+ VANGELO (Lc 10,1-9)

Venerdì 26 gennaio 2018

III Settimana del Tempo Ordinario

Santi Timoteo e Tito

+ VANGELO (Lc 10,1-9)

La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il Regno di Dio”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Abbiamo già considerato che nel Vangelo, messe indica il raccolto, principalmente l’operazione di falciare e raccogliere i cereali, in particolare il grano, quando le spighe sono giunte a maturazione. Messe indica il ricavato della mietitura, il raccolto abbondante.

“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”.

Adesso questa parola risulta maggiormente comprensibile, e Gesù manifesta da un lato la gioia per il raccolto abbondante presente nel mondo, dall’altro lato la delusione per la scarsità di Sacerdoti e quindi non ci sono abbastanza operai per raccogliere i frutti della Grazia di Dio.

Ecco allora l’invito a pregare per le vocazioni, una preghiera indispensabile per ottenere da Dio la presenza di molti Sacerdoti. Se non si prega per le vocazioni vuol dire che c’è molta indifferenza verso i Sacerdoti, non si avverte la necessità di queste persone che manifestano il sacro, sono Consacrati e agiscono nel Nome di Cristo.

La scarsità di vocazioni indica proprio questo, è il segnale che non si prega più come in passato per le vocazioni sacerdotali e religiose. L’indifferenza non nasce solo dalla mondanità sigillata nel cuore, non dalle dissipazioni inutili e ininterrotte che offre il mondo, quasi per non permettere a uomini e donne di riflettere e di capire il loro reale stato interiore.

Alla base c’è tutto questo, l’effetto devastante comunque è la nuova mentalità della società che non contempla la figura dei Sacerdoti e dei Religiosi. Con la vita imprudente e avventata che si conduce, non trova spazio il sacro e già il solo pensare al Sacerdote o al Religioso a molti suscita una forma di nausea.

Ma sono davvero suppellettili i Sacerdoti e i Religiosi? Oppure sono i mediatori tra Dio e l’umanità? I parafulmini tra la collera di Dio e l’umanità dispersa? Il mondo non può fare a meno di quanti sono intercessori e conciliatori, di molti uomini e donne che hanno rinnegato pienamente la carne per donarsi interamente a Dio, senza trattenere più nulla di umano.

La preghiera di un Consacrato davanti al Signore ha una valenza impensabile, straordinaria, una supplica che Gesù accoglie e concede Grazie particolari a quanti si erano rivolti proprio al Sacerdote o al Religioso, supplicando una preghiera. Tramite i Consacrati si ottiene molto di più!

Molti cristiani comprendono l’importanza della mediazione dei Consacrati e sovente chiedono aiuti, hanno fatto l’esperienza che solo Dio è Onnipotente e può elargire quello che il mondo non potrà mai possedere. Oltre a pregare poco o molto, bene o male, sono molti che avvedutamente chiedono preghiere a quelle anime che si sono donate completamente a Dio e osservano minuziosamente le sue Leggi.

Oltre a richiedere preghiere ai Consacrati, ogni cristiano deve crescere nella Fede non solo pregando con amore, deve soprattutto rinnegarsi.  

Non è la stessa cosa pregare o non pregare la mattina prima ancora di uscire di casa. Non è la stessa cosa quando c’è qualcuno che si preoccupa di pregate per te e riesce a ottenerti aiuti e protezioni dalla Madonna. Come si può ringraziare chi prega per te e dona la vita per te? Cosa ti può rendere più felice della conoscenza che qualcuno ogni giorno invoca Gesù per te e chiede ripetutamente benedizioni e assistenza per te?

Questo va ricordato sempre, senza dimenticare l’impegno personale.

Ieri sono morte tre donne nell’incidente ferroviario a Milano, tralasciando la causa che è la mancata manutenzione, faccio questa riflessione: non sono morte tre donne perché peggiori degli altri, no, le tre persone erano sedute in quei posti e sono morte. Era il loro destino? Affatto, non crediamo a questo. Invece chiediamoci se potevano non sedersi in quei posti e magari rimanevano vuoti.

Altri che erano seduti a dieci centimetri non sono morti, ma non erano migliori delle donne morte. Dio dov’era, direbbe quel vescovo che incautamente pronunciò queste parole per apparire compenetrato nel dolore dei familiari, degli abitanti delle zone terremotate, dell’Italia intera. Furono parole che produssero un effetto controproducente.

Dio si trova dove Lo si tralascia, dove non si cerca più, dove ci si dimentica della sua esistenza! Dio è dove l’uomo Lo abbandona!

Quando si prega con amore si ricevono illuminazioni spesso vitali, tra gli altri aiuti non ci si trova nel posto sbagliato perché Dio presagisce ogni evento. La preghiera fatta bene, che contiene umiltà e devozione, ci permette di ricevere ogni tipo di aiuto e se chi non ci ama riesce a farci del male -ma sempre nei limiti imposti da Dio-, Gesù e la Madonna provvederanno a ridarci giustizia, onore e vittoria.

La preghiera recitata la mattina è più importante di ogni altra cosa. Non solo ci consacriamo ai Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria e chiediamo di conservarci dove satana non può arrivare né i nostri nemici vincerci con la loro malizia, è la preghiera che ci eleva dalla mentalità guastata del mondo e ci permette di vedere la realtà con gli occhi di Dio.

Ci rende capaci di spiegare la realtà che ci circonda con l’intelligenza di Dio e si diventa intuitivi nelle migliori scelte possibili.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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