+ VANGELO (Mc 10,46-52)

Giovedì 26 maggio 2016
VIII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 10,46-52)
Rabbunì, che io veda di nuovo!

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che Io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Và, la tua Fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e Lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È uno dei miracoli che ha sconvolto le certezze di scribi e farisei circa la loro santità… Si accorsero che un Uomo girava per le città e guariva gratuitamente, facendo del bene a tutti invitandoli a convertirsi e a vivere i Comandamenti di Dio.
Sono i miracoli di Gesù a sconvolgere la quiete degli arroganti e illusi ebrei del tempio, arroccati sulle loro posizioni di grandezza e superiorità morale su tutti gli altri cittadini e reagivano con severità nel vedere qualche errore commesso da questi.
Gesù dirà di loro: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno” (Mt 23,3).
Oltre a provare invidia per le opere di misericordia e di verità che compiva il Signore, scribi e farisei tramavano sempre contro Lui perché avevano forte sentore che stavano per essere svelati i loro inganni. Perché gli uomini buoni gioiscono nel vedere che un cieco ritrova la vista, non può che essere una bella notizia e bisogna rallegrarsi.
Loro invece si logoravano il cuore vedendo le opere straordinarie di Gesù, si tormentavano per tutta la gente che seguiva il Messia atteso.
Gli scribi e i farisei sono ancora presenti in questa società e hanno cambiato “pelle” ma nel cuore sono sempre invidiosi dei buoni e pieni di odio contro la santità della Chiesa Cattolica. Questi scribi e i farisei sembrano discendere da quelli che perseguitavano Gesù, invece ciò che li unisce è la cattiveria del cuore, la malizia che li domina, il cuore nero come la pece e sede dei diavoli.
La mancanza di Dio porta inevitabilmente qualsiasi persona a una condizione interiore maliziosa, perfida, perversa, empia, inquieta.
Sono persone che provano invidia del bene altrui o dell’unità di una famiglia, dell’amore che regna in essa, e cercano di demolirla con pensieri carichi di maledizioni, e continuano fino a quando non vedono che quella famiglia crolla per motivi banali o comunque succedono situazioni strane e imprevedibili.
Le maledizioni hanno il potere di apportare del male a una persona o a una famiglia. Chi invia le maledizioni si stacca completamente da Gesù e si avvicina a grandi passi a satana, fino a diventare un suo figlio, un servitore del male e dell’odio.
Le maledizioni sono uno dei modi più pericolosi per fare del male alla persona. La maledizione esprime il desiderio di nuocere ad altri. Chiaramente la fonte del male è il diavolo. Se il malaugurio viene espresso con estrema cattiveria, specialmente se esiste un rapporto sanguineo tra quello che maledice e la vittima, le conseguenze sono terribili.
Sono tipicamente gravi se pronunciate nelle occasioni come il matrimonio. Le conseguenze possono essere diverse: permanenti malattie e le difficoltà sul lavoro che accompagnano l’uomo per tutta la vita, le disgrazie matrimoniali, le malattie dei figli… poiché i genitori sono legati ai figli con la parentela e l’autorità.
I risultati gravissimi delle maledizioni si realizzano nei casi dove i genitori maledicono i figli, oppure i nonni augurano il male ai nipoti. Le maledizioni colpiscono in modo particolare la felicità ed il successo nella vita.
È gravissima l’abitudine di molte madri di maledire i figli senza rifletterci. Li mandano al diavolo anche se non lo pensano seriamente. Ma satana vede che si apre la porta… entra prontamente e causa la rovina dei bambini o dei giovani, e difficilmente poi andrà via. Nel frattempo distruggerà i figli colpiti.
Quindi, le maledizioni hanno un effetto proporzionato alla cattiveria e alla vicinanza con satana di chi le pronuncia. Ma se all’inizio del suo tormento è debole la sua attività nel male, con le ripetizioni cresce lo spirito satanico in essa e diventa una persona pericolosissima.
Si presenterà magari con il sorriso o vi chiederà con affetto notizie vostre e delle vostre famiglie, tanto da sembrare come una parente.
Bisogna saper riconoscere la presenza di satana operante negli altri, questo risulta difficile e occorre un grande discernimento. Il cammino di Fede che stiamo compiendo deve condurci al raggiungimento anche del discernimento per avvertire negli altri la presenza del Bene o del male.
È però abbastanza complicato avere un quadro sicuro della situazione spirituale degli altri, questo è chiaro a Dio e alle anime che dedicano interamente la loro vita a Dio, infatti nelle persone cattive e sempre pronte ad inviare maledizioni, che producono effetti e causano gravi conseguenze, non sempre si può individuare la loro malizia. Le anime buone e pure se ne accorgono.
Quando non inviano maledizioni sembrano persone normali, però sono molto abili a maledire anche quando vi sorridono mentre parlate. Di chi bisogna fidarsi allora, se siamo circondati da persone inquiete che si sentono realizzate distruggendo la pace e alle volte anche la vita degli altri?
La nostra sicura protezione è Gesù Cristo, Lui è sempre vicino a noi se Lo invochiamo e gli diciamo di proteggerci da qualsiasi forma di maledizione. È la nostra Avvocata e Madre di Dio, sempre pronta a scacciare i diavoli che cercano di arrecarci del male.
Il modo più sicuro e impetuoso per scacciare da noi i diavoli e le maledizioni è la recita del Santo Rosario. I diavoli non lo sopportano!

“Buonasera carissimo Padre, le scrivo intanto per salutarla e ringraziarla per quanto si prodiga per tutti noi permettendo ai nostri cuori di arricchirsi con le splendide parole che ogni giorno ci fa arrivare, per me diventate pane quotidiano. Caro Padre ho letto spesso di gente che la contatta telefonicamente e non può immaginare come sarei felice anch’io di poter sentire la sua voce, che di sicuro sarà ferma e rassicurante come lo sono le sue bellissime spiegazioni al Vangelo. Non ho un suo recapito e non so proprio come fare per poterLa sentire al telefono anche se, so bene dei suoi innumerevoli impegni. Se non potrò mai parlarle telefonicamente poco importa anche se, come le dicevo ne sarei felice, mi basterà sapere che non mi dimentica nelle sue preghiere e non manchi di Benedirmi con tutti i miei cari. Le porgo ancora tanti ringraziamenti e un affettuosissimo saluto. Buonanotte. Teresa Pontolillo”.

“Seguo sempre le sue meditazioni sul Vangelo e mi fanno molto bene, io sento che quello che dice viene dal Cielo e la ringrazio tanto di cuore. Sono sola e non ho padre spirituale, le medagliette le ho avute da alcuni conoscenti che hanno fatto un pellegrinaggio a Parigi e sono quelle giuste, non può immaginare quanti hanno addosso quelle sbagliate ma dicono che sono benedette e i loro preti dicono che se sono benedette vanno bene lo stesso, ma non è così e bisogna buttarle. Grazie per tutto quello che fa per noi. Dio la benedica sempre. Prego anch’io per lei. Tersilia”.

“Carissimo Padre Giulio Maria, lei è per me il padre spirituale che ho tanto cercato ma mai trovato nella mia città di Ancona. Aspetto tutte le mattine con gioia di leggere le sue omelie molto profonde e veramente dalla lettura traspare il suo amore immenso verso Gesù e Maria. Prego tanto il Santo Rosario, tre volte è più al giorno anche per lei che è sempre attaccato dai demoni perché fa vero apostolato . Prego per la conversione dell’umanità. Io sono malata da anni, ma ho offerto a Gesù e Maria le mie sofferenze per la redenzione mia e dei peccatori. Le mie croci le ho messe sotto la Croce di Gesù. Prego tanto la sua Efficace Preghiera a Maria SS. alla quale sono profondamente devota. La ringrazio per il bene che fa a me e a tutti e cerco di fare apostolato anch’io nel mio piccolo e farla conoscere a più persone possibili. Caro Padre Giulio Maria, è talmente tanto l’affetto che nutro per lei e la riconoscenza che le devo, che ogni giorno nel mio gruppo di preghiera, prima di recitare il Santo Rosario leggo il passo del Vangelo del giorno e la sua omelia. Tutti devono conoscere il grande bene spirituale che ci dona. Dio la benedica e la Madonna la protegga sempre. Lei è sempre nelle intenzioni dei nostri Rosari, preghiamo sempre per lei. La sua devota parrocchiana, anche se virtuale, Tiziana Basili”.

“Caro Padre Giulio, mi aggiungo alle tante persone che continuamente esprimono la loro gratitudine al Signore ed alla sua Santa Mamma per aver concesso a me e a mio marito Beniamino, la Grazia di averla incontrata, perché le sue parole sono una guida, aprono ogni giorno una breccia nei cuori che rischierebbero di indurirsi se non conoscessero la immensa tenerezza con la quale ci sentiamo amati. Il messaggio di speranza, di fede, di trionfo dell’Amore Misericordioso ci consente di vivere la nostra vita come missione di Amore. Le chiedo cortesemente la spedizione di 10 medaglie, e di pregare per noi, per i nostri figli Emanuele, Carlotta e Michele, per i nostri cari. Grazie di cuore. Elisiana Pitzianti e Beniamino”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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