+ VANGELO (Lc 5,1-11)

Giovedì 7 settembre 2017

XXII Settimana del Tempo Ordinario

 

+ VANGELO (Lc 5,1-11)

Lasciarono tutto e Lo seguirono.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la Parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e Lo seguirono. Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

È una bella espressione “prendi il largo”, ad indicare l’allontanamento da qualcosa per dirigersi verso ciò che è importante.

Allontanarsi ha anche un significato negativo, quando al contrario si lascia qualcosa di buono per seguire il male, situazioni che arrecano disagi e la perdita della lucidità, con la sostituzione di un accecamento intellettuale abbastanza pericoloso.

Il cristiano deve conoscersi bene per avanzare nel cammino spirituale, l’ho scritto moltissime volte, ed è una conoscenza frutto di un sincero esame di coscienza giornaliero per verificare non solo le opere compiute, soprattutto con quale intenzione.

I filantropi vengono considerati altruisti dai mass-media per le notevoli donazioni che elargiscono anche se per loro si tratta sempre di minuzie rispetto alle ricchezze che posseggono, ed ognuno ha una sua finalità che conosce lui e Dio.

L’intenzione è determinante in ogni azione compiuta, è quella che rende un atto lodevole o abominevole, corretto o maledetto.

Possiamo considerare l’affermazione di Gesù, “prendi il largo”, come l’invito che fa a quelle persone inquiete ed impulsive ad allontanarsi da quanto costituisce un vizio devastante come le droghe e l’alcool, o dalle persone che amano il peccato perché lo hanno eletto come un bene.

La società di oggi stravolge con facilità bene e male, ognuno dà la propria considerazione secondo il suo spirito, la sua onestà intellettuale, la sua sincerità, la sua esperienza che sempre viene modellata sul carattere che possiede.

Nel carattere di una persona si trovano mescolati molti fattori. C’è una base biologica ed influisce molto anche il fattore ambientale, la famiglia in cui si cresce, la scuola, le amicizie, le attività svolte insieme ad altri. Soprattutto, si deve valutare il vissuto della persona per delineare il carattere.

Il carattere è l’insieme delle caratteristiche individuali e delle disposizioni psichiche che distinguono un individuo.

Molti vivono rassegnati nella convinzione che il loro carattere è determinato in un modo e non possono fare nulla. I Santi però non erano nati Santi… quindi è possibile dirigersi verso il Bene e trasfigurare la propria personalità.

Il carattere si determina attraverso l’esperienza acquisita durante l’età evolutiva, sia in ambito familiare, sia in quello sociale. Si tratta di comportamenti appresi. Da questo si comprende che il carattere è un insieme di comportamenti appresi.

I pessimisti che sono rassegnati e non fanno nulla per migliorarsi pur avendone la possibilità, devono ricredersi e iniziare a camminare con le proprie gambe nel cammino di Fede, dove è sempre presente la vera felicità e la pace.

Devono ascoltare nel silenzio Gesù, Lui si fa sentire solo nel silenzio e parla al cuore, illumina la mente e tutto diventa bello.

“Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca”.

Gettiamo via le reti che ci tengono legati ai vizi, a quei comportamenti impulsivi e sempre sbagliati che finiscono per fare soffrire i familiari e sottomettere gli stessi familiari a causa di parole offensive e di ricatti inaccettabili.

Pietro e gli altri nonostante le loro debolezze lottano per spezzare le reti dell’impulsività, e lo fanno quando il Signore comanda di compiere un’azione apparente inutile, trattandosi di gettare le reti di mattina, dopo una notte trascorsa inutilmente, senza riuscire a pescare un solo pesce.

Pietro e gli altri sanno che Gesù non è esperto di pesca e riferiscono solo quello che avevano fatto: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. È convinto che il comando di Gesù va contro l’evidenza e l’inutile faticata della notte ma obbedisce.

Obbedisce senza capire.

Così deve comportarsi ogni vero cristiano, solo con questa obbedienza merita continue Grazie e un aumento dei doni dello Spirito Santo.

“Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare”.

Pietro fu premiato e insignito di un incarico unico: “D’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Gesù stesso lo rende potente mediatore.

Pietro e gli altri “lasciarono tutto e seguirono Gesù”, a noi il Signore chiede di lasciare noi stessi, distruggere l’orgoglio che fa soffrire tutti.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *