+ VANGELO (Lc 19,41-44)

Giovedì 22 novembre 2018

XXXIII Settimana del Tempo Ordinario

Santa Cecilia

+ VANGELO (Lc 19,41-44)

Se avessi compreso quello che porta alla pace!

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questa profezia di Gesù si realizzò regolarmente nel 70 d.C. ed evidenzia che il rifiuto di Dio arreca sempre una distruzione, che può essere materiale o spirituale. Dio creò l’uomo e la donna per vivere in comunione con Lui, adorarlo, riconoscendolo come Creatore. Si fece poi conoscere come Salvatore per dimostrare che è Colui che libera dai mali e dai pericoli.

Sono come due «mondi» opposti tra chi vive in comunione con Cristo da chi invece gli è oppositore o comunque non Lo segue.

Dio rimane sempre Amore e la sua misericordia fluisce dal suo Cuore anche per quanti non meritano nulla, questa caratteristica la troviamo esclusivamente in Lui. L’uomo riesce a controllare l’istinto limitatamente, non riesce a colmare il vuoto spirituale, quello che manca di buono nella sua persona.

È Dio il Bene Sommo con cui l’uomo sincero deve specchiarsi e capire come sta vivendo e cosa sta compiendo nella sua vita.

Se Dio appare distante per la mancata capacità di pregare bene, innumerevoli Santi ci aiutano a comprendere la spiritualità cristiana.

Oggi ricordiamo Santa Cecilia, nata in una ricchissima famiglia alle falde del Gianicolo, e qui fra agi e comodità fu educata dai più rinomati maestri di Roma. Divenne segretamente cristiana, ma poi dopo pochi anni il nuovo Imperatore Alessandro Severo fermò ogni persecuzione contro i cristiani e la Chiesa godette un periodo di tranquillità e di pace.

Cecilia era una nobildonna romana, benefattrice dei Pontefici e fondatrice di una delle prime Chiese di Roma, visse fra il II e III secolo.

L’uccisione di Cecilia avvenne stranamente durante il regno di Severo, mentre l’Imperatore si era assentato. Il prefetto di Roma era violento e sconsiderato, odiava i cristiani, li considerava nemici dell’impero e approfittava dell’assenza di Severo per uccidere i buoni.

Cecilia si era appena sposata con Valeriano ma aveva fatto il voto di castità, lo confidò allo sposo ed egli si convertì al Cristianesimo, insieme erano felici di formare una santa famiglia. La giovane Cecilia aveva un dono particolare: riusciva ad essere convincente e convertiva molti pagani a Gesù. Mise i suoi talenti a servizio di Dio e venne rivestita di straordinarie virtù.

Dopo il suo arresto, venne deciso di bruciare Cecilia, ma, dopo un giorno e una notte, il fuoco non la infastidì. Si decise, quindi, di decapitarla: fu colpita tre volte dal littore, ma, nonostante i tre colpi non riuscì a staccare completamente la testa dal busto, per cui terrorizzato si allontanò lasciando la Santa in una pozza di sangue.

Il fatto destò grande stupore e molti cristiani che lei aveva convertito andarono ad intingere dei lini nel suo sangue, mentre Cecilia riusciva con grande amore a fortificarli nella Fede. Una scena impressionante che indica anche il dominio di Gesù sulla morte, la sua Onnipotenza non ha limiti.

Il martirio di sangue di Santa Cecilia non è l’unico modo nel Cristianesimo, ne esistono altri e indicano sempre uno stato di sofferenza.

Solitamente si associa il martirio ai Santi di Dio, si pensa al martirio di sangue ma non c’è solo questo. Il martirio spirituale, non cruento, molto spesso è più doloroso e lo vivono le persone buone che sopportano con molto amore litigi familiari e con altri, soprattutto con i parenti.

Altre forme di martirio consistono nell’abbandonare tutto ciò che si ama a causa di Dio, o la fatica del digiuno e della penitenza per purificarsi dai peccati e ottenere il controllo della volontà, quindi la gestione equilibrata del proprio intelletto.

Il Vangelo oggi ci mostra Gesù che piange per Gerusalemme, profetizza la punizione senza provare alcun senso di giustizia. Gesù Amore non si vendica della mancata accoglienza riservata a Lui, prende atto di tutto il male che si riverserà a causa della mancata corrispondenza.

Forse non piange ancora per l’indifferenza verso Lui di molti Ministri sacri? Cosa indicano le lacrimazioni autentiche in diverse parti del mondo, delle statue di Gesù e della Madonna?

Gesù piange ancora per il mondo che Lo rifiuta, anche per la volontà di sopprimere nella sua Chiesa l’adorazione dell’Eucaristia. Senza preghiera e l’adorazione di Gesù Eucaristia, ci si trasforma a poco a poco in nemici di Dio, si perde ogni forma di spiritualità e si cerca la compensazione nelle cose materiali. Si arriva a vivere e a pensare come i pagani.

Le Chiese chiuse quasi tutto il giorno e la mancanza di confessori, documentano il dissolvimento della vera spiritualità all’interno della Chiesa.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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