VANGELO (Mt 1,18-24)

Gesù che parla alla genteMercoledì 18 dicembre 2013

3ª Settimana di Avvento
 
+ Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, figlio di Davide.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua Madre Maria, essendo promessa Sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo Sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un Angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua Sposa. Infatti il Bambino che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo; Ella darà alla luce un Figlio e tu Lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio: a Lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e prese con sé la sua Sposa. Parola del Signore
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le profezie dell’Antico Testamento si sono avverate in Gesù, ieri abbiamo letto che Egli è figlio di Davide, figlio di Abramo. Davide fu il secondo re del popolo ebreo e visse mille anni prima di Cristo, e Abramo era stato chiamato da Dio ad essere il padre, il capostipite di quel popolo e visse molti secoli prima di Davide.
Quando Davide divenne re d’Israele desiderò ardentemente costruire una “Casa” per il Signore, poichè al suo tempo l’Arca Santa -che conteneva le Tavole della Legge scritte dal dito di Dio (Es 31,18), un vaso di manna e il bastone di Aronne- era custodita ancora sotto la tenda che Mosè aveva eretto nel deserto.
Quella tenda era ritenuta il luogo della presenza di Dio sulla terra. Il Signore gradì tanto il desiderio di Davide di costruirgli una “Casa” e in quell’occasione mandò a lui il Profeta Natan per annunciargli che il suo regno sarebbe stato reso stabile in eterno. Ciò significava che non sarebbe mai mancato, sul trono di Davide, un suo discendente.
Il Profeta Isaia sette secoli prima di Cristo annunciava la nascita di un Bambino, che egli definì “Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”. E aggiunse: “Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno” (Is 9,5-6). Anche nel libro del Profeta Daniele è scritto che “… il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto… durerà per sempre” (Dn 2,44).
Nella genealogia presentata da San Matteo, la parola greca Christos è la traduzione della parola ebraica Messia e questa parola significa: consacrato con l’unzione, cioè Re. Dire Gesù Cristo è lo stesso che dire Gesù Messia o Gesù Re. Questo discendete di Davide, questo re, secondo le profezie, doveva essere eterno e proprio questo dissero i giudei a Gesù: “Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno” (Gv 12,34).
Il legame del Messia con Abramo è significativo, ad Abramo vissuto circa 1700 anni prima di Cristo, il Signore Iddio aveva detto: “Farò di te un grande popolo e ti benedirò; renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione… e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Gn 12,2-3).
Da una Donna discendente da Abramo nacque Gesù, il Salvatore del mondo. Infatti il nome Gesù significa Dio salva.
Oggi il Vangelo ci presenta una difficoltà che vive Giuseppe, giorni tormentati da una verità che non poteva capire: la gravidanza della promessa Sposa. Non vivevano ancora insieme, ma si indica Maria come Sposa per il contratto matrimoniale stipulato. Questo passo si comprende con la conoscenza dello svolgimento del matrimonio fra gli ebrei. Con il contratto matrimoniale gli sposi erano considerati marito e moglie ma la sposa rimaneva nella casa paterna ancora per un anno. Per questo il Vangelo indica Maria come promessa sposa.
Le nozze dopo un anno si celebravano solennemente con un corteo e con un convito cui partecipavano gli amici degli sposi e da quel momento la sposa veniva condotta alla casa dello sposo e cominciava così la loro vita coniugale vera e propria. Quando accadde l’episodio narrato oggi, Maria e Giuseppe non vivevano insieme e non poteva avvenire una gravidanza per la decisione di entrambi.
Mai Giuseppe avrebbe immaginato un tradimento di Maria, ma era indiscutibile la gravidanza di Lei. Come è possibile?
Chissà come si sarà afflitto Giuseppe, non solo per la sorpresa della gravidanza incomprensibile di Maria, anche per la sua bontà e il suo alto senso di giustizia. Il Vangelo lo chiama uomo giusto, dava a Dio l’adorazione che meritava e agli uomini il massimo rispetto, non voleva assolutamente arrecare alcun male o conseguenze spiacevoli a Maria.
C’era però una condizione nel matrimonio che si doveva rispettare: se la sposa in quell’anno di attesa, dal giorno del contratto alla festa di nozze, avesse peccato con un altro uomo era considerata adultera. In tal caso doveva essere denunciata e se la sua colpa risultava certa doveva subire la pena di morte per lapidazione, come è scritto nel Libro del Deuteronomio.
Giuseppe dinanzi all’evidente gravidanza non pensa di vendicarsi nè di esporla all’infamia, denunciandola pubblicamente. Prega, questo fa l’uomo giusto, ma non ha pace perchè i dubbi sono validi, inoltre non si spiega il silenzio di Maria, Ella non gli rivela quale uomo ha abusato di Lei, è una situazione drammatica.
Lo sposo che vede la promessa sposa incinta senza avere mai avuto rapporti, rimane come minimo scioccato, si considera tradito.
Vedeva Maria in una grande serenità e in una gioia ineffabile, quella maternità non La turbava e non diceva nulla a sua discolpa.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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