VANGELO (Mt 13,36-43)

Martedì 28 luglio 2015
XVII settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 13,36-43)
Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’Uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli Angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’Uomo manderà i suoi Angeli, i quali raccoglieranno dal suo Regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel Regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù spiega ai discepoli la parabola della zizzania nel campo e lo fa come un vero amico. Il suo parlare oltre ad essere affabile è sempre solenne, autentico, confidenziale. Agli amici si apre il cuore e Gesù svela ai suoi discepoli il contenuto di questa forte parabola.
L’amicizia richiede benevolenza reciproca, e troviamo nel Vangelo la vera pratica dell’amicizia. Gesù ha mostrato costantemente l’amore in ogni dialogo, ogni suo gesto era dettato da un grande rispetto verso tutti. Anche quando questionava con i suoi nemici conservava un grande rispetto verso le loro persone.
Dio ci ha amati per primo, così possiamo corrispondere al suo Amore.
L’uomo manifesta la sua corrispondenza accettando l’Amore di Dio, confidandogli le cose più intime della sua anima, lasciandosi amare, esprimendo l’amore con le buone opere.
L’essenza dell’amicizia tra Dio e gli uomini ha fondamento nella natura della carità, che è soprannaturale, cosicché possiamo amare Dio con lo stesso Amore con il quale Egli ci ama.
Durante la sua vita terrena, Gesù fu sempre disponibile a un’amicizia sincera con coloro che si avvicinavano a Lui. Più ancora, spesso fu Lui a prendere l’iniziativa per attirare a sé le persone: così fece con Zaccheo, con la samaritana, con tutti.
A Gesù faceva piacere parlare con chi gli si avvicinava o con coloro che incontrava per strada. Da Gesù dobbiamo apprendere i modi e le disposizioni interiori per dialogare con amore, pazienza, bontà.
Gesù approfittava di queste occasioni per entrare nella loro anima, allargando gli orizzonti del loro cuore e, molte volte, quando i suoi interlocutori erano ben disposti, portandoli alla conversione e alla piena donazione.
Allo stesso modo il Signore ci offre ora la sua amicizia dal Tabernacolo. Lì ci consola, ci incoraggia, ci perdona. Nel Tabernacolo, così come nella tenda del convegno di Mosè, il Signore parla con tutti, faccia a faccia, come un uomo parla con un altro.
Meditiamo sull’amicizia che ci offre Gesù, ricambiamola con piena sincerità. Confidiamo in Lui e fidiamoci di Lui per ogni necessità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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