+ VANGELO (Gv 6,44-51)

Giovedì 9 maggio 2019

III Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,44-51)

Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a Me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei Profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da Lui, viene a Me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo Colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità Io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il Pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il Pane che discende dal Cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno e il Pane che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù inizia a preannunciare il dono dell’Eucaristia, il miracolo dei miracoli, la più meravigliosa «invenzione» di Dio. La ragione di questo dono elargitoci dal Signore è abbastanza semplice da capire, serve per la nostra santificazione. Egli così ci ha mostrato un Amore infinito, ci dice di continuo che ci ama senza limiti, ci attende nei Tabernacoli del mondo per donarci quanto chiediamo di buono e di santificante.

Le sue parole rimanevano incomprensibili alla folla, nessuno poteva immaginare fin dove si sarebbe spinto il Figlio di Dio, come tutti ancora non potevano capire il suo Amore infinito fino a lasciarsi crocifiggere per riparare i peccati degli uomini, chiedendo allo stesso tempo agli uomini di convertirsi e di camminare nella via della Verità.

L’Eucaristia rimane sempre un mistero e solo la Fede spinge ad adorarla senza porsi domande. Lo ha detto Gesù, questo è sufficiente per adorare un pezzetto di Pane dopo la consacrazione nella Santa Messa, che avviene esclusivamente con queste parole: «Questo è il mio Corpo… Questo è il mio Sangue».

Non solo lo ha detto, in tutti questi secoli ha dimostrato in molte parti del mondo, soprattutto in Italia, che l’Eucaristia è Lui, presente in modo sacramentale. Sono incalcolabili i miracoli eucaristici inspiegabili per la scienza e meravigliosi per quanti rimangono affascinati e colpiti dalla premura di Dio nel volerci attirare a Lui.

Non ci attira per ottenere qualcosa che non ha, Dio è perfetto e infinito, invece ci vuole attirare a sé, anche con amorevole insistenza, per donarci ciò che noi non abbiamo. Noi siamo bisognosi di Lui e dei suoi aiuti, Lui possiede già tutto e non ha bisogno di noi.

Siamo solo creature e la stessa vita è un dono di Dio, tutto abbiamo avuto da Lui. Senza Lui restiamo sregolate o difettose creature, mancanti dell’Amore fondamentale per vivere rettamente ed è quello Divino. Amore che eleva l’anima e trasforma i cristiani che pregano bene e prolungatamente quasi in Angeli umani.

L’Eucaristia è il riferimento preciso di Gesù in questo discorso del Vangelo di oggi. Ne parla ancora velatamente seguendo la sua pedagogia progressiva, il tema è abbastanza misterioso per la ragione e lo comprende solo chi ha una Fede viva.

Dove non c’è questa Fede, ed intendo nei vescovi e sacerdoti, nei cattolici, non c’è neanche il ricordo dell’Eucaristia nei loro discorsi.

I parrocchiani che vanno a Messa e sono adoratori dell’Eucaristia sperano di ascoltare nelle omelie continui riferimenti a questo mirabile Sacramento, chiedono l’esposizione giornaliera dell’Eucaristia, desiderano approfondire la conoscenza e l’importanza dell’adorazione per dedicare maggiore tempo oppure per rendere ancora più efficace il tempo che trascorrono davanti al Tabernacolo.

Si rimane sbigottiti invece guardando alcuni vescovi che non si inginocchiano mai davanti a Gesù Eucaristia, mentre si abbassano in ginocchio dinanzi ai musulmani, ai massoni che governano il mondo, ai politici potenti, fino a baciare le scarpe a qualche musulmano guerrafondaio!

Se si fosse parlato tanto dell’Eucaristia per quanto si è parlato degli immigrati in questi anni, la Santa Chiesa non sarebbe in crisi e il mondo vivrebbe in una condizione migliore, perché le preghiere, l’adorazione dell’Eucaristia, le penitenze, ottengono grandi miracoli e la conversione dei più grandi peccatori.

La vera trasformazione interiore del cristiano avviene davanti al Tabernacolo, lì si ricevono Grazie particolari, lì Gesù opera con infinita generosità miracoli impossibili, lì Gesù trasfigura il cristiano adoratore e lo eleva dalle miserie di questo mondo impazzito e privo di decoro.

La missione della Chiesa è di far conoscere il Vangelo, non di favorire l’islamizzazione dell’Europa, né di attuare il piano Kalergi…

Il Cardinale africano Robert Sarah ha detto in una intervista: «Se è bene aiutare gli immigrati africani, credo che sia bene farlo a casa loro, nei loro villaggi, presso le loro tribù. Non si possono accogliere tutti gli immigrati del mondo. La Chiesa non può cooperare con questi traffici umani che sembrano una nuova edizione della schiavitù. Trovo scandaloso che si usi la Parola di Dio per giustificare tutto ciò».

Qual è la soluzione? La preghiera. Almeno per chi ha ancora Fede e crede nella presenza vera, reale e sostanziale di Gesù nell’Eucaristia.

Moltissimi cattolici non hanno ancora scoperto il valore incommensurabile dell’Eucaristia, non hanno ancora compreso la straordinaria Onnipotenza che si sprigiona dall’Eucaristia, non hanno sperimentato la pace che si acquisisce e la forza che ci si ritrova quando si rimane davanti al Tabernacolo ad adorare il Pane di vita.

Tantissime persone entrano in Chiesa senza cercare il Tabernacolo per salutare Gesù, per dirgli grazie e questo indica il vuoto di Fede.

Ringraziare Gesù è la prima preghiera da fare in molti momenti della giornata, perché esprimergli gratitudine è l’inizio della comprensione della sua bontà. Oltre al ringraziamento, molte volte dobbiamo chiedergli di salvare la sua Chiesa e di convertire i vescovi e i sacerdoti che Lo hanno tradito, di convertire tutti i peccatori che seminano corruzione, di convertire i suoi e nostri nemici pieni di odio e di vendetta.

A Gesù dobbiamo offrire nelle preghiere del mattino le sofferenze della giornata, non ricercate da noi ma che si presentano e che il Signore può trasformare in Bene se glielo chiediamo con fiducia e umiltà, se le uniamo alla sua Volontà.

Dobbiamo pregare molto e con costanza giornaliera. Nella Chiesa non si parla dell’Eucaristia e si sta presentando in tantissime parrocchie un falso Cristo e una falsa Chiesa. Noi diciamo no a questa deviazione dal Vangelo storico, dalla sana dottrina trasmessaci dalla Sacra Tradizione dell’unica Chiesa fondata da Gesù Cristo, Figlio del vero Dio.

Nella Chiesa dovrebbe diffondersi ogni giorno l’invito preoccupato e risoluto di adorare ogni giorno l’Eucaristia, di spalancare le porte delle Chiese e non i porti dell’invasione musulmana, di aprire i cuori per dare spazio a Gesù e non ai nemici del Cristianesimo.

Nella Chiesa sta scomparendo l’adorazione dell’Eucaristia, questo è un segnale pericoloso! Andiamo noi ogni giorno ad adorare Gesù!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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