+ VANGELO (Lc 11,29-32)

Lunedì 12 ottobre 2015
XXVIII settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 11,29-32)
Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Sinodo in corso sta trattando temi cruciali, ma non è meno importante discutere sulla posizione che deve mantenere la Chiesa sugli immigrati. Personalmente ho un grande affetto per tutti gli immigrati e prego perché possano vivere dignitosamente e nella vera felicità, soprattutto se incontrano Gesù Cristo, l’unico Salvatore del mondo.
La discussione che deve essere valutata dinanzi a Dio riguarda l’opportunità di lasciare giungere in Italia e poi in Europa milioni di immigrati in cerca di fortuna, però diversi Vescovi africani e sabato scorso un Cardinale indiano spiegano con forte convinzione che la soluzione migliore è quella di non emigrare e di rimanere nelle loro terre d’origine.
Qualche settimana ho riportato la dichiarazione di un Vescovo africano che invitava i suoi connazionali a non seguire illusioni quasi impossibili e di adoperarsi per la crescita della Nazione, magari con gli aiuti occidentali.
Sabato scorso il Cardinale indiano Thottunkal, è stato ancora più chiaro nel trattare questo dramma e ha dichiarato: “Va bene l’accoglienza ma bisogna dare la possibilità alle persone che emigrano di rimanere nella loro Patria, perché la soluzione migliore per i migranti è mantenerli a casa loro ed aiutarli nei loro Paesi d’origine”.
È una posizione che ho sempre sostenuto, la scrivo da quasi venti anni, perché questa è la posizione di chi ama veramente questi fratelli meno fortunati e nella Luce di Dio comprende che la vera soluzione è lo sviluppo dell’Africa, progetto rifiutato dai potenti per tenere gli africani in uno stato di inferiorità e sudditanza.
«Nel Sinodo la Chiesa si sente “interpellata” da questo fenomeno che “coinvolge sempre più profondamente le famiglie”. La famiglia, si legge nelle relazioni, è la prima vittima del fenomeno migratorio. “Pertanto”, scrivono i Circoli Minori, “l’accompagnamento dei migranti e dei rifugiati esige una pastorale specifica e collaborativa -tra Chiesa di provenienza e Chiesa di accoglienza- rivolta ai membri delle famiglie che emigrano, e a quelli che rimangono nei luoghi di origine”.
Accoglienza, dunque, rimane la parola chiave sul tema dei migranti, ma non dev’essere un’accoglienza senza condizioni: “Il rispetto delle diverse culture e delle diverse fedi, da parte di chi emigra e di chi accoglie, costituisce una delle condizioni indispensabili per una integrazione che porti ad una pacifica convivenza”, scrivono i vescovi, ricordando, inoltre, che occorre parlare “non solo di diritti dei migranti, ma anche di doveri”».
Il Sinodo procede e sembra che si stia affermando la linea della dottrina tradizionale, ma non è ancora certo l’esito finale. Noi preghiamo perché tutti siano “un cuore solo e un’anima sola”, come vivevano i primi cristiani e lo afferma il libro degli Atti degli Apostoli, 4,32.
Leggiamo la frase completa: “La moltitudine di coloro che eran venuti alla Fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune”.
È difficile che la Chiesa oggi riscopra questa comunione di intenti e di beni, esistono gruppi e correnti di diverso parere e i modernisti che ragionano senza più confrontarsi con la Parola di Dio, pretendono di manipolarla e di darle un nuovo significato.
Nessuno però è autorizzato a modificare una sola virgola della Sacra Scrittura, proprio nessuno. Molto spesso c’è chi pretende di sostituirsi a Dio e questo già indica la mancanza di sapienza ed intelligenza. Può essere un teologo o un prelato, possono anche riunirsi per stabilire le stesse posizioni, ma loro che cosa ne guadagnano?
È vero che non ricordano più l’inferno e cancellato dal cuore l’amore a Dio, ma le loro teorie umane e confuse, dove li porteranno?
“Questa generazione è una generazione malvagia”. Lo diceva Gesù 2000 anni fa, oggi le sue parole sono decisamente più penose e dolenti per la generazione giovane e meno giovane, lontana dalla morale e dimentica dei valori umani.
Chi potrà invocare Dio quando si troverà dinanzi tribolazioni paurose se oggi rifiuta Gesù e segue una nuova e falsa dottrina?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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