+ VANGELO (Lc 17,1-6)

Lunedì 13 novembre 2017

XXXII Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 17,1-6)

Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui a causa del quale avvengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la Fede!». Il Signore rispose: «Se aveste Fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il discorso di oggi segue la discussione tra gli Apostoli su chi sarebbe stato il primo nel Regno dei Cieli, ed è qui che si inserisce l’insegnamento di Gesù, che è allo stesso tempo molto severo e abbastanza indulgente. Indica due circostanze opposte, nella prima parla di guai per chi compie scandali, nella seconda mostra grande comprensione per chi sbaglia e si pente.

Per lasciare negli Apostoli ben impresso l’insegnamento, fa mettere in mezzo a loro un fanciullo e spiega che senza l’imitazione dei bambini, nella loro semplicità e innocenza, non c’è la possibilità di entrare nel suo Regno.

Gesù deve essere molto pensieroso dicendo queste parole che anticipano gli errori e i tradimenti di molti suoi Ministri.

“È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui a causa del quale avvengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”.

È molto attuale il tema degli scandali nella Chiesa, ne hanno parlato spesso in questi giorni ai telegiornali e ne hanno scritto un po’ ovunque. Suscita molta curiosità questo argomento soprattutto quando a commettere scandali sono uomini che hanno promesso al Signore, fedeltà, osservanza, obbedienza, verità, umiltà, purezza.

È grande anche lo stupore di tutti i cristiani e non solo, che notano una protezione ambigua e inconcepibile delle persone che scandalizzano. Invece di agire con provvedimenti necessari per allontanarli dai luoghi dove hanno compiuto scandali e forse reati, si coprono gli scandali con estrema facilità. Padre Pio era un Santo e alcuni cardinali e vescovi vollero emanare contro Lui ben cinque condanne e limitazioni, con divieti inconcepibili.

Il comportamento insensibile e tollerante di quanti proteggono i corrotti che danneggiano sempre più la Santa Chiesa, in realtà è una difesa indiretta di se stessi, perché forse sono più scandalosi di quanti pubblicamente vengono denunciati, e li coprono con furbizia, ingegnosità e raggiro per le vittime.

L’ultimo libro di Nuzzi, “Peccato originale”, descrive quanto è avvenuto di immorale per molti anni nel preseminario all’interno del Vaticano e la protezione accordata al vicerettore, responsabile di peccati innominabili con giovani chierichetti che vivevano nel palazzo accanto all’albergo Santa Marta, dove vive e opera il Papa.

Questo vicerettore è stato difeso strenuamente dai suoi superiori, ed è un modo di agire che suscita molta perplessità per l’accettazione senza riscontri della sua difesa. I ragazzi molestati non vengono creduti anche se mostrano prove incontestabili, come i messaggi insistenti inviati dall’ex vicerettore per invitarli a commettere immoralità. Quasi ogni due giorni.

Gesù è severo principalmente con i suoi sacri Ministri, chiamati a una vita irreprensibile, ma essendo sempre uomini, sono soggetti a cadere nei peccati ordinari e veniali, ma non questi orribili peccati.

Oltre a dare cattivo esempio e favorire l’allontanamento dei fedeli dalla Chiesa, l’aspetto ancora più grave è la perdita della Fede, per i gravi peccati che comportano anche l’insensibilità alle cose di Dio, l’indifferenza per il Vangelo, l’acquisizione di una mentalità pagana e viziosa.

Inoltre, l’intelletto viene invaso da una profonda cecità che impedisce di valutare la gravità dei loro peccati, trasformandoli in piccoli peccati e non hanno più la forza di pentirsi. Diventano indulgenti con se stessi e molto severi contro chi invece osserva il Vangelo di Gesù.

Atteggiamenti crudelmente contrastanti che decretano il consolidamento della loro deriva morale.

Gesù condanna gli scandali commessi da chiunque, il discorso di oggi lo rivolge soprattutto ai suoi Ministri, da essi dipende molto del cammino spirituale dei cattolici. Dai loro insegnamenti evangelici corretti scaturiscono le grandi formazioni dei credenti, desiderosi di fare la Volontà di Dio.

Il buon esempio è già un insegnamento senza parlare. E la società cerca i buoni esempi dai Sacerdoti, vogliono vedere da essi come si vive il Vangelo, cosa bisogna fare per osservare i Comandamenti e salire il monte della trasfigurazione.

Oltre alla severità sugli scandali, Gesù si mostra comprensivo verso tutti coloro che sbagliano e hanno la capacità di chiedere perdono. Il suo Cuore è sempre accogliente verso quanti riconoscono i peccati, si pentono e li confessano.

“Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli”. Non c’è limite al perdono quando c’è il pentimento.

Prevedendo la difficoltà di agire così, gli Apostoli fanno una richiesta al Signore: “Accresci in noi la Fede!”.

Chiediamo ogni giorno a Gesù una Fede profonda, anche per dare buoni esempi a tutti e salire in alto, distaccandoci dalla mentalità pagana.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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