VANGELO (Gv 6,30-35)

Martedì 21 aprile 2015

III Settimana di Pasqua

 

 Gesù con gli apostoli

+ Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno Tu compi perché vediamo e Ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità Io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è Colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il Pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Un nostro parrocchiano mi ha inviato una gradita sorpresa, contenuta in una scritto. Queste le sue parole: “Carissimo Padre Giulio. Ho raccolto alcuni  suoi suggerimenti dai commenti e li ho raggruppati sotto forma di preghiera. Volevo chiederle se può rivedere ed eventualmente correggere. Grazie per tutto quello che fa per noi. Dio la benedica e attraverso lei benedica anche tutti noi. L’Abbraccio affettuosamente. Carmine”.

In pratica ha estratto molte frasi dai miei commenti e le ha unite, facendone una preghiera da recitare giornalmente. Ve la propongo:

«Mamma Celeste, guidaci nella conoscenza della Parola di Dio.

Fa che questa mia preghiera sia umile, raccolta e fiduciosa.

Accresci la nostra Fede per seguire Gesù, evitando le opinioni strane e le novità.

Umilmente vi chiediamo, Gesù e Maria, di aiutarci nei pericoli.

Gesù guarisci i ricordi negativi, le ferite che ci siamo procurate durante tutta la vita, purifica la memoria e blocca l’immaginazione.

Togli l’orgoglio dal nostro cuore e rendici umili.

O Signore, fa che riusciamo a vedere gli errori, i difetti del nostro carattere e donaci la capacità di riconoscerli tali e la fortezza di chiedere aiuto e di lottare.

Dacci, Gesù, la virtù della sincerità per parlare con le Tue parole ed edificare quanti ci ascoltano.

Ti chiedo con Fede e costanza di far rinascere nello Spirito tutti i miei familiari lontani dalla Grazia di Dio e di salvarli.

Angelo Custode, assistici e sostienici nelle difficoltà e soprattutto dacci la capacità di discernere cosa fare.

Spirito Santo aiutaci a riconoscere con sincerità le nostre debolezze e i peccati, per avere una coscienza delicata che chiede perdono e non giustifica mai i suoi errori.

O Madre, salva l’Italia da ogni pericolo di guerra e di invasione.

Gesù salva il mondo che va in rovina!».

È una ottima preghiera che aiuta a chiedere ogni giorno gli aiuti necessari per diventare migliori, insieme ad altre richieste pure importanti. Provate a recitarla più volte e vedrete i buoni frutti, le richieste contenute sono molto importanti e avranno certamente efficacia.

Nel Vangelo di oggi troviamo una affermazione inspiegabile, sfuggita a qualcuno in mezzo alla folla che seguiva Gesù, eppure poco prima Lui aveva moltiplicato i pani e i pesci, allora come si può dire “Quale segno Tu compi perché vediamo e Ti crediamo? Quale opera fai?”.

Queste sono le contraddizioni dei deboli, delle persone volubili e incapaci di gestire i pensieri. Non tutto ciò che arriva alla mente è corretto, prima di parlare bisogna discernere, quando si pensa c’è da esaminare e soppesare ogni pensiero.

Molti litigi, incomprensioni e rotture di matrimoni avvengono per la manifestazione di parole inopportune, in qualche caso ripetute involontariamente ma che hanno una carica esplosiva non indifferente. Moltissimi sono pentiti per essersi lasciati scappare parole imbarazzanti e che suscitano reazioni alle volte pure scomposte.

Spesso il pentimento non è sufficiente a sanare le parole offensive pronunciate.

Anche queste domande a Gesù risultano offensive ma Lui sorvola e risponde con molto amore. Riprende chi aveva pronunciato quelle parole avventate e così si rivolge a tutti i presenti, affermando una Verità che li sbalordisce.

Prima precisa che non era stato Mosè a procurare quel pane che scendeva dal cielo, la manna che alimentava decine di migliaia di ebrei fuggiti dall’Egitto. Gesù afferma che suo Padre aveva dato da mangiare quel pane e dicendo questo si rivela come Dio, in quando Figlio eterno del Dio adorato dagli ebrei.

Ma non fu chiara questa spiegazione per la mancata comprensione degli ascoltatori. Gesù ripeteva questa clamorosa novità per cambiare la conoscenza degli ebrei, molti non facevano caso e rimanevano impegnati nel chiedere sempre il cibo materiale: “Signore, dacci sempre questo pane”.

La risposta di Gesù è chiara ma richiede una continua spiegazione: “Io sono il Pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. Per noi è comprensibile questa parola, senza Gesù non possiamo fare nulla di buono, senza Gesù si rimane sempre affamati di vizi e peccati, non si riesce a dominare gli impulsi passionali.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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