+ VANGELO (Gv 6,35-40)

Mercoledì 18 aprile 2018

III settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,35-40)

Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il Pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in Me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a Me: colui che viene a Me, Io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal Cielo non per fare la mia Volontà, ma la Volontà di Colui che mi ha mandato. E questa è la Volontà di Colui che mi ha mandato: che Io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la Volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Solo Gesù ci spiega il valore della sofferenza e ci ripaga per ogni male che abbiamo ricevuto. Chi non ha Fede non trova alcuna spiegazione del male presente nel mondo, del male ricevuto anche da persone amiche. Nella disgrazia può sorgere qualcosa o molto di buono che prima non si conosceva, non era comunque presente.

Dato che il Cristianesimo trasmette fiducia e ottimismo, oggi esamino un aspetto della vita umana più doloroso come le avversità. Possono arrivare buoni frutti nelle avversità? La persona che patisce una sofferenza o viene investita da alcune avversità, anche da una sola, cosa può fare per trasformarla in bene?

È una cura energetica questa che scrivo per le persone che si trovano nella sofferenza. D’altronde, chi non soffre per qualche motivo?

Il cristiano ha la possibilità di dare una spiegazione alla sua sofferenza, anche di controllarla e di rimanere in piedi, senza crollare come avviene a miliardi di persone. La forza del cristiano è la sua Fede in Gesù Cristo, la fiducia nel suo intervento e una grande speranza della risoluzione dei suoi problemi.

Nei non credenti scatta l’abbattimento e una rabbia interiore che sconfina molto spesso nell’avvilimento e poi nella depressione.

La debolezza fa scattare con un automatismo preciso, la ricerca del diversivo, ma non è lo svago che piace o l’hobby, quasi sempre ci si rifugia nel vizio per creare un’alterazione che distrae. Ma i problemi rimangono…

Nelle avversità si conosce con certezza la forza spirituale di chiunque, la sua Fede e la capacità di resistenza al male. Solo il seguace del Signore Gesù si “ravviva” dopo una disgrazia o una sofferenza qualsiasi. È lo Spirito di Dio a ridare la gioia della vita a quanti l’avevano perduta, la condizione però è la Fede.

Non è sufficiente considerarsi cristiano o partecipare alla Messa per ottenere gli aiuti da Dio, occorre soprattutto avere Fede.

Chi ha Fede “vede” l’intervento di Gesù nella sua vita, poggia la sua esistenza sulla fiducia in Lui e ha sempre la forza di“risorgere”.

Nelle avversità non dobbiamo vedere solo l’aspetto negativo, sforziamoci di vedere o di capire il rovescio della medaglia.

Gesù trasformò la prima persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme in un vasto apostolato dei primi cristiani, costretti a rifugiarsi in molte città. Il Signore ha sempre piani più alti, e quella che sembrava la fine della Chiesa primitiva servì per irrobustirla ed espanderla.

Furono gli stessi persecutori, che pretendevano di soffocare il seme della Fede appena nato, a permettere indirettamente che molti altri, difficili da raggiungere per la loro lontananza, conoscessero la dottrina di Gesù Cristo.

Lo spirito apostolico dei cristiani si manifesta sia in tempo di pace (che fu prevalente) sia in tempo di calunnie e persecuzioni. Da quando è stata creata la Chiesa, la dottrina di Gesù è dottrina di salvezza eterna e l’unica, inoltre, capace di costruire un mondo più giusto e più umano.

I cristiani un po’ ovunque hanno trovato sempre contrarietà e prove che provengono da un ambiente materialista e anticristiano, che non vuole Gesù come Re del mondo. Così nascono calunnie, avversità, discriminazioni nell’ambito professionale e negli ambienti settariamente anticristiani.

Nelle avversità i cristiani coerenti scoprono una forza interiore mai provata in passato, cominciano a praticare le virtù con maggiore consapevolezza e si determinano nel resistere serenamente ad ogni prepotenza e prevaricazione.

La mafia non è solo quella che commette reati penali, c’è una mafia ancora più insidiosa e impalpabile presente nei cuori di molti personaggi falsi e subdoli, capaci di agire in tutte le istituzioni civili, nell’amministrazione statale, come anche nella Chiesa, agghindati elegantemente e coloratamente.

Questa è la mafia più crudele perché insospettabile. Anche se non uccide fisicamente, toglie dignità, diritti, verità, giustizia e meritocrazia.

Con la nostra Fede vinciamo il male, dopo avere sì sofferto, ma insieme a Gesù e da Lui riceviamo sempre grandi aiuti per non cedere e cadere. La sofferenza passa, l’aver sofferto è un grande merito, con tanti esercizi virtuosi ripetuti nel tempo che irrobustiscono moralmente la persona e la migliorano di continuo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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