VANGELO (Lc 12,1-7)

Gesù che parla alla gente

Venerdì 17 ottobre 2014 

28ª Settimana del Tempo Ordinario

 

+ Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù mette in guardia anzitutto i suoi discepoli dall’ipocrisia e li tranquillizza, anzi li invita a non avere paura di nessuno sulla terra, indicando nei diavoli i veri pericoli, perché essi sono in grado di trascinare nel fuoco eterno, simboleggiato dalla Geenna, una valletta scavata dal fiume Hinnom sul lato sud del monte Sion, oggi diventata una zona povera di Gerusalemme.

Nella dottrina cattolica, per similitudine, la Geenna rappresenta l’inferno, un luogo abissale, dove regnano corpi impuri, luogo di punizione eterna, dove un vero fuoco spirituale brucia i peccatori. In tutto il Nuovo Testamento è questo il significato che viene attribuito a questa parola, Geenna viene tradotta con inferno.

Gesù richiama la Geenna per rappresentare la completa distruzione della persona nel Giudizio avverso di Dio, un Giudizio che non ammette alcuna possibilità di riparazione. Agli scribi e ai farisei Gesù anticipa la loro sorte, lo fa pubblicamente per svergognare personaggi ambigui che non servono Dio ma strumentalizzano la religiosità per compiere tutto quello che vogliono.

Nel Vangelo si parla molto degli scribi e dei farisei, sono famose le dispute fatte da Gesù con questi nemici, un po’ tutti gli ebrei li considerano malvagi e perciò “soggetti alla Geenna”. Il Signore ne dà conferma con queste parole: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei Cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci”.

Gesù condanna l’ipocrisia come un male pericoloso da estirpare se non si vuole arrivare alla morte spirituale.

Se al tempo di Gesù l’ipocrisia era sinonimo di farisei, riconosciuti come fanatici, oggi si può senza alcun dubbio affermare che l’ipocrita è una persona senza la Legge di Dio nel suo cuore. Anche se prega e frequenta i Sacramenti, conserva nel cuore una ribellione a tutto ciò che non è conforme alla sua mentalità, è un credente bugiardo e maschera una fittizia religiosità fatta di esclusiva esteriorità.

L’ipocrita ha necessità di ricevere consensi per giustificare la sua esaltazione, è sconnesso dalla realtà e non vede con gli occhi di Dio perché ha una elevatissima considerazione di sé. Gesù vomita l’ipocrita che vuole imporre il suo parere e vuole farsi strada nei cuori altrui, versando parole senza senso e una verbosità che non è quella del Vangelo.

“Il vostro parlare sia sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt 5,37).

Stranamente, ma questo si spiega come una patologia, gli ipocriti in molti casi sono i più inflessibili osservanti della ritualità, pronti sempre e solo a condannare gli altri a mai a considerare tutti i loro limiti. E come potrebbero farlo se sono sconnessi dalla realtà?

“Guardatevi bene dal lievito dei farisei. Gesù indica l’ipocrisia come una vera minaccia per i buoni, ingannati dai falsi credenti.

In tutto il Vangelo vediamo che Gesù si scaglia principalmente contro gli ipocriti, li considera pericolosi per la loro falsità e la capacità camaleontica di mascherarsi e di ingannare con parole senza senso. Gesù elargisce misericordia anche ai grandi peccatori pentiti, ma davanti agli scribi e ai farisei si irrigidisce per la loro abilità nell’ingannare.

Non trascrivo tutte le accuse contro di loro, mi sembra utile ricordare quella che è la più efficace nel dipingere questi impostori: “Sepolcri imbiancati”. È tremenda la condizione di chi mostra una maschera che vuole esprimere spiritualità, cerca di imporsi come perfetto in un gruppo di preghiera o in parrocchia, e le sue opere sono invece di provenienza satanica.

La mancanza di docilità, di bontà, di pace, assente quando si esterna, sono il segno di una mancata comunione con Dio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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