+ VANGELO (Lc 11,1-4)

Mercoledì 5 ottobre 2016

XXVII Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 11,1-4)

Signore, insegnaci a pregare.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed Egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo Nome,

venga il tuo Regno;

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non ci indurre in tentazione». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

I Vangeli di Matteo e di Luca riportano la preghiera del Padre Nostro con alcune variante che non cambiano assolutamente la sostanza. Però entrambi scrivono la dibattuta frase “e non ci indurre in tentazione”, e questa rimane la giusta traduzione dal greco al latino. Se negli ultimi decenni si cercano cavilli per modificarla e renderla diversa, è un problema di quanti amano modificare la Parola di Dio.

San Matteo riporta la versione completa, dovuto alla sua presenza tra i Dodici quando Gesù ha insegnato la preghiera per eccellenza.

“Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei Cieli,

sia santificato il tuo Nome;

venga il tuo Regno;

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe” (Mt 6,7-15).

La parte finale che completa l’insegnamento del Padre Nostro l’ho inserita per riflettete sulla necessità che ha il cristiano di perdonare quanti gli hanno fatto del male, e non si tratta solo del perdono interiore, senza più nutrire alcun avversità verso i cattivi.

Non basta il perdono del cuore, bisogna essere anche pronti ad incontrare e salutare sinceramente e amorevolmente i cattivi. Ovviamente valutando i rischi e l’opportunità. Di sicuro il nostro cuore non deve più nutrire alcun rancore verso i cattivi.

È impegnativo ma non difficile, dipende dalla presenza dello Spirito Santo in noi, solo così potrà diventare facile amare senza dolore.

Si deve arrivare ad amare con gioia i nostri nemici, non solo perché ci hanno aiutato a diventare più intimi con Gesù e a pregare molto di più per vincere le loro persecuzioni, diffamazioni e cattiverie come possono i veri precursori dell’Anticristo.

La gioia è davvero sincera perché non ricordiamo con rancore il male ricevuto. I ricordi brutti vengono rivestiti dell’Amore di Dio.

Ricordiamo senz’altro quanta sofferenza ci hanno arrecato i cattivi, ma senza rancore, in modo santo e umile. Fino a provare dolore per quanto di grave dovranno patire in questa vita i cattivi e poi anche nell’aldilà. In questa vita ci sono cattivi che la fanno franca … ma ci sarà un Giudizio infallibile, e lì davanti a Dio si pagherà fino all’ultima goccia.

Questo riguarderà quelli che hanno seminato tonnellate di zizzania e hanno fatto soffrire le persone buone, innocenti e oneste.

La nostra preghiera giornaliera per la conversione dei nostri nemici e dei cattivi, permetterà ad essi (speriamo) la conversione e la salvezza.

Ricordate che i veri seguaci di Cristo si riconoscono dal perdono donato ai loro nemici, ed è sufficiente dare quello del cuore, quindi senza nutrire più alcun risentimento né desiderare ad essi del male. Bisogna solo pregare per i propri nemici e chiedere a Gesù Cristo la giustizia per ripristinare la verità completa.

Il Signore ci risponde sempre, alle volte richiede un po’ più di tempo a causa degli impedimenti frapposti dai cattivi. Lui li rimuove.

Nel Padre No­stro troviamo la preghiera completa, infinita perché insegnata da Dio, indispensabile per chi vuole rimanere fedele a Gesù.

Questa somma preghiera è potentissima per scacciare i diavoli e farci avvicinare a Gesù. Recitata lentamente quando si medita, permette di amare il Padre con gratitudine. Se viene recitata sempre velocemente non si coglie il contenuto spirituale.

Nel Padre Nostro troviamo quella frase che è stata sempre causa di confusione. Non per tutti. Per esempio San Francesco d’Assisi non aveva alcuna confusione né la causava sinistramente negli altri perché osservava fedelmente la Parola di Dio, la adorava e la trasmetteva integralmente, “sine glossa”.

Il Santo ripeteva questa formula in riferimento ad alcuni movimenti ecclesiali considerati eretici che volevano manipolare il Vangelo.

“Sine glossa” era la posizione assolutamente fedele di San Francesco e dei suoi Frati che esigevano una vita ed una pratica del culto ispirata al Vangelo, per l’appunto, “sine glossa”, cioè senza alcuna ulteriore interpretazione o spiegazione, adeguamento od altro di umano.

Quella frase del Vangelo che ha sempre suscitato confusione è questa: “… e non ci indurre in tentazione”. Questa frase si avvicina a un’altra del Vangelo anch’essa importante. “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt 26,41).

Gesù per tentazione indica anche il tradimento.

Dopo la frase sopra citata, infatti, gli Apostoli ebbero paura e scapparono: “Tutti i discepoli, abbandonatolo, fug­girono” (Mt 26,56). Un altro significato che possiamo dare a quella frase del Padre Nostro è il tradimento: “Salvaci dal tradimento”.

I veri cristiani sono provati nella lotta, incontrano tante lotte nella vita senza suscitarle perché provenienti dalla cattiveria altrui. Essi lottano con la robusta Fede e respingono tutti gli attacchi. Di questi cristiani i diavoli hanno terrore e cercano di spaventare, distruggere, scoraggiare e far crollare.

Quando la persona innocente si abbatte per lo spavento delle diffamazioni assolutamente inventate o per tante altre cattiverie ricevute da parenti, amici o conoscenti, è già sconfitta e non lotta per vincere, per allontanare il male con la sua Fede, ricorrendo a Gesù e a Maria Santissima.

Se siamo veramente vicini a Gesù e alla Madre Beatissima, i diavoli percepiscono lucidamente che ci salveremo eternamente, che già qui viviamo nella gioia interiore, che demoliamo i loro progetti con la nostra vita umile e virtuosa. Allora come reazione cercano di spaventarci.

Quando vi ho chiesto di recitare per me la Novena a San Michele Arcangelo, avevo percepito un nuovo attacco per paralizzare il mio apostolato, ed ho reagito raddoppiando l’Adorazione Eucaristica e le Corone del Santo Rosario, ma davanti a Gesù Eucaristia mi è parso di percepire di coinvolgere tutti voi con la potentissima Novena al Principe degli Angeli. Tutto si è risolto bene e devo ringraziare ognuno di voi!

Un altro effetto che è scaturito e che in centinaia mi avete fatto conoscere, è l’amore e la devozione scaturite per il potente San Michele.

Gli attacchi non finiranno, lo so bene, è molto vasto l’apostolato che compio anche se lo considero sempre minimo e mi sforzerò per fare sempre di più. I diavoli già adesso sono deliranti per la mia piena fedeltà al Vangelo storico e alla Chiesa Santa, per la diffusione fedelissima della sana dottrina tradizionale.

Seguire la Tradizione della Chiesa è diverso dall’essere tradizionalisti, i tradizionalisti infatti sono coloro che, professando la Fede cattolica, sono legati alle forme liturgiche, agl’insegnamenti e alla disciplina della Chiesa Cattolica anteriori al Concilio Vaticano II. Mentre noi seguiamo il Magistero autentico della Chiesa da Cristo fino ad oggi, quindi rimaniamo assolutamente fedeli alla sana dottrina della Chiesa.

 

 

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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