+ VANGELO (Mt 10,17-22)

Mercoledì 26 dicembre 2018

Santo Stefano Protomartire

+ VANGELO (Mt 10,17-22)

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

C’è un paradosso che sconcerta e segna l’evidente allontanamento di numerosi predicatori da Gesù Cristo, quando nell’omelia di Natale si sono soffermati quasi esclusivamente sull’obbligo di accogliere tutti gli immigrati clandestini, portando come esempio che neanche Maria e Giuseppe vennero accolti a Betlemme.

Manipolano la versione storica per perseguire un disegno umano, senza Gesù e predicano un nuovo Cristo senza più Fede, solo con parole vuote. Continuano a predicare che «è vero Natale solo se si accolgono gli immigrati», oppure che «la salvezza passa attraverso l’accoglienza dei migranti».

Queste parole sono state dette nelle omelie nella Notte di Natale e lasciano perplessi.

Maria e Giuseppe non erano clandestini, si trovavano a Betlemme per il decreto di Cesare Augusto, egli aveva ordinato il censimento di tutta la terra. Scrive San Luca: «Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua Sposa, che era incinta» (2,3-5).

Equiparare la difficoltà di Maria e Giuseppe all’accoglienza di milioni di immigrati pronti ad entrare in Italia, richiede tanta fantasia e altro ancora.

La linea seguita dal coro di cerimonie parla solo degli immigrati nelle omelie, richiamano la nascita di Gesù Bambino solo per impietosire e proclamare che il vero Natale è nel fare posto ai clandestini.

Noi che seguiamo il Vangelo, li amiamo sinceramente e immensamente, li aiutiamo e preghiamo perché vivano bene ovunque si trovino.

C’è un controsenso troppo clamoroso nelle nuove omelie, con un unico obiettivo anche a costo di apparire privi di amore per gli italiani!

Perché verso gli immigrati c’è una continua predicazione da parte dei prelati e di alcuni parroci che amano dare interviste e non si curano degli italiani poveri, che sono attualmente 5 milioni? È una incoerenza che suscita vastissime reazioni da parte dei cattolici e i loro lamenti li scrivono in migliaia di post nei quotidiani online.

Molti cattolici scrivono che non vanno più a Messa per questa posizione dei prelati, altri che non parteciperanno più e un’ondata di sdegno sale dal popolo di Dio che si considera trascurato, abbandonato e quasi rifiutato da alcuni prelati e parroci, e sono quelli che predicano in favore degli immigrati.

Non sono solamente schierati a favore dell’immigrazione esodale, dalle loro parole emerge un richiamo implicito per convincerli a venire in Italia.

Si prova sconcerto nel percepire un interesse molto strano ed eccessivo nell’opera di convincimento di decine di milioni di nostri fratelli africani ad attraversare il Mediterraneo per entrare in Italia, senza alcuna garanzia sul loro futuro. Se questi prelati garantissero un futuro confortevole a loro, saremmo felici, ma essi non si interessano più degli immigrati una volta entrati in Italia…

È evidente la mancanza dello Spirito Santo in quanti sono preoccupati solo degli immigrati e non pensano più alla salvezza eterna delle anime!

In questo Natale molti hanno predicato sull’accoglienza degli immigrati e non sul rifiuto di Gesù da parte di un mondo agonizzante e smarrito. È molto urgente parlare della Persona di Gesù, spiegare le ragioni della venuta di Dio in mezzo a noi e far conoscere convenientemente il Vangelo.

Miliardi di persone corrono seri rischi di finire all’inferno e le calamità naturali aumentano di continuo, è quindi urgente pregare molto e fare penitenze. Di questo devono parlare i prelati e i parroci che non si preoccupano più del messaggio di Cristo e seguono quello opposto!

Potrei capire quel prelato che dedica 17 minuti dell’omelia sulla venuta nel mondo di Dio incarnato in Gesù Bambino, per poi dedicare 3 minuti alle difficoltà incontrate dagli immigrati che arrivano in Italia e mi aspetterei da parte loro anche le soluzioni per aiutarli, mettendo a disposizione la curia e i palazzi diocesani. Anche molti soldi che ricevono dallo Stato e dalle offerte della gente.

E perché non parlare anche 3 minuti dei 5 milioni di italiani poveri? Si possono dedicare 3 minuti ai peccatori che non hanno accolto Gesù Bambino; altri 3 minuti per un sostegno morale ai disoccupati; altri 3 minuti per le famiglie in crisi; 3 minuti per i giovani lontani da Dio e perduti dietro le futilità viziose; ecc.

Quanti comandano e rimangono occultati hanno imposto un solo argomento: gli immigrati.

Sono molte le angosce urgenti per gli italiani che vivono in Italia, è strano parlare di chi vive in Africa. Aiutateli lì e inviate milioni di euro!

L’omelia incentrata solo sugli immigrati è il segnale della perdita della Fede in Gesù Cristo. Parlano di un nuovo Gesù. State attenti.

Gesù non si rivolgeva a quanti hanno perduto la Fede in Lui, quando affermava agli Apostoli: «Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi». Ora, il suo Spirito ispira una sola verità e tutti noi l’abbiamo ascoltata quando i Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI predicavano agli immigrati di non espatriare dall’Africa.

Chi cita il Protomartire che festeggiamo oggi, stravolge la verità e non precisa che Santo Stefano venne ucciso per difendere il Vangelo così come lo aveva predicato Gesù. Nessuno ha l’autorità di manipolare il Vangelo né è possibile dare interpretazione moderniste inventate dagli uomini. Il Vangelo è quello trasmessoci dalla Sacra Tradizione della Chiesa.

Un’ampia apostasia sta avanzando come un virus all’interno della Chiesa e questo fa parte dell’autentico 3° Segreto di Fatima, come disse la Madonna nel 1917. C’è l’abbandono della Fede, la perdita di interesse verso Gesù che diventa tradimento anche senza la ricerca del premio ambizioso e prestigioso.

Lo Spirito Santo ispira solo i puri, gli onesti, i coerenti al Vangelo, i veri seguaci di Gesù e quelli che non stravolgono nemmeno uno iota.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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