+ VANGELO (Lc 9,1-6)

Mercoledì 25 settembre 2019

XXV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 9,1-6)

Li mandò ad annunciare il Regno di Dio e a guarire gli infermi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demoni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il Regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ogni giorno nel mondo avvengono moltissime guarigioni anche da malattie strane, quelle che la scienza osserva senza riuscire a spiegare. Non può affermare nulla perché il fenomeno è misterioso nel suo agire ma l’effetto si constata con la guarigione e il nuovo accertamento stabilisce solo la scomparsa della malattia.

Dove è finita la malattia incurabile? Non c’è più nell’ammalato perché Gesù Onnipotente ha il dominio sulla malattia e il suo comando ha la forza di dissolvere nel nulla tutto ciò che è materiale, potrebbe avvenire anche ad una montagna.

La comprensione soprannaturale del cristiano considera che la sua sofferenza serve ad espiare i suoi peccati e a ripartire mettendo al centro Gesù Cristo con una rinnovata Fede ed è possibile ottenere le Grazie. Non arriva da Dio la malattia, ma ogni sofferenza accettata con amore e pazienza, diventa utile per rientrare in sé e scoprire il vero senso della vita.

Il Vangelo ci parla degli ammalati, persone costrette a porsi numerose domande sulla vita trascorsa senza alcuna certezza del futuro, mentre il presente lo guardano con sospetto e inquietudine. Cosa avverrà? Guarirò? La cura medica è giusta?

Gesù non vuole la malattia in noi, Lui invece è il Guaritore. La preghiera è il mezzo per ottenere il suo aiuto e vincere ogni male.

Le anime sante che hanno lasciato questa vita, sono premiate da Dio ed entrano in Paradiso subito o dopo una purificazione. Per chi crede, il Paradiso è la vera realizzazione, la conquista del successo e si ottiene non con il denaro o con le amicizie, ma con la bontà, una vita cristiana virtuosa, l’amore, la verità e la generosità.

Se i parenti delle persone che erano ammalate e poi defunte, capissero la gioia e la «giovinezza» che possiedono le anime che vivono in Cielo nella gloria di Dio, forse troverebbero la pace ed aspetterebbero con gioia il tempo in cui le rivedranno in Paradiso.

Tra le opere di misericordia corporale, la Chiesa ha insegnato fin dall’inizio quella di visitare e far compagnia agli ammalati, alleviandone il dolore per quanto è possibile e aiutandoli a santificare il loro stato. Gesù insegna che visitare un malato è visitare Lui, servire chi soffre è servire lo stesso Cristo nelle membra dolenti del suo Corpo mistico.

La quinta delle sette opere di misericordia corporale afferma di «visitare gli ammalati», non è un invito di compassione, è una presenza importante, in molti casi determinante per la guarigione dell’ammalato. La sola visita rallegra l’ammalato, egli si risolleva dalla tristezza, sa di non essere solo nella battaglia contro il male e, soprattutto, riceve dai cristiani, sante rassicurazioni che pregheranno per lui/lei.

Aiutare gli ammalati con la preghiera è il compito principale dei familiari, con la loro Fede arrecano un bene inestimabile a quanti soffrono.

Gli ammalati senza Gesù favoriscono il loro peggioramento, si rendono la vita un inferno, la tristezza li avvolge e il buio fa loro compagnia.

Talvolta le guarigioni avvengono con le benedizioni dei Sacerdoti, guarigioni dovute all’intervento di Gesù o alla fuga precipitosa dei diavoli presenti nell’ammalato e che causavano quel male.

Nella guarigione della donna curva che da diciotto anni il diavolo teneva inferma, Gesù poteva con il solo atto dell’intelletto far tremare i diavoli presenti nella donna e guarirla, ma Egli volle far conoscere il suo intervento miracoloso, facendo ascoltare le parole drammatiche per l’inferno e che liberavano gli arti o altre parti del corpo dalla presenza avvelenata dei diavoli.

In questo miracolo troviamo contemporaneamente l’esorcismo di liberazione e la guarigione fisica della donna curva.

Pregare insieme a chi soffre e sostanzialmente è innocente del suo male, è una supplica potente e molto gradita a Gesù. La sofferenza non deve sciuparsi senza indirizzarla verso il fine soprannaturale.

Chi ha Fede e soffre in qualche modo, deve offrire e unire le sue sofferenze a quelle di Gesù e di Maria. Si possono unire anche a quelle di tutti gli ammalati del mondo che credono in Dio, per partecipare all’offerta di riparazione dei peccati, molto gradita a Dio.

Nella sofferenza si deve pregare con maggiore Fede, senza abbattersi per nessun motivo.

Credete fermissimamente in Gesù e invocatelo con amore, umiltà e perseveranza, Egli ascolta sempre e vuole aiutare tutti, ma allontanatevi dal male!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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