+ VANGELO (Lc 7,1-10)

Lunedì 16 settembre 2019

XXIV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 7,1-10)

Neanche in Israele ho trovato una Fede così grande.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, Lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che Tu gli conceda quello che chiede -dicevano-, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che Tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da Te; ma dì una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che Lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una Fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il miracolo che compie Gesù a un pagano scaturisce dalla sua grande sorpresa nel constatare una Fede che non trovava in Israele. Era un centurione romano, uno dei gradi della catena di comando nell’esercito romano, a capo di una centuria, paragonabile ai moderni ufficiali di grado intermedio (come i capitani a capo di una compagnia).

Il beneficio lo ebbe il servo ma la supplica a Gesù la rivolse il centurione e per la sua Fede avvenne il miracolo.

Questo spiega che la preghiera di intercessione è molto gradita al Signore, proprio perché è una supplica rivolta a Lui. Possiamo pregare per persone che vivono vicino a noi o negli Stati Uniti, in Australia o in Mongolia. Se la preghiera è umile, si eleva verso il Cielo, ed è sempre accompagnata dalla nostra amatissima Avvocata.

La preghiera non si improvvisa, è un esercizio che interessa il cuore e la mente. Se è solo una preghiera meccanica o sempre superficiale, non può mai elevarsi né mai si riesce ad entrare in comunione con Gesù e Maria Santissima.

Il fondamento della preghiera è l’amore. Per amare Loro è opportuno conoscerli, frequentarli con la meditazione giornaliera del Vangelo e la riflessione sulle Loro opere, le parole dette, i comportamenti attuati in ogni circostanza. Da questa conoscenza la preghiera si riempie di amore e il credente abbandona la vecchia mentalità perché lo Spirito Santo lo riveste dei suoi doni.

L’azione è sempre di Dio, Egli agisce dove trova le buone disposizioni interiori, dove i cuori sono diventati più umili e buoni.

Gesù oggi ci spiega che non sono solo le opere esteriori ad avvicinarci a Lui, quindi a farci guadagnare Grazie e a santificarci.

La Fede autentica viene comprovata dalle buone opere, il cammino spirituale richiede un requisito riguardo la buona preghiera ed è la Fede. A nulla vale fare molte opere senza la Fede e la Fede da sola non è assolutamente la prova del cammino spirituale corretto.

Dobbiamo distinguere due aspetti che si colgono leggendo il Vangelo.

C’è quello del cristiano che attesta la sua Fede con la presenza delle opere. Leggiamo dalla Lettera di Giacomo il riferimento più esatto.

«Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la Fede ma non ha le opere? Forse che quella Fede può salvarlo? La Fede se non ha le opere, è morta in se stessa.

Uno potrebbe dire: Tu hai la Fede ed io ho le opere; mostrami la tua Fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia Fede» (Gc 2,14.17-18).

Tra le opere evidenzio particolarmente le virtù, non serve a nulla considerarsi cristiano senza praticare le virtù, senza riuscire ad aiutare gli altri o a perdonare e ad amare le persone che in qualche modo si considerano nemiche. Succede anche nelle famiglie e pur vivendo insieme non si parlano o le loro parole sono cariche di offese.

Il cristiano conosce gli insegnamenti di Gesù che invitano a praticare le buone opere in ogni circostanza ed è questa la prova che noi diamo al Signore, osservando la sua Legge. Non si può creare l’illusione di fare tutto bene, neanche il Sacerdote deve immaginarlo, e non è la sola celebrazione della Messa a completare la sua giornata di opere buone cariche di Fede.

Lo stesso vale per i cattolici: possono partecipare a dieci Messe al giorno ma senza le buone opere, le stesse Messe ad essi servono a poco o a nulla, solo a dare l’infondata convinzione di compiere un cammino migliore degli altri.

Non è sufficiente la sola presenza in Chiesa, così ci si illude. Sicuramente in Chiesa si deve andare anche con poca Fede ma con la consapevolezza delle proprie debolezze e con la presenza dell’umiltà per chiedere la Grazia degli aiuti dello Spirito Santo e così crescere nella Fede.

Se il primo aspetto è la Fede che necessita delle opere, il secondo è la qualità della Fede.

Il primo aspetto riguarda la vita spirituale nella sua completezza, il secondo invece sulla Fede presente nel cristiano quando prega.

Nel colloquio con Gesù, non si devono ripetere preghiere senza amore e fiducia in Lui, si deve pregare con Fede e solo l’anima che abbonda di Fede ottiene con facilità quanto chiede. Come la Fede mostrata dal centurione romano, un pagano. «All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che Lo seguiva, disse: “Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!”».

Impegnatevi a rendere la vostra preghiera sempre più pura, più intima, altrimenti rimane molto personale e non si eleva. Pregate con amore.

La preghiera deve contenere una grande Fede fondata sull’umiltà e sulla speranza. È fondamentale avere la certezza dell’ascolto di Gesù quando si chiede una Grazia. Lui conosce tutto ma vuole sentire la nostra richiesta fatta con umiltà, vuole vederci umili.

Gesù è contento di donarci tutte le Grazie che chiediamo, ma dobbiamo meritarle!

Si devono chiedere le Grazie evitando quelle parole inutili, mentre sono centrali il ringraziamento per quanto ci dona e le lodi perché è Dio.

La Fede umile farà ottenere tutte le Grazie convenienti che si chiedono!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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