+ VANGELO (Lc 11,29-32)

Lunedì 16 ottobre 2017

XXVIII Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 11,29-32)

Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Durante la giornata alcune volte controllo sul web i quotidiani online per leggere notizie che mi interessano come Sacerdote e cittadino. Senza curiosità e mi soffermo sulle notizie che direttamente o indirettamente riguardano la morale, la nostra Fede e l’amata Chiesa, la nostra Patria che considero la più importante al mondo per il Papato principalmente e per la sua storia.

Leggo notizie che in qualche modo sono attinenti alla vita spirituale e che riguardano il bene comune, per la mia preoccupazione dei più deboli, gli ammalati, i poveri, gli anziani, le leggi del governo contro la famiglia e la morale, la condizione di circa cinque milioni di italiani poveri in canna e di altri venti milioni in situazioni precarie.

Leggo quello che riguarda il bene della persona umana e quasi ogni giorno trovo notizie che addolorano abbastanza. Non c’è più amore nel mondo, in molte famiglie, tra amici, nella politica, in molti ambiti della Chiesa e proprio questa è la più grande contraddizione storica.

Oggi ho trovato due notizie che mi hanno addolorato e ne commento una. Provo sofferenza per determinate persone che non sono coerenti, anche se sono chiamate a dimostrarlo di continuo. L’intervita è al cantante Vasco Rossi, il personaggio adorato da svariati milioni di fan e sono liberi di rovinarsi l’anima come preferiscono.

Un cantante che non ho mai approvato, non tanto per le sue canzoni che non conosco se non qualche cosa sentita al telegiornale, quello che mi ha sempre reso distante dal personaggio è l’aspetto negativo della sua persona e il mio rimane un parere personale.

Non ho mai conosciuto la sua storia, però anche trent’anni fa era sufficiente guardare una foto o sentire parlare di lui per provocarmi fastidio.

La sua persona non è in comunione con Dio e non posso condannarla, ognuno sceglie il suo futuro e davanti a Dio ne sarà responsabile.

Quando ho letto intorno a marzo che preparava un megaconcerto a Modena mi sono dispiaciuto per quanti sarebbero andati, poi l’1 luglio 2017 erano 240mila i suoi adoratori presenti ad ascoltare le sue parole e ad “emozionarsi”.

Non è il cantante in sé che mi ha arreca disturbi, quello che emana è come un miele che non viene da Dio e che fa aumentare i suoi fan.

Non avevo mai in passato riferito a nessuno la negatività opposta alla Grazia che egli emana, questa è la prima volta che lo manifesto. Perché? C’è un pericolo che incombe: sta preparando un tour nel 2018.

Vi chiederete come mai non vi invito a pregare per lui. Forse perché è inutile? Avrà fatto una scelta definitiva opposta a Dio?

Il megaconcerto del 1° luglio 2017 non mi ha assolutamente convinto e non sono oppositore a causa della non accettazione della sua musica.

La sua musica è espressione di lui, quello che è interiormente, ed è questa che emana una negatività potentissima.

Lui e tutti i suoi adoratori considerano un “bene” questa negatività che non comprendono e scambiano per qualcosa di elevatissimo, quello che lo rende quasi come un dio, invece è quanto li conduce nel profondissimo fondo dove lo sballo è eterno.

In quel megaconcerto di luglio c’era un messaggio subliminale da lanciare ed è stato compiuto perfettamente. Questo è stato apprezzato da quanti dietro le quinte architettano strategie non solo musicali, così stanno preparando un tour per l’anno prossimo, per trascinare con sé diversi milioni di italiani nei concerti che organizzeranno.

Perché ho scritto un po’ approfonditamente del cantante in questione?

Ieri egli ha finalmente svelato che dall’età di 15 anni non crede in Dio, non ha mai avuto Fede nonostante i genitori cattolici e questo spiega la sua vita…, è assolutamente convinto della non esistenza di Dio e che nell’aldilà non c’è nulla. C’è una sola vita, questa, dove tutto è permesso.

Ditemi se è intelligente seguire un maestro simile e cantare le sue canzoni!

Se lui esprime questi concetti nelle sue canzoni, poveretti quelli che lo adorano e imparano i testi delle sue canzoni! Non c’è volutamente Dio!

Quindi, ieri nell’intervista “allegra” fatta da don Ciotti e che non ho seguito ma ho solo letto un articolo, il cantante ha detto queste parole: “Ognuno deve avere la propria fede e risponde alla propria coscienza. Dio non esiste, e penso che dopo la morte non ci sia più nulla”.

A quel punto, Don Ciotti ha risposto al rocker, citando Papa Francesco: “Meglio un non credente, che un credente ipocrita”.

Qui c’è una grande confusione.

Un non credente non può essere migliore del credente che magari vive un periodo della sua vita nell’ipocrisia. Egli almeno ha una Fede debole o è addirittura spenta, ma la Grazia di Dio potrà sempre riaccenderla dopo il pentimento e la Confessione. Il credente che oggi è ipocrita ha grandi possibilità di salvarsi l’anima, di diventare un apostolo benedetto da Gesù.

Ritornando al cantante, c’è poco da pregare per il suo convinto ateismo, si vede dal suo viso che lui gode di avere scelto quanto si oppone a Gesù Cristo e che elevata è diventata la sua opposizione a Dio. Quando si sceglie e si adora ciò che si oppone a Dio, ci si incatena volontariamente e intenzionalmente e vorrà rimanere sempre incatenato lì dove ha vissuto il suo successo agevolato…

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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