+ VANGELO (Mt 11,28-30)

Giovedì 14 luglio 2016
XV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 11,28-30)
Io sono mite e umile di cuore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Oggi i mass-media annunciano che alcune persone sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Trani per i reati di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. L’errore umano è più che evidente, anche perché il capostazione che ha alzato la paletta verde ha dichiarato che era sicuro del binario libero anche dall’altra parte.
Nel terzo secolo quella tratta di molti chilometri è ancora gestita con mezzi di cinquant’anni fa! Sembra un vecchio film ma è la realtà.
Il binario morto -e mai tale titolo è stato più preciso-, non poteva assolutamente permettere il passaggio di due treni provenienti da parti opposte, e questo doveva far vigilare con una attenzione unica. Il capostazione in una intervista afferma anche questo: “L’ho alzata la paletta, ho dato io il via. Ma non è solo colpa mia”.
Già, non è solo colpa sua, e di chi altro ancora?
Non si è parlato o lo si è fatto a bassa voce, dei politici che non hanno provveduto a dare l’appalto per l’inizio dei lavori del doppio binario. Una vasta parte della stampa italiana sembra una schiera di truppe cammellate, famose furono quelle arabe che affiancarono le forze armate coloniali italiane.
L’espressione, in senso figurato, è stata recepita dal linguaggio giornalistico e politico per indicare i sostenitori, raccolti in corrente, gruppo di pressione, associazione, di un leader politico o di una linea politica.
Oggi le truppe cammellate in Italia insabbiano tante brutte vicende, scandali che non conviene svelare per non bloccare la loro carriera.
La stampa libera comincerebbe a indagare e a indicare i nomi dei politici che dal 2007 hanno indugiato, altri politici che dal 2009 attendono di capire… ancora altri politici che hanno tardato a dare inizio ai lavori, con i finanziamenti disponibili proprio per la tratta ferroviaria dell’incidente. Ci sono i finanziamenti pronti e cercano ancora di trovare la ditta a cui affidare l’appalto dei lavori per il doppio binario.
Intanto sono morte 23 persone, queste sono quelle accertate, e quando si parlava di 25 in realtà erano 21 e le altre due sono state scoperte nella notte tra martedì e mercoledì. Non mi soffermo sullo stato dei corpi massacrati, dico solo che una testa è stata trovata su un albero.
Chi sono questi politici si sa, ma non si parla del loro disinteresse!
I soldi per compiere l’opera del doppio binario erano pronti ma in Italia di una cosa sono bravissimi, insuperabili: quelli che governano le Regioni e le grandi città non riescono a spendere i contributi “a pioggia” che arrivano dall’Europa. Molti appalti vengono dati agli amici o agli amici degli amici, l’importante è che ci sia un amico di mezzo.
In Italia si è bravissimi nel tirare avanti, nell’occupare poltrone senza avere grandi competenze e questo riguarda i politici di tutti gli schieramenti, forse non c’è la preoccupazione sociale che fornisce la coscienza, ma si sa che la coscienza comunica dove c’è purezza.
Considero questi i veri scandali, come l’incapacità di vedere i reali bisogni degli italiani e della messa in sicurezza delle infrastrutture; il disinteresse verso l’elevato rischio idrogeologico e in Italia questi rischi sono abbastanza estesi.
In Italia sono diverse le infrastrutture critiche, e ci si riferisce anche alla sicurezza dello Stato, anche se questa voce indica elementi tra loro disgiunti come le funzionalità del Ministero della Difesa o delle Banche, ma fa parte di un insieme, tanto che la caduta di un singolo elemento rischia di trascinare tutto il resto.
Leggiamo un estratto da un articolo pubblicato oggi da Gian Maria De Francesco.
«“È urgente ricostruire una trama di comunità che sappia guardare il mondo senza le lenti deformanti dell’ideologia dominanti”.
Quante frasi come queste ha lasciato in eredità Nichi Vendola dopo aver abbandonato (almeno ufficialmente) la politica. Trascorsi dieci anni nell’incarico di governatore della Puglia, oggi si gode la famiglia in quel di Montreal e il vitalizio di 5.618 euro mensili della Regione.
L’eredità politica di Vendola dovrebbe comprendere anche un Piano dei trasporti, ma il disastro ferroviario di martedì scorso fa capire che nessuno ha voglia di intestarsela. A partire dall’attuale governatore, l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano.
Eppure, in linea teorica i finanziamenti europei per il raddoppio della linea tra Andria e Corato avrebbero dovuto essere disponibili sin dal lontano 2007. Il piano operativo regionale Fesr 2007-2013, infatti, conteneva diversi “Grandi Progetti”, (non è megalomania, in ambito Ue si chiamano così) uno dei quali riguardava proprio le Ferrovie del Nord Barese e il suo gestore Ferrotramviaria.
Nell’ultima stesura del piano effettuata a inizio 2015 per salvare il salvabile, invece, di “Grandi Progetti” non c’era più traccia anche se Ferrotramviaria risultava tra i beneficiari dei fondi, ad esempio per il raddoppio dei binari tra Ruvo e Corato (circa 12 milioni ricevuti).
Che cosa non ha funzionato nella narrazione vendoliana? Perché la poesia non si è tradotta in fatti, come recitava un suo fortunato slogan?».
La preoccupazione dei cittadini italiani che ragionano e che pensano principalmente al bene comune è elevata. Sono quegli italiani che chiedono di mettere al primo posto la sicurezza dei cittadini e chiedono in silenzio l’applicazione di interventi volti alla protezione di tutti gli italiani.
Noi possiamo fare molto con la preghiera personale, dobbiamo parlare molto con Gesù e la Madonna per manifestare le necessità di tutti: poveri, ammalati, moribondi, giovani, famiglie, coppie di sposi, Consacrati, cattolici tiepidi, atei, agnostici, peccatori, drogati, criminali, imprenditori, politici, governanti, forze dell’ordine, bambini, operai, disoccupati, ecc.
Gesù è mite e umile di Cuore, la sua bontà è insuperabile ma alza le mani e si volge altrove, quando proprio i cristiani sciupano molte Grazie perché attratti dalla mondanità e ritornano a vivere come in passato. “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio” (Lc 9,62).
“Imparate da me”, ci dice Gesù. È l’invito a mettere Lui al centro della nostra vita, altrimenti noi non saremo al centro del suo Cuore.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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