+ VANGELO (Gv 6,37-40)

Giovedì 2 novembre 2017

XXX Settimana del Tempo Ordinario

 

Commemorazione di tutti i Fedeli defunti

 

+ VANGELO (Gv 6,37-40)

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a Me: colui che viene a Me, Io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal Cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato: che Io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La Chiesa da sempre ha rivolto preghiere e commemorazioni ai fedeli defunti, non solo ad indicare a tutti che c’è l’aldilà e tutti i viventi lo conosceranno. Il loro ricordo è un’opera di pietà e di amore. Se una persona defunta è salva, si trova nella gloria di Dio, le preghiere sono appunto necessarie o utili per l’utilizzo che ne farà.

Se l’anima del defunto si trova in Purgatorio, le preghiere sono preziose per la sua purificazione e godrà di un anticipato ingresso in Paradiso.

Inoltre, chi si trova in Purgatorio diventa fortemente debitore verso chi prega per la sua Anima e rivolgerà continue preghiere a Dio. Sono preghiere potenti, recitate da Anime gradite a Dio perché salve e nel crogiuolo della purificazione in preparazione dell’ingresso in Paradiso.

Se l’Anima si trova in Paradiso, le preghiere sono sempre importanti, quell’Anima santa le utilizzerà secondo la Volontà di Dio, quindi, principalmente per chi prega per essa, poi per gli ammalati, i poveri, tutte le persone che soffrono e sono in qualche modo meritevoli di queste potenti preghiere.

Risultano vane le preghiere recitate per quelle anime che si trovano nell’inferno, esse hanno scelto il male durante la loro esistenza terrena e ne piangeranno in eterno le conseguenze. Chi finisce all’inferno? Chi lo sceglie, chi vive nell’immoralità e non si è mai pentito, non si è riconciliato con Gesù.

Nel momento della morte non avevano la Grazia di Dio né il desiderio di pentirsi a causa della depravazione morale per i loro peccati.

Il degrado morale contagia tutta la persona e la rende meno umana, incapace di agire secondo la Legge di Dio.

Trovandosi davanti al Signore per il Giudizio, si getterà nell’inferno per la sua ostinazione e la chiara visione dell’impossibilità di entrarvi.

Ognuno con le sue opere sceglie già in questa vita quale sarà il suo futuro eterno!

Il Signore ci ha indicato tutte quelle conoscenze indispensabili per vivere beati nella sua gloria eterna, ma la scelta libera spetta ad ognuno di noi. Ogni persona agisce nella piena libertà e dalla sua spiritualità ne consegue la scelta definitiva che continuerà nell’aldilà.

È vero che oggi questa società continua ad avvicinarsi velocemente verso il baratro, avendo perduto la moralità, e si muove verso tutto ciò che è peccato. La televisione rimane un mezzo buono ma è utilizzata al 90% per trasmettere il principale messaggio: il peccato non esiste e tutto è lecito.

Quello che la persona ragionevole e oggettiva, non necessariamente cristiana, considera un errore perché contrario alla legge dell’uomo, viene insegnato ovunque e trasmesso come valido, utile, possibile. Senza tirare in ballo i valori morali, la persona intellettualmente onesta comprende che c’è un limite a tutto, si trova scritto nella coscienza e le persone moralmente sane lo comprendono.

Poi, se viene seguito il Vangelo, si trovano gli insegnamenti perfetti e non rimane alcun dubbio sulla valutazione di ogni aspetto della realtà. Proprio questi valori sono stati perduti da miliardi di persone che le praticavano, qui c’è la spiegazione della trasformazione di questo mondo che va al contrario.

Mancando i riferimenti centrali e indubitabili della vita dell’uomo, emerge solo l’impulsività, una dissociazione mentale che conduce anche le persone importanti, valutate come migliori dalla società immorale, a commettere azioni perverse. Figuriamoci cosa compiono tutti gli altri che non credono o non seguono più le Leggi di Dio.

C’è una sola vita, ma l’abilità di molti ideatori che si muovono in tutti quegli ambiti che permettono visibilità e la formazione di incalcolabili fan, riescono a stordire miliardi di persone, con messaggi espliciti e tanti altri insinuati, riguardo la libertà sessuale e il bene che viene rappresentato con la trasgressione.

Si passa una sola volta da questo mondo, finisce per tutti il tempo a disposizione per guadagnare meriti con le buone opere e garantirsi la felicità che non avrà mai fine. Il Signore ci premierà per tutte le opere sante compiute e il premio non consisterà in una statuetta, come gli Oscar americani frutto in larga parte di compravendite…

Cosa ne faranno di questi premi o dei milioni di dollari o di euro, una volta lasciato questo mondo? La fama acquisita con metodi discutibili e in larga parte perversi, dove la porteranno? Molti personaggi famosi si uccidono, gli altri sono drogati e alcolizzati, si accoppiano come gli animali e hanno perduto ogni rimasuglio di dignità. Quante sorprese amare avranno tutti i propagandisti della vita frivola e capricciosa, dei piacere intemperanti sotto tutti gli aspetti, innalzati a dio?

Noi vogliamo oggi soprattutto pensare alle Anime Sante del Purgatorio e recitare per Esse 100 Eterno riposo (Requiem aeternam).

Prendiamo la santa pratica di recitare 100 volte l’Eterno riposo almeno per tutto il mese di novembre. Chi vorrà recitarle tutto l’anno, riceverà tanti benefici. È anche un modo per ringraziare la Madonna. Queste Anime necessitano delle nostre preghiere per purificarsi ed entrare in Paradiso. Senza l’anima pura a nessuno è permesso di entrare nella gloria di Dio.

“Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l’abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 22,11-13).

Ognuno di noi sceglie il suo destino, perché l’aldilà non è una sorte capitata accidentalmente, ma la conseguenza della vita che viviamo oggi.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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