+ VANGELO (Mt 11,25-30)

Martedì 4 ottobre 2016

XXVII Settimana del Tempo Ordinario

 

San Francesco d`Assisi

 

+ VANGELO (Mt 11,25-30)

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a Me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a Me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da Me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Di questo grande Uomo non si finisce mai di scrivere e di predicare, però anche nei suoi confronti ci sono più correnti di pensiero, quindi c’è anche quella che travisa iniquamente le vere opere e le parole del Santo, sostituendole con altre affermazioni annacquate.

Se San Francesco si deve chiamare come l’Uomo che più di tutti i Santi visse con grande adorazione il Vangelo, non si può dire lo stesso di molti francescani che da decenni vogliono trasformare la Regola scritta dal Santo, per conciliarla con le mode di questi tempi moderni.

È la stessa operazione compiuta dai modernisti con il Vangelo: manipolano i passi più forti, sostituendoli con insegnamenti miti.

Una volta modificati radicalmente il Vangelo e la Regola di San Francesco, che senso ha considerarsi ancora cristiani e francescani?

Tutti gli Ordini religiosi soffrono la crisi dottrinale e non riescono a ritornare alle origini del loro carisma, non trovano più la bussola della fedeltà alla Regola o alla Costituzione propria. Lo sbandamento è in discesa e la rovina è grande, molti non riescono più a ritrovare neanche la parvenza del vita religiosa.

Dobbiamo pregare molto per chi si trova in cristi d’identità.

È davvero grande la crisi nella Chiesa, io ci penso ogni giorno e mi affliggo pensando alla Santa Chiesa di continuo tradita e macchiata.

Dobbiamo fare tutti insieme qualcosa per l’amata Chiesa, vi propongo di recitare una Ave Maria durante la giornata per i bisogni della Chiesa. Magari l’Ave Maria si potrà ripetere anche due volte al giorno, forse di più, ognuno è libero di pregare l’Ave Maria ogni giorno per aiutare la vera Sposa di Cristo.

Faranno di tutto per distruggere la Chiesa, come disse Gesù alla Beata Caterina Emmerich, ma non riusciranno nel satanico proposito.

Molti sono in attività per sferrare l’ultimo attacco contro la Chiesa, la maggior parte atei, anticlericali e massoni: vincerà Gesù Cristo.

Verso la Madre Chiesa il nostro amato San Francesco ebbe un amore tutto soprannaturale, si mise al suo servizio con la grande umiltà che è diventata storica, con un’obbedienza paragonabile a quella del bambino che guarda negli occhi la madre aspettando il cibo o per sapere cosa fare.

Vediamo alcune particolarità di San Francesco che Lo resero famoso in tutto il mondo.

Oltre alla povertà vissuta radicalmente, la prima caratteristica, come accennavo, è stata la sua piena fedeltà al Vangelo. Di esso osservava anche le virgole e ha insegnato ad osservarlo integralmente. A tutti i Frati che Lo seguivano ripeteva che non voleva dare altra Regola se non le parole del Vangelo, in esso trovava la volontà del Signore e non faceva null’altro.

Rimane impensabile allora per alcuni francescani o per quanti seguono il Poverello, la manomissione del Vangelo per renderlo protestante.

Abbiamo considerato l’amore totale verso la Chiesa, un amore che può comprendere chi lascia veramente tutto per seguire Gesù.

Come logica conseguenza della sua elevatissima spiritualità, fu grande la sua preoccupazione per la dannazione dei peccatori. Così San Francesco nel 1219 realizzò finalmente un suo ardente desiderio: predicare la Fede cristiana ai musulmani.

Era ardente il suo amore per Cristo, ardente il desiderio di far conoscere a tutti il Vangelo storico, tanto che volle andare in missione tra i musulmani per convertirli. Fece il viaggio per predicare a tutti i musulmani la divinità di Gesù, non si preoccupò della pericolosità del sultano e volle incontrarlo per convincerlo a diventare cristiano.

Davanti al sultano disse che solo in Gesù Cristo c’è salvezza e non in Maometto. Rimase vivo per miracolo, Dio era con Lui.

Nel nono capitolo della Legenda Maior di San Bonaventura di Bagnoregio si narra la vera storia del martirio sfiorato da San Francesco, anche della sua indomita Fede e assoluta fedeltà al Signore. La grande carità o bontà Lo spingeva a voler predicare a tutti che Gesù è Dio, che l’unica vera Religione era quella fondata da Gesù Cristo.

I veri seguaci di San Francesco sono quelli che ripetono le stesse cose e predicano il Vangelo della salvezza anche dinanzi ai musulmani.

Anche dinanzi al pericolo della morte, San Francesco affermò che bisogna seguire solo Gesù. Una grande testimonianza cristiana.

Una delle prove che volle dare il Santo ai musulmani, fu di passare attraverso il fuoco e chiese ai sacerdoti del sultano di fare lo stesso. Chi non si bruciava apparteneva alla vera e unica Religione. Ma i sacerdoti del sultano fuggirono dalla presenza del Santo e del sultano.

L’amore di San Francesco verso i peccatori fu grande, più che esprimerlo con le parole Egli restava lunghe notti in preghiera e faceva la Quaresima sei volte l’anno. Le insistenti preghiere per la salvezza dei peccatori, gli ottennero una famosa apparizione di Gesù e della Madonna alla Porziuncola.

«Le fonti narrano che una notte dell’anno 1216, San Francesco è immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando improvvisamente dilaga nella chiesina una vivissima luce ed egli vede sopra l’altare il Cristo e la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli.

Essi gli chiedono allora che cosa desideri per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco è immediata: “Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa Chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.

“Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande -gli dice il Signore-, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.

Francesco si presenta subito al Pontefice Onorio III che lo ascolta con attenzione e dà la sua approvazione. Alla domanda: “Francesco, per quanti anni vuoi questa indulgenza?”, il Santo risponde: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, annuncia al popolo convenuto alla Porziuncola: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”».

L’indulgenza indica la grande misericordia di Gesù, per ottenerla è indispensabile pentirsi di tutti i peccati. Nel pentimento c’è la misericordia.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *