Una vita spesa alla sequela di Cristo e di San Rocco

FRATEL COSTANTINO E VESCOVO FARINA

 

La prima vera vocazione è la vita e dentro la vita la seconda vocazione è il desiderio di felicità che appartiene a tutti noi uomini, che avvertiamo fin da giovani l’esigenza di dare un senso alla nostra esistenza terrena. Nel mio caso la felicità che ha appagato il mio cuore inquieto è stato aver incontrato Cristo, lasciandomi attrarre dal suo Vangelo che ho approfondito conoscendo le virtù eroiche di San Rocco che l’ha vissuto in pienezza fino a donare la sua vita per Dio e i fratelli.

Era il 1996, avevo circa 26 anni quando, superato un concorso interno dell’Esercito, divenni sott’ufficiale addetto ai comandi e subito fui mandato a Pinerolo, in provincia di Torino.

Nonostante vivessi una vita di agii cominciai ad avvertire quella sete di assoluto che nessuna certezza terrena può colmare. Comprai un libro dal titolo “San Rocco contro la malattia” che iniziai a leggere nei momenti di pausa, il quale suscitò nel mio animo tanti interrogativi esistenziali e il desiderio di approfondire la vita di questo santo di origine francese vissuto nel Medioevo.

La domanda che mi assillava era: qual è il compito della mia vita?

Di giorno in giorno avvertivo crescere in me la vocazione a consacrarmi al Signore.

Meditando l’esempio di vita di San Rocco – che pur essendo vissuto in un epoca difficile aveva osato affrontare un viaggio per visitare la tomba dei Santi Pietro e Paolo a  Roma,  curato e guarito  tantissimi appestati –  compresi che i peccati di cui Dio ci  chiede conto sono anche  quelli di omissione, giungendo alla considerazione che se tutti restiamo adagiati nelle nostre comodità e  sicurezze terrene le anime che si salveranno saranno sempre meno.  

Dopo continue preghiere con l’assistenza di mons. Manlio Achilli arciprete della chiesa parrocchiale di San Rocco di Voghera decisi di lasciare tutto quello che avevo di sicuro e di seguire il Vangelo della carità affidando la mia vita nelle mani del Signore.

Presto mi resi conto che nella Chiesa mancava un’associazione di fedeli che promuovesse le virtù eroiche di San Rocco, uno dei santi più venerati nel mondo, e volli condividere questa mia scelta con quanti erano desiderosi di vivere un’esperienza di fede comunitaria.

Nel 1999 con la guida di mons. Achilli ebbi l’intuizione di invitare tutti i devoti di San Rocco per un incontro di fede e di spiritualità sulle orme del santo pellegrino al quale parteciparono 700 persone provenienti da diverse parti d’Italia.

Iniziai a visitare  le comunità dove era maggiormente vivo il culto verso San Rocco, al fine di formare gruppi di preghiera che dessero vita ad una nuova realtà che prese il nome di “Amici di San Rocco”, con l’obiettivo di camminare in comunione con il magistero della Chiesa.

Qualche anno prima che mons. Achilli tornasse nella casa del Padre, ebbi la grazia di contattare l’Arciconfraternita madre del Santo taumaturgo che ha sede nella chiesa a lui dedicata all’Augusteo a Roma dove conobbi il primicerio dell’Arciconfraternita e rettore della chiesa mons. Filippo Tucci, che con entusiasmo accolse la mia scelta di vita garantendo la sua assistenza spirituale  al mio cammino vocazionale e all’opera che avevo già avviato a Voghera.

A Roma, grazie all’accoglienza di mons. Tucci, l’associazione “Amici di San Rocco” nel 2005 ebbe la sua sede legale e canonica. Non solo, nel Luglio dello stesso anno mi affidò  la sacra reliquia del braccio di San Rocco.

Dal 2005, quando venni insignito del titolo di Procuratore di questa miracolosa reliquia, l’ho portata solennemente in tante città d’Italia e d’Europa su richiesta di molti sacerdoti e vescovi e con tanti di essi ho continuato a mantenere vivo un rapporto fraterno.

 Nel 2004, in occasione del V incontro degli “Amici di San Rocco” svoltosi a Capriati a Volturno invitai  S. E. mons. Pietro Farina, allora vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo, con il quale nacque subito un legame filiale ed un’attenzione particolare allo sviluppo dell’Associazione da me fondata, attenzione che non è mai venuta meno anche quando è stato nominato vescovo di Caserta.

Dal 2009 S. E mons. Farina è stato presente ad ogni nostro incontro, celebrando l’Eucarestia e partecipando alle suggestive processioni che caratterizzano le nostre giornate di fraternità.

Visto l’interesse che nutriva verso la nostra Associazione, per garantirne il futuro senza correre il rischio di camminare fuori dalla Chiesa, gli proposi di discernere il nostro operato, in vista di un riconoscimento ecclesiale e subito accettò di valutare il nostro cammino e dopo tre anni, il giorno 26 maggio 2013 solennità della Santissima Trinità, egli  ha firmato il decreto di riconoscimento in base ai canoni 312-313-314-315-317, reso pubblico lo scorso 8 Giugno durante il nostro 14° Incontro Europeo dinanzi a tutta la nostra grande famiglia, radunata nella cattedrale di Casertavecchia.

In quel momento, tornandomi alla mente tutti coloro che in questi 14 anni mi hanno sostenuto e sono rimasti sempre al mio fianco, non ho saputo trattenere un moto di commozione che ha suscitato un caloroso applauso e tante lacrime di gioia sul volto di tanti amici.

E’dal mio cuore ancora ricolmo di gioia e gratitudine a Dio che scaturisce l’incoraggiamento a tutti gli amici di San Rocco, già iscritti all’associazione e quanti desiderano farne parte, ad essere sicuri e gioiosi, nella certezza che non camminiamo invano ma in obbedienza alla Santa Chiesa  e che, come ha ricordato il nostro vescovo mons. Farina, “la vocazione della nostra Associazione è via sicura per santificarsi, per partecipare all’opera di evangelizzazione e di missione della Chiesa, recuperando la pietà popolare, purificandola con la preghiera, la formazione spirituale, l’adorazione Eucaristica, la partecipazione alla Santa Messa e la riscoperta del sacramento della penitenza, continuando inoltre a promuovere opere di carità in nome di san Rocco al fine di realizzare su questa terra i cieli nuovi e la terra nuova dove regna il Vangelo dell’amore che ci spinge verso Dio e verso i fratelli che incontriamo ogni giorno nel cammino della nostra vita”.

Fratel Costantino

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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