+ VANGELO (Lc 12,1-7)

Venerdì 16 ottobre 2015
XXVIII settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,1-7)
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il lievito dei farisei è l’ipocrisia, un orgoglio mascherato da tante possibili situazioni. Gesù condanna l’ipocrisia e per mostrare che le bugie e il comportamento insolente -quello che fa agire con indifferenza e si considerano perfette le proprie opere-, è un impedimento notevole, spiega diversi insegnamenti.
È insolente chi è sfrontato nel suo agire, anche se cerca di non farsene accorgere, oppure è presuntuoso per la sicurezza in tutto ciò che compie. In tutti questi casi non si tiene conto di Gesù e del suo Vangelo, anzi si ascolta o si legge, ma quando bisogna osservare qualcosa che è secondo la volontà di Dio, con piena indifferenza ignorano ciò che vuole Dio.
I farisei si comportavano anch’essi così e vediamo quale considerazione ne aveva il Signore.
Il Vangelo oggi comprende diversi temi concatenati, si inizia con l’ipocrisia per passare alle opere e alle parole che si compiono e dicono di nascosto, per arrivare all’avvertimento di vigilare su colui che ha il potere di far cadere nell’inferno le persone irrequiete e incline alla dissolutezza.
Non è peccato avere un carattere agitato, l’importante è il mantenimento degli impulsi e l’osservanza dei Comandamenti.
Però il carattere agitato già è la manifestazione di una spiritualità inattiva, la persona si immagina di averla e corre il rischio di rimanere bloccata nella convinzione di servire Dio mentre si preoccupa solamente di se stessa. Questo facevano i farisei e con molta arroganza offendevano Gesù.
I farisei erano agitati, irrequieti, bugiardi e pensavano stoltamente di essere gli unici perfetti. Oggi Gesù ci dice di guardarci da questo comportamento e di praticare l’umiltà, iniziando un rinnegamento totale dinanzi al Vangelo.
Questo è il vero cammino che i farisei non hanno capito o non hanno voluto capire…
Chiediamoci con sincerità nella preghiera personale se stiamo servendo Gesù o le nostre opinioni, questa verifica è molto importante per capire chi siamo e se stiamo seguendo veramente il Signore. Non ci accada come i farisei che si illudevano di essere graditi a Dio mentre il Figlio di Dio li chiamava ipocriti!
Dinanzi a migliaia di persone Gesù faceva conoscere la Parola di Verità e di quelle migliaia quanti mettevano in pratica gli insegnamenti?
Sono esigenti le richieste del Signore, ma ci ha promesso che ci darà cento volte tanto già in questa vita. Non è sufficiente?
Inoltre, promette la vita eterna, la salvezza dell’anima che nessun miliardario potrà mai acquistare con tutte le sue ricchezze.
Gesù dinanzi a sé vedeva migliaia di volti impauriti per varie ragioni, e la loro stessa presenza lì era motivata da esigenze delicate. In quei volti Gesù leggeva sofferenza, povertà, abbattimenti, esaurimenti, umiliazioni, abbandoni, persecuzioni, violazioni, ingiustizie e fallimenti esistenziali.
Gesù voleva guarire e salvare tutti ma non tutti accolsero la sua Parola. Dove sono andati quelli che non osservarono la sua Parola?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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