+ VANGELO (Lc 6,6-11)

Lunedì 11 settembre 2017

XXIII Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 6,6-11)

Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei Lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

L’inerzia spirituale del cristiano è come la paralisi nell’ammalato, non c’è movimento e possibilità di avanzare. L’ammalato lo avverte in modo drastico e la sua sofferenza è visibile, mentre il cristiano negligente e anche indifferente al cammino spirituale, rimane illuso e lanciato nella rincorsa di realizzare solo quello che piace perché evidentemente lo pensa.

Potrebbe trattarsi anche di impulsività, quella irriflessione che fa agire illogicamente.

“C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata”. È la mano più operativa, indica che questo uomo ha notevoli difficoltà nella sua vita e dipende da lui l’accettazione serena della sua invalidità, senza rassegnarsi passivamente, senza piangersi addosso. Può compiere altro ma non tutto.

È facilitato nel trovare grandi momenti di riflessione sul vero senso della vita, c’è chi scopre la preghiera e diventa un intercessore.

La mano destra paralizzata ci vuole indicare che nella vita spirituale è il blocco del cammino di Fede, una staticità che non viene recepita da quanti sono superficiali e volutamente impreparati sulla necessità della pratica delle virtù.

Neanche rimangono stabilmente dove hanno scelto e non solo non avanzano perché scivolano indietro, perdono quanto hanno acquisito di buono e i loro meriti svaniscono nel nulla. È una disgrazia cadere in questa condizione di vita.

Le virtù sono indispensabili e non scendono dal Cielo in modo miracoloso, c’è la necessità di acquisirle con l’impegno vigilante e costante.

Ognuno può conoscersi meglio cominciando a valutare i suoi comportamenti in famiglia o tra gli amici, solo in questi momenti la persona viene fuori al naturale e perde tutti i freni inibitori che scattano in automatico quando un estraneo o un conoscente sono presenti e possono accorgersi dei difetti e delle gravi mancanze commesse da chi pubblicamente invece si presenta in modo diverso.

Non scambiamole con le inibizioni anche se c’è affinità e correlazione. Le inibizioni sono complessi, insicurezze, repressioni e riguardano più propriamente la sfera sessuale, mentre i freni inibitori indicano l’aspetto più generale e comportamentale della persona, nella sua relazione sociale con gli altri.

I freni interiori allertano e impediscono di fare cose che potrebbero poi far star male chi ha avuto una educazione fondata sui valori.

I propri freni inibitori rappresentano una specie di imponente barriera presente tra ciò che noi siamo e ciò che manifestiamo in pubblico.

Questo non avviene in tutti. Chi segue Gesù e osserva la sua Parola nel tempo raggiunge la guarigione delle ferite interiori.

La guarigione interiore per mezzo della Grazia di Dio riguarda anche questa ambiguità della vita e comincia la vera vita quando il cristiano scopre l’amore per la preghiera e non si limita più a recitare preghiere.

Gesù viene a guarire tutta la persona quando prende posto nella sua anima, ma qui deve esserci la risposta del credente con una volontà determinata a superare la mediocrità, deve cominciare una nuova vita avendo come riferimento il Vangelo e non più la propria vecchia mentalità.

Sta in questo risveglio la nostra trasformazione interiore, così successivamente e progressivamente manifesterà esteriormente l’acquisita e augustissima etica comportamentale fondata sui valori cristiani.

Gesù vuole guarirci pienamente e rimane sempre in attesa della nostra adesione alla sua Volontà. Questo è il passaggio determinante da compiere. Nella sinagoga Gesù prende l’iniziativa per dimostrare a scribi e farisei che è Signore del sabato, si trova in una fase iniziale di sviluppo del suo annuncio evangelico, oggi invece tutti noi conosciamo chi è Lui e cosa può compiere la sua Onnipotenza.

Al paralitico dice: “Tendi la tua mano!”. Ad ognuno di noi dice di liberare il cuore da tutto ciò che si oppone a Lui per lasciarlo agire e guarirci interiormente. Una guarigione che cambia radicalmente la vita e ci libera dalla paralisi spirituale, rendendoci persone migliori e belle, aiutandoci ad amare la preghiera per dedicare ogni giorno più tempo al Signore, alla Madonna e alla nostra anima.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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