+ VANGELO (Mc 6,53-56)

Lunedì 5 febbraio 2018

V Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 6,53-56)

Quanti lo toccavano venivano salvati.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennesaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito Lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che Egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e Lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti Lo toccavano venivano salvati.

Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Era sufficiente toccare Gesù per ricevere miracoli che guarivano malattie impossibili da risanare, però prima di toccarlo tutti Lo supplicavano, mostravano una Fede sincera. Le malattie li rendevano più fervorosi ma il loro entusiasmo intriso alla sofferenza che non cessava mai, scaturiva dalla certezza che il Signore dove passava, guariva gli ammalati.

Oggi non è possibile toccare Gesù, è presente in Cielo e nell’Eucaristia in modo sacramentale, solo la Fede ci dà la certezza che Lui ci ascolta e vuole esaudire le nostre richieste di aiuto, anche quelle più difficili.

Tra i cristiani si esprime evidentemente una Fede più elevata o mediocre, ognuno ha una comunione molto personale con Gesù, ci sono quelli che avvertono la presenza di Dio nella loro vita perché si sono impegnati nella pratica delle virtù, hanno meditato ogni giorno sulla sana spiritualità, sono molto vicini ai Sacramenti.

Non si può dire lo stesso di altri cristiani che si limitano a qualche preghiera giornaliera, non meditano per qualche ora anche in due momenti, non conoscono le virtù e non le praticano. Con il loro comportamento non esprimono una Fede tale da riuscire a “toccare” Gesù.

Anche se questi cristiani sono lontano da Gesù e dalla Madonna, mai devono perdere la speranza di poter diventare migliori e molto virtuosi.

I cristiani che avvertono la presenza di Dio, nel senso che Lo sentono vicino e non si considerano soli, sono convinti della sua assistenza costante, hanno una marcia in più nella vita rispetto a tutti, compresi chiaramente gli atei.

La Fede in Gesù dona grande sicurezza ma solo in Lui, ha la caratteristica di farci amare il rinnegamento e di renderci gioiosi solo quando si compiono le opere volute da Dio. In questo modo i cristiani “toccano” Gesù con la loro Fede, ed il contatto soprannaturale rilascia da parte dello Spirito Santo, la Grazia che continua a trasfigurare i buoni cristiani e ad elevarli dalle cose materiali.

Tutti sappiamo che le cose materiali non danno la gioia e la pace, la vera felicità in questa vita ce la fa conoscere lo Spirito Santo!

È possibile quindi “toccare” con la nostra Fede il nostro amato Signore, Lo tocchiamo ogni volta che Lo riconosciamo l’unico Dio e accorriamo da tutti i luoghi in Chiesa per adorarlo davanti al Tabernacolo, portandogli le nostre malattie per fargliele guarire, e sulle barelle dei nostri cuori portiamo anche i malati.

“Deponevano i malati nelle piazze e Lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti Lo toccavano venivano salvati”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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