VANGELO (Mt 12,46-50)-

Martedì 21 luglio 2015

XVI settimana del Tempo Ordinario

 

Gesù con gli apostoli

+ VANGELO (Mt 12,46-50)

Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua Madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua Madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia Madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Come già sappiamo, Gesù con queste parole in realtà esalta sua Madre, solo Lei infatti ha osservato perfettamente la volontà di Dio.

Il Vangelo della Messa ci presenta Gesù intento ancora una volta a predicare. Si trova in una casa così piena di gente che sua Madre e gli altri parenti non possono raggiungerlo e gli mandano un messaggio. “Ecco, tua Madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”.

Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”. Gesù mette al primo posto la fedeltà a Dio piuttosto che la parentela, conoscendo bene che proprio la sua parente più intima, la Madre, adempiva assolutamente la volontà di Dio.

In un’altra circostanza una donna del popolo, ascoltando le parole di vita di Gesù, indirizzò una fervida lode a Maria Santissima: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte”. Gesù, però, sembrò voler respingere il complimento della donna e rispose: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”.

Queste due scene dobbiamo metterle in relazione con la risposta che Gesù dodicenne diede a Maria e Giuseppe a Gerusalemme: “Perché mi cercavate? Non sapevate che Io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.

Fin da principio Gesù si dedicò totalmente alle cose di suo Padre.

Annunciava il Regno di Dio e tutto, al suo passare, acquistava un nuovo significato, anche gli affetti familiari. Il Signore ci insegna ripetutamente che il dovere di compiere la volontà di Dio, la nostra vocazione, sta al di sopra di qualsiasi vincolo e autorità umana, compresa quella familiare.

Ci insegna anche che per seguirlo, ciascuno nella propria vocazione, quella che Egli ha dato a ogni uomo e a ogni donna, dobbiamo condividere la sua vita a tal punto d’intimità da costituire un legame più forte di quello familiare.

Dicendo: “Chi è mia madre…?”, Gesù non vuole lasciare nell’ombra del nascondimento proprio la Perfetta che amava infinitamente, perché il Padre dall’eternità La scelse e stabilì a Madre di suo Figlio.

Gesù ama in modo unico per il vincolo di sangue che Li unisce attraverso il quale Maria è sua Madre secondo la carne. La ama però ancor di più, ancor più strettamente è unito a Lei, per la delicata fedeltà della Vergine alla sua vocazione, al perfetto compimento della volontà del Padre.

La propria vocazione ci porta ad amare, sia sul piano umano che su quello soprannaturale, i genitori, i figli, i fratelli.

Dio dilata e purifica il cuore, ma ci chiede insieme l’autonomia necessaria e il distacco da ogni legame, per poter compiere ciò che Egli si aspetta da ciascuno di noi: realizzare la vocazione, unica e irrepetibile.

1 Ave Maria per Padre Giulio

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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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