+ VANGELO (Lc 15,1-10)

Giovedì 3 novembre 2016

XXXI Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 15,1-10)

Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed Egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, Io vi dico, vi è gioia davanti agli Angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Nella parabola Gesù evidenzia il grande amore e la preoccupazione per la perdita di una sola pecorella, che simboleggia la persona umana. Novantanove pecorelle erano in un luogo sicuro, solo una si era smarrita perché non aveva seguito le indicazioni. Staccandosi dalla via già conosciuta per averla percorsa molte volte, era finita abbandonata, smarrita.

Lo stesso avviene all’anima che si lascia ingannare da prospettive seducenti che arrivano dal mondo e che agitano pensieri non umili e carichi di smanie compulsive. Sono pensieri che fanno uscire dal proprio mondo, dalla realtà in cui si vive per sperimentare sensazioni appaganti, ma che sono illusorie.

La compulsione in una persona non è ad essa sconosciuta, spesso la crea volontariamente e anche per poco tempo, al fine di calmare le insoddisfazioni personali e le depressioni che caratterizzano una vita vissuta male, con gli occhi puntati sulle opere degli altri piuttosto che al controllo interiore.

La compulsione è un impulso volontario a compiere determinate azioni, con il fine di placare, seppur momentaneamente, l’ansia generata dal contenuto egodistonico delle ossessioni. Egodistonico indica un comportamento o idea che non sia in armonia con i bisogni dell’Io, o specificatamente coerente con l’immagine e la percezione di sé che ha il soggetto.

Una persona può attuare un determinato comportamento o avere determinati pensieri, senza trovare un’armonia con i bisogni segreti del proprio Io, non riesce a trovare un appagamento perché ha una diversa percezione di sé.

La vita psichica di molte persone è influenzata da tanti pensieri incoerenti, da comportamenti irrazionali e da manie che vengono considerati normali perché la persona non ha incontrato Gesù Cristo. Non ha gli elementi indispensabili per evitare tutto questo che la psicologia indica come compulsione.

L’insistenza di determinati pensieri dominano la vita di una persona e se non è abituata a pregare con Fede, rimane sempre schiacciata.

Questi pensieri insistenti che poi si traducono in azioni immorali, in opere disoneste, all’utilizzo smodato di alcool e droghe, in giudizi gravi, fino ad arrivare a commettere adulterio o a fare sesso cambiando partner spesso, li indico come ossessione. La fissazione diventa una malattia quando la persona perde il controllo di sé per agire in opposizione al Vangelo e ai Comandamenti.

L’idea fissa che si ritrovano molti, non sempre arriva da satana, tanto che lui in molti casi potrebbe lamentarsi e dire che non c’entra nulla con l’agire di tanti peccatori. Sicuramente satana è soddisfatto dei peccati e dal traviamento della pecorella che prende un percorso diverso dal Vangelo per cercare quello che piace di più, senza sapere dove si dirige.

La società di oggi è ricoperta da una coltre di modernità senza Gesù Cristo, tutti i mezzi di comunicazione subdolamente lasciano credere che si può vivere senza Dio, senza la presenza soprannaturale dell’Essere che ha dato origine a tutto. Che controlla tutto.

Qualche genio potrebbe lamentarsi che avvengono i terremoti e tante disgrazie nel mondo, ma non ha la maturità per comprendere che l’uomo è libero di agire e i potenti utilizzano la loro libertà per raggiungere il dominio nel mondo per mezzo delle guerre, e che la terra da sempre è stata scossa dall’energia che si sprigiona all’interno della crosta terrestre.

Oggi ci sono teorie valide su qualche causa del terremoto, supportate da molti elementi che indicano almeno nel Texas una provocazione per il riversamento sotterraneo delle acque reflue generate durante l’estrazione di petrolio e gas. Alcune zone del Texas e dell’Oklahoma hanno raggiunto un livello di pericolosità simile alla California.

In Italia il discorso è diverso e sorprendono molto le migliaia di scosse in pochi giorni, soprattutto nella città di Norcia.

Quattordici Chiese sono state distrutte a Norcia e i movimenti tellurici registrati in tutta quella zona sono molto strani, suscitano apprensione soprattutto tra i sismologi. Dopo la forte scossa del 30 ottobre l’intensità sismica è rilevante e non sembra smettere. Non si tratta più di uno ordinario sciame sismico e questo è molto preoccupante.

Eppure, neanche il terremoto frena quelle persone che non hanno requie e vogliono vivere con soddisfatta imprudenza e in modo avventato.

La tristezza della vita confusa e dissipata è segnata sul viso di molti, i loro cuori sono oppressi dalle preoccupazioni e dalle frustrazioni, ma rimangono nelle posizioni dove non c’è lo Spirito Santo. Sono infelici perché lontani da Gesù e non comprendono che la conversione comporta anche una gioia interiore impagabile.

Occorre rientrare in sé e porsi domande sincere per conoscersi e decidersi ad incontrare il Signore della vera vita e della vera pace.

Gesù continua a chiamare alla conversione i peccatori, ma l’uomo di oggi con difficoltà avverte la profonda necessità di convertirsi.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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