+ VANGELO (Gv 15,1-8)

Mercoledì 6 maggio 2015

V Settimana di Pasqua

 Gesù con gli apostoli

 

Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e Io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Quando Gesù dice che pota anche i buoni, afferma un fatto molto bello perché solamente così i buoni credenti daranno più frutto. Il lavoro dello Spirito Santo è quello di ripulirci dagli effetti della mentalità umana e di trasformarci in nuove creature.

Cosa che non fecero gli ebrei quando si trovavano in Egitto. Per la sua ingratitudine il popolo eletto degli ebrei era stato paragonato, in varie occasioni, a una vigna. Si parla così della vigna divelta dall’Egitto e trapiantata in un’altra terra; in un’altra pagina Isaia esprime il dolore del Signore perché la sua vigna, dopo tante cure, mentre Egli aspettava che producesse uva, essa fece lambrusche, uva selvatica.

Anche Gesù ha utilizzato l’immagine della vigna per raccontare il rifiuto del Messia da parte degli ebrei, e la conseguente chiamata delle genti pagane.

Nel Vangelo di oggi però, il Signore impiega l’immagine della vite e dei tralci in un senso del tutto nuovo. Cristo è la vera vite, che comunica la propria vita ai tralci. È la vita della Grazia che fluisce da Cristo e si trasmette a tutti i membri del suo Corpo, che è la Chiesa.

Se manca questa linfa nuova essi non producono alcun frutto perché sono morti, secchi.

È una vita di tale valore che Gesù ha sparso fino all’ultima goccia del suo Sangue perché noi potessimo ottenerla. Tutte le sue parole, le azioni, i miracoli ci introducono gradualmente nella nuova vita, indicandoci come essa nasce e cresce in noi, come muore e come ci viene restituita se dovessimo perderla.

«Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». «Rimanete in me e Io in voi».

Gesù ci spiega la vera condizione per ricevere Grazie con facilità ed è la comunione con Lui. È logico che non può dare qualcosa di importante a chi non lo apprezza o non ama Lui, così viene a mancare la disposizione interiore, non c’è alcun impegno nella vita spirituale e si rimanda di continuo la vera conversione.

Analizziamo le parole che oggi ci colpiscono più delle altre: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto”. Gesù non mette limite ai doni che vuole dare, precisa bene la sua disponibilità: “… quello che volete”. Tutto si può ricevere da Gesù, tutto quello che serve alla nostra santificazione e ai bisogni della vita terrena.

Gesù non trascura nulla, promette e concede in abbondanza, questo lo possono confermare quelli che hanno chiesto con umiltà e preghiera una Grazia e hanno ottenuto di più. Perché Gesù è l’Amore, desidera ardentemente donarci Grazie ma trova molto spesso peccati nelle anime o una mancata disponibilità.

“Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me”. Ricordiamo bene queste parole di Gesù, nessuno può portare buoni frutti se non cammina accanto a Lui.

Nel rapporto personale con Gesù Cristo ci prepariamo e impariamo a essere efficaci, a comprendere, a essere allegri, ad amare veramente gli altri e a portarli più vicini a Dio. In definitiva impariamo a essere buoni cristiani.

 

1 Ave Maria per Padre Giulio

 

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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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