+ VANGELO (Lc 13,31-35)

Giovedì 27 ottobre 2022

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 13,3135)

Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, Io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente Io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un Profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!”». Parola del Signore 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questo passo lo chiamo «il lamento di Gesù sulla città che Lo ha tradito». Immagino il nostro amatissimo Signore amareggiato, umiliato, tanto addolorato per non essere stato accolto da quella che a quel tempo era chiamata città eterna.

Non si trattava di uno sfogo passeggero di un uomo che non aveva ottenuto qualcosa su cui contava, le parole di Gesù hanno ben altra consistenza. Era la valutazione di Dio sulla città santa per la presenza del Tempio, luogo sacro per gli ebrei.

Gerusalemme era chiamata città eterna, cessò di esserlo nel 70 d. C. quando si avverò la profezia di Gesù con la distruzione del Tempio e la città incendiata.

Tutta quella zona orientale è chiamata Terra Santa non per privilegi politici o economici degli uomini, evidentemente si indica la città dove predicò e morì Gesù.

Quando Gerusalemme diventò una città cristiana, il luogo del Tempio fu abbandonato perché in rovina ma vicino la spianata fu costruita una Chiesa, Santa Maria la Nuova, in ricordo della presentazione di Gesù al Tempio. Come altri luoghi cristiani, questa Chiesa sarà distrutta dai musulmani per costruirvi la moschea al-Aqsa.

Gerusalemme non accolse Gesù e rifiutò la sua predicazione, nonostante i suoi strepitosi miracoli. Gesù predicò molte volte nel Tempio e le discussioni con scribi o dottori della Legge furono ripetute ma inutili.

Le sue parole erano faziosamente considerate rivoltose, le accuse contro Gesù erano sempre ridicole e maliziose.

Prima del lamento di Gesù su Gerusalemme, nel capitolo 13 San Luca narra che il Signore nella sua predicazione aveva invitato alla penitenza, si era soffermato sulla parabola del fico sterile per spiegare che Dio è buono e paziente ma c’è un limite alla sua Misericordia.

LA SUA MISERICORDIA È VERAMENTE INFINITA MA QUANDO SI ABUSA LUCIDAMENTE PER LUNGHI ANNI DELLA BONTÀ DI DIO, ARRIVA IL TEMPO IN CUI DIO RITIRA LE BRACCIA E LASCIA AL SUO DESTINO IL PECCATORE OSTINATO E SCIAGURATO.

Sempre nel capitolo 13 abbiamo meditato il bellissimo racconto della guarigione della donna curva da diciotto anni, chiamata da Gesù mentre era in viaggio. Dio chiama tutti e quanti Lo ascoltano ricevono Grazie, anche quanto è umanamente impossibile.

Gesù aveva parlato del Regno di Dio che non si vede ma dove c’è Fede in Lui, cresce fino a diventare enorme come un grande albero che accoglie e permette di riposare. Il Regno di Dio che fermenta la vita dei buoni come il lievito con la pasta.

Nel passo di oggi Gesù esprime tutto il suo dolore su Gerusalemme anche per la cattiveria di Erode che ordiva per farlo uccidere. Lo chiamò volpe e non si intimorì affatto, fu la replica coraggiosa che poteva dare solo un Uomo che era anche Dio. «Andate a dire a quella volpe…».

Il lamento di Gesù su Gerusalemme fu un rimprovero infinitamente severo, Egli l’apostrofò e la condannò a diventare la città perduta per sempre.

Roma ha sostituito Gerusalemme ed è divenuta la città eterna, sede dell’unica Chiesa fondata da Dio. Roma non si è limitata a prendere il privilegio che fu di Gerusalemme, è già andata oltre il rifiuto di Gesù come Figlio di Dio e questa tremenda scelta è solo l’inizio del suo definitivo tradimento.

Il Libro dell’Apocalisse riporta quanto rivelato all’Evangelista Giovanni e senza alcun dubbio ROMA VIENE INDICATA COME LA GRANDE PROSTITUTA.

«Egli ha condannato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!»
(Ap 19,2).

Leggiamo qualcos’altro dall’Apocalisse che si riferisce a Roma.

«L’Angelo mi disse: “Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, quella che ha sette teste e dieci corna”.

Qui è necessaria una mente saggia. LE SETTE TESTE SONO I SETTE MONTI SUI QUALI È SEDUTA LA DONNA. E I RE SONO SETTE» (Ap 17,7.9).

Sui sette colli su cui venne costruita Roma nessuno ha dubbi, la città con i sette re, da Romolo a Tarquinio il Superbo, è stata Roma.

Gesù pianse su Gerusalemme perché non Lo aveva accolto, e nella città abitavano gli ebrei non i musulmani. Oggi Roma è una delle tanti città interculturali e conoscerà presto la violenta rabbia dei musulmani, lo sappiamo da circa dieci anni. Il progetto mondialista prevede l’ingresso in Italia di milioni di musulmani.

«Andate a dire a quella volpe». Gesù a quel tempo aveva un nemico o oppositore agguerrito, oggi si sono moltiplicati e sono diversi miliardi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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