VANGELO (Mc 4,21-25)

Gesù con gli apostoliGiovedì 30 gennaio 2014

3ª Settimana del Tempo Ordinario
 
+ La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Parola del Signore
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Fin dall’antichità l’uomo ha inventato sistemi per procurarsi la luce. A cominciare dai greci e dai romani si usavano lampade ad olio di origine vegetale, soprattutto olio di oliva. Mentre altri popoli nel medio oriente utilizzavano il petrolio che affiorava spontaneamente in superficie in alcune zone. I contenitori erano di terracotta, bronzo, ottone o altro materiale in cui era contenuto l’olio, la caratteristica era il beccuccio laterale per l’inserimento dello stoppino su cui bruciava il combustibile attirato per capillarità. La luce che emanava una lampada ad olio rispetto alle candele era certamente più intensa.
La lampada dall’inizio del suo utilizzo ha avuto una grande importanza presso tutti i popoli, e tutte le persone sensate hanno collocato la lampada accesa nella posizione più alta per illuminare un raggio più ampio, non l’hanno posta accesa sotto il letto. Solo gli insensati accendono la lampada per nasconderla. Eppure ci sono cristiani che pregano ma in realtà la luce prodotta dalla loro preghiera viene nascosta sotto il moggio.
Il motivo è dato dalla preghiera fatta meccanicamente e priva di amore, una preghiera che non illumina loro nè i loro vicini.
Gesù afferma che la lampada accesa non si può appoggiare sotto il moggio, non potrebbe dare luce. Il moggio era un’unità di misura del grano, un recipiente utilizzato spesso anche per spegnere una lampada ad olio, ponendola proprio sotto il moggio e così si evitava di spandere fumo per la casa. Il moggio come recipiente e unità di misura era utilizzato già ai tempi dell’Impero Romano.
C’è un contrasto nell’uso del moggio: veniva utilizzato sia per spegnere la lampada che per appoggiare la lampada accesa.
Il contrasto dell’immagine sta nell’opposizione tra l’accendere e lo spegnere: non si accende una lampada per metterla subito sotto il moggio e spegnerla, ma perchè essa illumini tutto l’ambiente. Gesù con chiarezza ci dice che il corretto utilizzo della lampada è di metterla in alto quando si accende, non si può tenere nascosta o sotto il letto. Quando è spenta si può appoggiare in qualsiasi posto, ma se deve dare luce non si può non metterla in alto.
Lo stesso vale per il cristiano: se deve essere luce nel mondo e dare luce anche nelle tenebre, non può rimanere un cristiano anonimo, senza mostrarsi seguace di Cristo a quanti frequenta. Un cristiano che non manifesta la sua Fede e non la dona agli altri, testimoniando nella verità la Persona di Gesù, è come una lampada spenta e posta sotto il moggio o sotto il letto. A cosa può servire?
Focalizziamo bene che la vita interiore è destinata a crescere, questo avviene se il cristiano non mette impedimenti, quindi se collabora al disegno di Dio. È determinante corrispondere alle Grazie ricevute, a chi corrisponde alla Grazia verrà data ancora più Grazia, ne avrà più di prima. Chi invece non fa fruttificare le ispirazioni, le mozioni e gli aiuti dello Spirito Santo, andrà impoverendosi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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