+ VANGELO (Lc 1,57-66.80)

Lunedì 24 giugno 2019

XII Settimana del Tempo Ordinario

Natività di San Giovanni Battista

+ VANGELO (Lc 1,57-66.80)

Giovanni è il suo nome.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Giovanni il Battista è stato il più grande Apostolo del Nuovo Testamento, considerato da Gesù «il più grande tra i nati di donna» (Mt 11,11), almeno riguardo i mortali, mentre «il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di Lui». Chi si trova già in Cielo vive una condizione superiore a quella umana.

La solennità del grande precursore di Gesù, mi rende ancora più attento alla riflessione che non perdo mai di vista: nella Chiesa mancano molti Consacrati simili a Giovanni Battista, vale a dire annunciatori del Cristo storico, dediti pienamente alla missione straordinaria del loro sacerdozio e distaccati completamente dalle cose materiali e mondane.

Bisogna pregare molto ogni giorno per la santificazione dei Sacerdoti, per il pentimento e il ritorno all’impegno iniziale degli smarriti.

Le notizie che il Vangelo offre ai Sacerdoti su Giovanni Battista sono sufficienti per comprendere la donazione totale che si deve offrire a Gesù e così sviluppare una spiritualità forte e santa. L’obiettivo nella vita sacerdotale deve essere solo Gesù Cristo, la coraggiosa e connessa predicazione e l’imitazione delle sue opere.

La tragedia che si sta consumando all’interno della Chiesa è partita con un documento diffuso tra i massoni e tra i carrieristi che la Chiesa serbava all’interno. Il piano massonico del 1961 prevedeva in 33 punti… la distruzione di questa Chiesa nella sua dottrina e liturgia, per sostituirla con una falsa chiesa, modernista e protestante.

La collaborazione a questo piano di moltissimi Consacrati a volte è inconsapevole, strano a dirsi ma è così. Nei seminari si insegna una formazione protestante, i futuri Sacerdoti non vengono formati spiritualmente e dottrinalmente come avveniva cinquant’anni fa, hanno acquisito una mentalità più protestante che cattolica, e mostrano evidente indifferenza verso il sacro, soprattutto verso l’Eucaristia e la devozione alla Madonna.

Sembra una storia paradossale ma è una dolente realtà che rimane sotto gli occhi dei cattolici attenti e sgomenti nell’assistere al disfacimento delle sane devozioni, all’annullamento delle preghiere nelle parrocchie, al divieto della recita del Santo Rosario prima della Messa, allo spostamento del Tabernacolo dove c’è Dio, in un angolo inosservato o in una cappella inospitale.

Questi e altri comportamenti indicano una cosa sola: hanno perso la Fede in Gesù Cristo.

C’è urgenza di numerosi Giovanni Battista disseminati nel mondo per indicare in Gesù la salvezza eterna, la vera realizzazione della vita.

Di questo grande Profeta che visse nel deserto come preparazione alla sublime missione, contempliamo la sua austerità; la fortezza del Testimone della Luce; l’umiltà del Precursore che si fa da parte nell’annunciare Colui che è venuto a salvare l’umanità.

Il 24 giugno si festeggia il cosiddetto “Natale estivo”. San Giovanni Battista occupa senz’altro una posizione eminente nella schiera dei Santi.

La Chiesa celebra solennemente la festa di tre sole natività: quella di Gesù, quella della Madonna e quella di Giovanni Battista. L’antica Tradizione indica Giovanni Battista sì in Paradiso, ma occupa il più alto posto dopo la Madonna, però non possiamo dimenticare l’eccelsa figura di San Giuseppe.

La nascita di Giovanni Battista fu miracolosa. Zaccaria aveva pregato per avere un figlio, c’erano però due grandi ostacoli: Elisabetta era sterile, inoltre era anziana. La loro richiesta era umanamente improponibile, non c’era alcuna speranza di avere un figlio. Destinati a rimanere soli, senza una preghiera costante e una Fede incrollabile.

Tutte le nostre preghiere sono destinate a fallire se sono prive di requisiti indispensabili come la piena fiducia in Gesù e Maria. Una fiducia che significa abbandono in Loro, la certezza che non ci lasciano mai soli se Li invochiamo con Fede e osserviamo i Loro insegnamenti.

Molti credenti chiedono Grazie quasi senza credere nella riuscita e già all’inizio paralizzano la loro richiesta. Chi ha Fede ottiene le Grazie.

Elisabetta e Zaccaria pregavano contro ogni legge della natura, forse tutto potevano chiedere tranne la nascita di un figlio. Invece, docilmente ascoltavano gli impulsi dello Spirito di Dio e pregavano con grande Fede. Il figlio nacque davvero e lo chiamarono Giovanni, come aveva detto l’Arcangelo Gabriele.

Possiamo davvero credere che nulla è impossibile a Dio e tutto possiamo ottenere se la nostra preghiera è carica di Fede, piena di fiducia.

Ci fu un inconveniente e non è irrilevante, bisogna valutarlo come una lezione di vita data a Zaccaria. Egli rimase muto perché dubitò.

Cosa ne possiamo trarre?

Chi non crede pienamente, quindi con fiducia totale alle parole del Vangelo, vive come un muto, nel senso che non riesce a pronunciare parole di verità e questa condizione viene scelta dal credente, non è una punizione di Dio. È la conseguenza di una vita dissipata, non spirituale.

Ogni peccatore o il credente che crede a intermittenza, non parla mai delle cose di Dio, non mette al centro il Vangelo, non compie la Volontà di Gesù e rimane muto nel mondo e con se stesso, senza testimoniare concretamente la sua Fede.

Non basta andare a Messa o fare parte di un gruppo per dare sincera testimonianza di Fede, bisogna formarsi una solida struttura spirituale.

A questa Santa Chiesa necessitano uomini come Giovanni Battista, Essa ha bisogno di difensori autentici! Gesù la protegge, ma gli uomini?

Si diventa come Giovanni Battista nella prolungata preghiera contemplativa, nella penitenza, nel distacco dalle cose materiali, nell’incessante rinnegamento e nel vivo desiderio -sempre rinnovato- di diffondere ovunque la Parola di Dio.

Così devono vivere principalmente i Vescovi e i Sacerdoti, soprattutto quanti hanno responsabilità di comando nella Chiesa.

Chiediamo anche noi ogni giorno di diventare come Giovanni Battista, forti nella Fede, coraggiosi nel difenderla, umili nel viverla!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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