VANGELO (Lc 12,13-21)

Lunedì 19 ottobre 2015
XXIX settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,13-21)
Quello che hai preparato, di chi sarà?

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma Egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così -disse-: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Parola di oggi non arrecherà gioia a quei credenti che seguono Gesù ma hanno il loro cuore legato ai beni materiali. Da questa affermazione del Signore ognuno potrà ricavarne ampie riflessioni: “Anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”.
Nella prima lettura della Messa, San Paolo chiarisce ai Romani l’atteggiamento di Abramo che si abbandonò completamente in Dio e pose in Lui ogni sua sicurezza: “Fratelli, di fronte alla promessa di Dio, Abramo non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato, ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione”.
Prima della chiamata, Abramo non pensava minimamente di lasciare tutti i suoi beni e dipendere totalmente da Dio. La docilità di questo grande uomo è ritenuta sorprendente e coraggiosa da millenni, egli rimane un riferimento per quanti si trovano dinanzi a scelte importanti da intraprendere.
Dio non chiede a tutti di imitare Abramo, sicuramente invita a distaccare l’affetto dai beni materiali e a servirvene per le necessità.
La crisi morale di oggi si trova anche nell’avere scambiato Dio con i beni materiali e tanti idoli che vengono scelti perché è assente il punto di riferimento soprannaturale. La differenza tra chi adora Gesù e chi adora i beni materiali è facilmente evidente, si manifesta nel linguaggio, nelle opere, nell’agitazione o nella gioia, nell’abbandono in Dio o nella certezza riposta esclusivamente in se stesso.
La parabola narrata dal Signore è emblematica, l’uomo che raccoglie molti beni materiali per divertirsi, non ha riflettuto sul suo futuro, sulla fine che toccherà anche lui. «“… hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Noi dobbiamo puntare al guadagno di meriti davanti a Dio, meriti che valgono quanto l’oro del mondo. Anche se non possono garantire una vita nel benessere, sicuramente danno una grande pace interiore, la grande protezione di Gesù e della Madonna, la riuscita nelle cose della vita.
Così vivono i credenti che mettono la loro sicurezza in Dio e non si fidano più delle cose del mondo…
Per trovare Gesù, bisogna perdere la troppa fiducia in se stessi e nelle certezze umane garantite dai beni. Solo Dio dona la felicità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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