+ VANGELO (Gv 1,45-51)

Mercoledì 24 agosto 2016

XXI Settimana del Tempo Ordinario

San Bartolomeo

+ VANGELO (Gv 1,45-51)

Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità Io vi dico: vedrete il Cielo aperto e gli Angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’Uomo».Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Bastano pochi secondi per cambiare la storia, la vita e le certezze umane.

Pochi secondi per la distruzione di un paese e la morte di decine di persone, anche pochi secondi per cambiare radicalmente idea e convertirsi a Gesù Cristo. Questo è accaduto a un uomo che aveva una convinzione pessima sugli abitanti di Nazareth, ma erano in molti a pensare questo.

Natanaèle era un uomo saggio e non si lasciava trasportare dagli istinti.

Egli rifiutava il Cristo che veniva da Nazareth, mentre la povera gente rimasta colpita dal terremoto non ha potuto rifiutare le onde propagate da scosse violentissime. Davanti a Dio tutto può cambiare in meglio, davanti alle calamità naturali si rimane schiacciati e non si può fare nulla.

I terremoti devastano e fanno crollare tutte le certezze umane, Gesù invece costruisce nei credenti il suo Regno di Amore e Verità.

Si fermano anche le lancette degli antichi orologi quando i terremoti scuotono le fondamenta insieme alle coscienze, ma perché deve esserci bisogno della sofferenza per far riflettere una Nazione? Intanto avviene sempre così, in Italia e nel mondo, ovunque c’è la stessa identica mentalità.

Dio non vuole questo e ci fa pervenire molti appelli misericordiosi per noi fermarci in tempo e superare con Lui ogni forma di avversità.

Quando arriva una sofferenza improvvisa, ognuno reagisce secondo la sua Fede oppure senza alcuna forma di religiosità. I credenti trovano un grande sostegno nel pensare che Gesù non ci abbandona mai e che ci aiuterà sempre nella ricostruzione morale e materiale.

Molte volte però la ricostruzione delle zone terremotate è controllata dalla politica corrotta. Invece Gesù ridona la pace interiore e la certezza che i suoi aiuti diventeranno nel breve tempo visibili, grazie agli interventi di benefattori e sconosciuti dal cuore buono, ispirati da Lui.

Nel terremoto del 20 maggio 2012 nell’Emilia con epicentro Finale Emilia in provincia di Modena, avvenne una devastazione pesante con danni ingenti sotto ogni aspetto. La scossa più forte che sfiorò i 6 gradi di magnitudo avvenne sempre di notte, alle ore 04:03:52, mentre la popolazione dormiva.

Anche ad Assisi nel 1997 il terremoto si presentò di notte, quasi alla stessa ora e io che vivevo in convento a pochi chilometri me lo ricordo.

Dinanzi a queste tragedie e a molti morti, ci sono molti avvoltoi senza cuore che pensano esclusivamente ad arricchirsi, come se non avessero un euro, ma di soldi sono stracolmi e non sanno come spenderli. La mancanza di Gesù rende le persone ciniche, indifferenti e maliziose.

Il denaro fa andare in tilt l’etica morale di ogni uomo che non teme Dio!

Ricordo che tutti i grandi terremoti avvenuti in Italia hanno sviluppato truffe e attività criminali da parte di insospettabili e di molti politici. Quasi tutti i terremoti avvenuti negli ultimi decenni hanno lasciato ancora visibili le macerie, perché la ricostruzione ritarda sempre ad arrivare, tranne in qualche raro caso.

Dal terremoto del Belice nel 1968 con la distruzione totale di Gibellina, a quello dell’Irpinia nel 1980, in Umbria e Marche nel 1997, quello dell’Aquila nel 2009, poi in Emilia nel 2012, in tutti questi disastri si sono svegliati dalle tenebre, sono uscite dalle profondità della terra sanguisughe con fattezze umane e hanno organizzato imbrogli e speculazioni diaboliche.

Queste operazioni sono sempre avvenute ai danni degli italiani colpiti dai terremoti, devastati per la morte dei familiari e forse per le case distrutte. Innanzitutto, le truffe sono un violentissimo oltraggio verso le vittime e che proprio per la loro morte si cerca di ricostruire città e paesi.

Non sempre, come ho anticipato, si pensa a ricostruire, molti truffaldini pensano a rimpinguare i conti bancari, magari all’estero, con speculazioni vergognose. Se parlassero molti titolari di ditte impegnati nella ricostruzione di città distrutte o danneggiate dai terremoti, conosceremmo come vengono distratti decine di milioni di euro.

Nel terremoto del 2012 in Emilia, i responsabili della ricostruzione con in testa i politici, hanno dato precedenza e ricostruito una moschea con i soldi dello Stato, lasciando le Chiese cattoliche nei container. Questo è avvenuto a Mirandola, e su 54 Chiese cattoliche distrutte vicino Mirandola, nessuna è ancora stata ricostruita.

A Mirandola circa 20 giorni fa è stata restaurata la moschea ancora prima del Duomo, questo avviene in Italia e non in un Paese arabo. Ma forse lì hanno più dignità di questi politici senza Dio e senza anima! Cosa dicono i politici? “C’è stato un regolare bando pubblico”.

Ma perché non dare precedenza al Duomo cattolico frequentato da migliaia di cattolici, mentre alla moschea vanno in pochi?

Però devo dire ai cattolici che seguono i politici atei e ingannatori, quelli che si mascherano bene: non lamentatevi poi…

È preferibile non andare a votare che favorire chi è contro Gesù Cristo e si impegna nella distruzione della Chiesa e della morale!

Diversamente dai politici, Gesù invece ricostruisce ciò che è devastato, sia moralmente, spiritualmente, che materialmente.

Anche dinanzi a distruzioni materiali come avviene in un terremoto, Gesù può suscitare una ricostruzione rapida e buona, forse sempre con quelle persone che truffano ma c’è l’azione divina che orienta verso le migliori soluzioni.

In Natanaèle avvenne qualcosa di straordinario, lui non voleva credere in Gesù e lo disse all’amico Filippo: “Da Nazareth può venire qualcosa di buono?”. La sua saggezza lo spinse a confrontarsi con Gesù ma non ebbe neanche la possibilità di domandare, perché Gesù lo anticipò e sconvolse con poche parole: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”.

È bello sentirsi dire questo, è come un balsamo che addolcisce le ferite arrecate dalle cattiverie degli invidiosi e dei diffamatori.

Natanaèle che diventerà Bartolomeo, sentendo queste parole rimase emozionato e scombussolato, erano parole di verità che nessun umano poteva sentenziare con assoluta precisione. Alla sua replica: “Come mi conosci?”, Gesù gli riferì un episodio che solo Dio poteva avere visto e sentito, perché Natanaèle sotto il fico pregava con grande amore e trasporto.

“Prima che Filippo ti chiamasse, Io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi”.

Solo Dio poteva avere visto Natanaèle, solo Dio poteva avere sentito le preghiere interiori di questo uomo veramente religioso.

Gesù vede e sente sempre ognuno di noi, conosce tutto, ascolta e conosce anche i nostri pensieri. Nulla gli è sconosciuto!

Perché non ci impegniamo a pensare sempre cose buone, soprattutto ripetiamo atti di ringraziamento e di amore a Lui? Se Gesù è sempre in ascolto, perché non gli diciamo tutto di noi e ascoltiamo le ispirazioni per compiere la sua volontà, come fece Natanaèle?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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