UNA MEDAGLIA D’ORO PER OTTORINO RINALDI AL CUI NOME DAL 1936 È INTITOLATA A CASERTA LA SEZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI.

di Marco Lugni
L’ ha proposta il Presidente della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, Alberto Zaza d’Aulisio, concludendo il suo applaudito intervento alla giornata di studi svoltasi nel Teatro comunale nell’ambito del progetto “Erano giovani e forti:Caserta e i suoi figli nella Grande Guerra”, che ha messo in rete Comune, Provincia, Brigata Bersaglieri Garibaldi, Seconda Università di Napoli, Reggia di Caserta, Archivio di Stato, Ufficio Scolastico Regionale-Ambito di Caserta, Società di Storia Patria e Confartigianato.
Ottorino Rinaldi, tra le eccellenze del Liceo-ginnasio Pietro Giannone, brillante docente di materie letterarie, collaboratore de Il Mattino, interventista convinto, giovane ufficiale dei bersaglieri al comando di una sezione pistole-mitragliatrici, cadde in combattimento sul Carso il 14 settembre 1916. Fu decorato con Medaglia d’ Argento al Valor Militare. Il complessivo comportamento tenuto al fronte, le brillanti azioni condotte riportando ferite ed il sacrificio della sua giovane vita infrantasi sul reticolato di una trincea austriaca , legittimerebbero la commutazione della Medaglia d’Argento in quella d’Oro alla memoria – ha detto il Presidente Zaza d’Aulisio – per una giusta graduazione rispetto a quanti, pur decorati d’argento, non sono caduti.
In precedenza il Presidente della Storia Patria aveva illustrato alle rappresentanze studentesche presenti col Provveditorer agli Studi Romano il rapporto tra Caserta e la Grande Guerra in termini di contributo di vite umane e di supporto logistico e civile ai reparti combattenti.
Il convegno, condotto dalla giornalista Daniela Volpecina, era stato introdotto da un readung del Liceo artistico di San Leucio e dalle testimonianze di un figlio e di un nipote di decorati d’argento al valor militare, gli avvocati Michele Alopis ed Achille Coppola.
L’intervento conclusivo era stato preceduto da quelli dei docenti della Seconda Università degli Studi di Napoli Francesca Canale Cama, Elena Porciani, Almerinda Di Benedetto e Federico Paolini e della Federico II Massimo Capaccioli, che hanno parlato della grande guerra sotto vari profili storico-culturali.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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