+ VANGELO (Lc 10,17-24)

Sabato 1 ottobre 2016

XXVI Settimana del Tempo Ordinario

 

Santa Teresa di Gesù Bambino

 

+ VANGELO (Lc 10,17-24)

Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei Cieli.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo Nome». Egli disse loro: «Vedevo satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, Io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a Me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Era grande la gioia dei primi discepoli che si resero disponibili a collaborare per la diffusione del Vangelo. Non avevano mai vissuto un’esperienza così intensa e non avevano mai pensato di poter dominare i diavoli. Ritornando dalla missione dissero con sincerità la ragione del loro successo: i diavoli scappavano quando veniva pronunciato il Nome di Gesù.

I primi settantadue discepoli non erano Sacerdoti, era lontano il giorno dell’Ultima Cena, erano solo seguaci di Gesù, oggi diciamo laici per intendere che non sono Consacrati. Nel loro stato di laici esercitavano una forte pressione nell’allontanare i diavoli, con una buona Fede e la certezza che Gesù era il Figlio di Dio.

Chi prega nel Nome di Gesù o vuole liberarsi dai disturbi malefici pronunciando il Santissimo Nome, ottiene grande vittoria.

“Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo Nome”.

L’euforia era alta e comprensibile, ma Gesù li calmò subito: “Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. È facile perdere di vista l’equilibrio quando avviene qualcosa di importante o che si vive con esaltazione.

I Sacerdoti sono chiamati a riportare con i piedi per terra quei cristiani che frequentano la Chiesa ma sono molto deboli e si lasciano vincere dai pensieri contrari alla volontà di Dio. Essi non comprendono assolutamente qual è la volontà di Dio e non se ne preoccupano, ma sono veloci nel fantasticare e nel distrarsi continuamente dalla vita spirituale.

Persone che immaginano di vivere mille anni o che dimenticano colpevolmente quanto dovrà accadere prossimamente nel mondo.

Molti Sacerdoti evitano di richiamare i parrocchiani per non turbarli ma anche per vivere tutti tranquilli. Il ruolo del Sacerdote è di aiutare con prudenza i più deboli, di consigliare i confusi e quelli che si trascinano. Senza questi aiuti sarebbero finiti sicuramente nella rete di satana e non ne sarebbero mai più usciti.

Richiamare i confusi e indicare l’unica Verità del Vangelo, è un atto che ancora compiono i Sacerdoti che pregano molto e si rendono conto dei molti passi sbagliati che commettono i credenti orgogliosi e convinti di fare tutto bene. Ogni pensiero che arriva alla mente ad essi, viene considerato quasi come un dogma. Potete capire le sbandate che prendono e la facilità con cui perdono il fervore.

Gesù non può richiamare i cristiani che sbagliano, sono i Sacerdoti a illuminare i credenti abbagliati da molti pensieri di vanagloria.

La festa liturgica di questa giovane Santa ci presenta un modello straordinario che visse in modo molto ordinario. Esteriormente non lasciava intravedere pressoché nulla della speciale spiritualità che portava nell’anima.

Ella si preoccupava esclusivamente delle cose di Dio e per questo diventava speditamente sempre più spirituale e nel giorno della sua canonizzazione a San Pietro avvenuta il 17 maggio 1925, Padre Pio disse: “È una grande Santa”.

Il motivo della grandezza di Santa Teresina, morta a 24 anni, si trova nella capacità di vivere la piccolezza evangelica, di non preoccuparsi delle cose materiali non essenziali. Infatti, il modo contrario di come visse Santa Teresina è una vita irrequieta e desiderosa solo di apparire, di cercare l’apparenza piuttosto che l’essenza.

La novità della spiritualità di Santa Teresina, chiamata anche teologia della “piccola via”, dell’infanzia spirituale, ha ispirato numerosi credenti. Teresina propone di ricercare la santità, non nelle grandi azioni, ma negli atti quotidiani anche i più insignificanti, a condizione di compierli per amore di Dio.

È bene ricordare un’opera pubblicata postuma, che tanto bene ha fatto a milioni di lettori e che si deve meditare: Storia di un’anima.

Oggi è il 1° Sabato del mese, giorno dedicato al Cuore Immacolato di Maria. Esorto tutte le famiglie a consacrarsi oggi a questo Cuore.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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