+ VANGELO (Gv 3,1-8)

Lunedì 24 aprile 2017

II Settimana di Pasqua

 

 

+ VANGELO (Gv 3,1-8)

Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel Regno di Dio.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come Maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che Tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità Io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità Io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel Regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Tra gli ebrei duemila anni fa c’erano quelli che si ponevano il problema della salvezza, era difficile trovarli tra i farisei e quelli del Tempio, anche se solo Dio sa chi erano i buoni che vigilavano sulla vita interiore e si impegnavano nell’osservare i Comandamenti di Dio.

Tra questi c’era Nicodemo, un dottore delle Legge, fariseo e membro del Sinedrio. Una personalità ben vista nonostante la sua appartenenza ai farisei, un uomo comunque sincero e alla ricerca della Verità. Si spinge fino a voler incontrare di notte Gesù per non essere visto e pone domande cariche si apprensione per la sua salvezza eterna.

Sono sempre stato attratto da questo dialogo tra i due per l’atteggiamento dolce e le risposte più teologiche di Gesù, almeno questo si coglie dalle parole che rivolge a Nicodemo. Il Signore è contento della ricerca sincera del fariseo, vede però in lui una lunga strada di purificazione da compiere e lo vuole scuotere affermando parole che invitano ad una conversione completa.

“In verità, in verità Io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio”.

Rinascere nello Spirito, questa è la condizione per fare parte del Regno di Dio. Parole enigmatiche soprattutto per un fariseo abituato a tutt’altra dottrina, questo Gesù lo sa bene e con lui utilizza un linguaggio più esigente. Lo vuole scuotere per salvargli l’anima.

Alla fine ci riuscirà perché nella Chiesa è venerato come Santo e la festa di San Nicodemo è il 31 agosto. Quindi, si è convertito veramente.

L’atteggiamento di Gesù deve farci capire che Lui non è Misericordia buonista, non è un Dio che dona la sua Misericordia anche a chi non si pente dalla vita pagana. Anche se Nicodemo è un profondo conoscitore delle Scritture, con lui agisce con maggiore pretesa e con una pedagogia ovviamente azzeccata.

I frutti furono abbondanti, Nicodemo si è interessato del Corpo di Gesù per la sepoltura, insieme a Giuseppe d’Arimatea.

A tutti e due che si trovavano in compagnia del buon Mannaen, Gesù apparve e disse poche parole ai tre, lodando la Fede di Mannaen e invitando gli altri due a purificarsi per diventare mondi. Una apparizione che ha ulteriormente confermato ai due dottori della Legge la Divinità di Gesù Cristo. È la rivelazione a Maria Valtorta.

Il dialogo citato nel Vangelo è sintetico e ricco di contenuti, poche parole e tanta teologia. L’introduzione è di Nicodemo con parole improntate sulla riverenza sincera e l’attore che lo interpreta nel film di Zeffirelli è molto bravo nell’esprimere una profonda riverenza di Nicodemo e la sua presentazione piena di lodi rivolte a Gesù.

“Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come Maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che Tu compi, se Dio non è con lui”.

Nicodemo ha già raggiunto la convinzione che Gesù è stato inviato da Dio e non è semplice per un fariseo. Il suo dubbio riguarda il Messia: è proprio Lui? Deve convincersi che Gesù è Figlio di Dio, deve fare ulteriori passaggi nella conversione e il Signore attende con pazienza. Ma lo sollecita a comprendere meglio il significato della nuova rinascita, invito fatto da Gesù a lui e ne ha effettivo bisogno.

Nicodemo in buonafede crede di essere puro, per Gesù deve purificarsi come anche Giuseppe d’Arimatea, e questo avviene, infatti, oltre Nicodemo anche Giuseppe è stato canonizzato dalla Chiesa e la sua festa è nello stesso giorno, il 31 agosto.

Sono Santi non perché si sono interessati di dare una santa sepoltura nel sepolcro nuovo di Giuseppe, la loro canonizzazione si deve al cammino di conversione e di santità intrapreso dopo la Risurrezione di Gesù, obbedendo agli insegnamenti del Maestro.

Nicodemo compare tre volte nel Vangelo secondo Giovanni:

ascolta l’insegnamento di Gesù (3,1-21);

interviene in sua difesa quando i Farisei vorrebbero farlo arrestare (7,45-51);

aiuta Giuseppe d’Arimatea a deporre il Corpo di Gesù nella tomba (19,39-42).

Si trova sul Golgota insieme a Giuseppe e dopo la deposizione del Signore dalla Croce e il trasporto nel sepolcro, egli porta “una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre” per la preparazione del Corpo di Gesù (Gv 19,39), una grande quantità, pari a circa 30 kg di oggi. In quel tempo questa quantità era utilizzata per la sepoltura di un re.

Nicodemo è, dunque, un vero convertito, ma lo diventa per le parole profonde, esigenti, elevate che gli dice Gesù. Nicodemo rimane sbalordito e risponde: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”.

Non comprende che Gesù si riferisce alla rinascita spirituale, al disprezzo del proprio egoismo e dell’orgoglio per fare la Volontà di Dio.

“In verità, in verità Io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel Regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito”.

Nicodemo accoglie con grande premura le indicazioni date da Gesù e inizia un cammino di trasformazione interiore perché vuole rinascere nello Spirito di Dio. Lo stesso deve avvenire nei cristiani seguaci di Cristo. Seguirlo sinceramente deve comportare un obbligo di fermata alla vecchia mentalità, quella insincera e giustificatrice di tutto.

Rinascere comporta una nuova vita interiore, nuovi pensieri, la volontà di vincere i vizi per far trionfare le virtù. Questo è il vero cammino.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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