+ VANGELO (Lc 9,18-22) FESTA DI SAN PIO

DALL’EPISTOLARIO DI P.PIO

POICHE’ OGNI GRAZIA PRODUCE,O MEGLIO E’ LUCE

NE VIENE DI CONSEGUENZA CHE QUANTO PIU’ UNA

GRAZIA E’ ELEVATA TANTO PIU’ LA SUA LUCE E’ SUBLIME

Ep.III,p. 165

 

Venerdì 23 settembre 2016

XXV Settimana del Tempo Ordinario

 

San Pio da Pietrelcina

 

+ VANGELO (Lc 9,18-22)

Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’Uomo deve soffrire molto.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con Lui ed Egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che Io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che Io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’Uomo -disse- deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questa festa molto importante per l’amore che portiamo a Padre Pio, mi ha fatto ritornare in mente l’intervista concessa dal cardinale Ruini e che ho citato ieri. La vita di Padre Pio è stata una ininterrotta sofferenza fisica e soprattutto morale per le molteplici persecuzioni, tantissime diffamazioni che spuntavano ovunque, proprio dove c’era anche la presenza di satana.

Padre Pio visse un’esperienza umanamente impossibile e per tante ragioni. Come pochi nella storia della Chiesa visse la Passione di Gesù per cinquant’anni e docilmente accettò la proposta del Signore. Anche a Lui e in maniera fortissima, chiese di permettergli di continuare a vivere la sua Passione.

Padre Pio è stato docile nelle mani di Dio e si è lasciato plasmare rinnegandosi di continuo. Le ispirazioni non gli mancavano e sapeva molto bene cosa gli chiedeva Gesù, perché le anime si comprano dando in cambio la vita del Santo e tutte le tribolazioni, con una sofferenza interiore peggiore del versamento del sangue.

Le dolorose stimmate e altre ferite che Padre Pio portava addosso, ci ricordano che le anime si pagano con le penitenze e le preghiere, che Gesù ha redento l’umanità con la Croce. Non si ottengono Grazie se non si offrono a Dio preghiere e penitenze. Qui sta il vero amore a Dio e si mostra con le opere.

Le stimmate dolorose portate da Padre Pio, le penitenze e i digiuni, le continue preghiere e le innumerevoli Corone del Rosario che recitava ogni giorno, erano il modo per ottenere milioni di Grazie per quanti andavano da Lui e per aiutare i peccatori a non finire all’inferno.

Quindi, l’inferno da evitare perché esiste.

Gesù ha parlato molto della dannazione eterna, Padre Pio si è distrutto per salvare i peccatori dall’inferno, ma non sono esempi sufficienti per spiegare a molti cristiani che l’inferno esiste. Però, se a negarlo o a metterlo in dubbio è un laico, non causa scandalo, il discorso cambia se lo affermano i teologi.

Ritorno al cardinale Ruini. Ieri ho cercato di approfondire le varie interviste rilasciate per il suo libro e ho letto qualcosa che mette in difficoltà quelli che leggono e non hanno i mezzi per valutare correttamente. Ha parlato dell’inferno e con sincerità ha espresso il suo pensiero, ma è un pensiero che dubita dell’inferno.

Ha messo in dubbio l’esistenza dell’inferno ma ammette che Gesù ne ha parlato. Questa è la contraddizione che facilmente si coglie leggendo l’intervista. Ci chiediamo: se l’inferno non esiste, perché Gesù è morto in Croce? Perché ne ha parlato ripetutamente? Perché Padre Pio ha sofferto per lunghi anni, pregando di continuo per la conversione dei peccatori?

Leggiamo la domanda posta dal giornalista e la risposta di Ruini.

«Lei definisce l’inferno “una possibilità concreta e tragica”. Non è vero quindi che l’inferno è vuoto, come si augurava von Balthasar?

Von Balthasar se lo augurava, non pretendeva di saperlo. Che l’inferno sia una possibilità concreta ce lo ha detto anzitutto Gesù Cristo: non possiamo pensare che Gesù scherzasse quando ammoniva che la via verso la perdizione è spaziosa, mentre è angusta quella verso la vita. Non è detto però che degli esseri umani siano effettivamente dannati: possiamo e dobbiamo sperare di salvarci tutti; ma deve essere una speranza umile, che non presume di noi stessi e si affida alla misericordia di Dio».

Un’altra teoria di moda ma che non segue la sana Tradizione della Chiesa è l’affermazione che noi non siamo in grado di ottenere la salvezza eterna e che dobbiamo affidarci alla misericordia di Dio. È una teoria che non si deve considerare esatta, noi sappiamo che dipende dall’uomo diventare Santo o dannarsi eternamente.

Gesù ci vuole tutti buoni e virtuosi, Egli concede la sua misericordia a quanti la cercano con umiltà e docilità. Gesù vuole salvare tutti.

Manda i Santi come Padre Pio nel mondo per scuotere i peccatori, invia sua Madre a richiamare in ogni angolo del mondo i peccatori e gli appelli sono impregnati di grande preoccupazione materna per il pericolo dell’inferno che corrono miliardi di persone.

Se l’inferno non esistesse non ci sarebbe alcun motivo di tutte le apparizioni autentiche della Madonna nel mondo.

Alcune parole che leggiamo oggi ci permettono di capire il caro prezzo pagato da Gesù per la redenzione dell’umanità.

“Il Figlio dell’Uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”.

Ogni cristiano vive in sé il contenuto di queste parole. Chi abbondantemente, chi parzialmente. Vediamo i quattro punti:

1) Ognuno di noi soffre nella vita per colpa degli altri, e chi più chi meno prova la terribile agonia interiore. Per poco tempo o lunghi anni.

2) Non di rado veniamo rifiutati subdolamente da chi non ha Fede o ha una visione protestante. Non mancano mai le persecuzioni!

3) Cercano ripetutamente di infangare senza alcuna prova il buon nome dei cattolici coerenti e buoni. È il mezzo per delegittimarli.

4) Ma proprio i cattolici sanno risorgere dalle prove morali, perché pregano e perdonano. Imitano le virtù di Gesù e amano tutti.

Padre Pio insegna come praticare le virtù più difficili, mostra con la sua vita i veri tratti del cristiano e insegna la necessità di pregare.

È stato un grande esempio di preghiera, un autentico apostolo del cammino di Fede e può insegnare tutto a chi si mette alla sequela di Gesù.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *