+ VANGELO (Mt 14,22-36)

Martedì 4 agosto 2015
XVIII settimana del Tempo Ordinario

San Giovanni Maria Vianney

+ VANGELO (Mt 14,22-36)
Comandami di venire verso di te sulle acque.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
Dopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte Egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono Io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei Tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed Egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca Fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a Lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e Lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù cammina sempre accanto a noi e noi spesso non Lo riconosciamo oppure non abbiamo la Fede per vivere la sua Parola.
“Coraggio, sono Io, non abbiate paura!”, questo dice il Signore all’anima che Lo cerca con umiltà di cuore.
Per ascoltare la sua voce viene richiesta una Fede sicura, l’abbandono in Lui, la certezza che Gesù è Dio e che ci ama più di tutti.
La Fede in Gesù ci permette di agire accompagnati dalla sua onnipotenza, con Lui possiamo tutto: senza di Lui siamo incapaci di fare un solo passo. Tutte le opere compiute senza Gesù non danno meriti, non permettono un avanzamento spirituale ma schiacciano sempre verso l’umano.
Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci Gesù salì su un monte vicino e, fattasi notte, rimase lì solo, in colloquio col suo Padre celeste. Dall’alto Gesù vede gli Apostoli già in mare aperto, in pericolo sulla barca, squassata dalle onde a causa del vento contrario.
“Verso la fine della notte”, prima che spuntasse il sole, “Egli venne verso di loro camminando sul mare”. I discepoli non riuscivano a distinguere bene la figura di Gesù, intanto lottavano contro le onde e il vento ed ebbero paura.
Quando la Fede diminuisce, le difficoltà si ingigantiscono.
Ai discepoli impauriti Gesù va in loro soccorso e si fa riconoscere: “Coraggio, sono Io, non abbiate paura!”. Le stesse parole le ripete a tutti coloro che Lo invocano quando sono in difficoltà e non sanno come fare per superare le prove della vita.
Gesù è sempre vicino a chi Lo invoca, non bisogna invocarlo solamente nel bisogno, noi abbiamo sempre necessità del suo aiuto.
Gesù Cristo si presenta sempre nella vita del cristiano, dando conforto e serenità.
Non hanno importanza l’ambiente, le difficoltà che sono presenti nella nostra vita, se con Fede e fiducia ci volgiamo verso Gesù che ci aspetta. Non conta che le onde siano molto alte e il vento forte.
Se volgiamo lo sguardo a Gesù tutto ci sarà possibile: e questo guardarlo è la virtù della Pietà.
Se mediante la preghiera e i Sacramenti rimaniamo uniti a Cristo, resteremo saldi nel nostro cammino di Fede. Distogliere lo sguardo da Cristo è andare a fondo, diventare incapaci di fare un solo passo, anche in terra ferma.
Dio chiede a volte cose apparentemente impossibili, che diventano realtà quando agiamo con Fede, con lo sguardo rivolto a Lui.
Così visse il Santo Curato d’Ars, grande mistico che visse in un paesino della Francia, attirando milioni di persone non per le sue capacità, era la sua Fede e la preghiera costante a richiamare buoni e cattivi. Rimaneva a confessare per lunghe ore e come Padre Pio aveva tanti doni, anche la scrutazione dei cuori.
Chi avvicinava il grande Santo che veneriamo oggi, si sentiva conquistato dallo Spirito di Dio e cambiava vita, si proponeva una rinascita e la fedeltà al Vangelo. Questo Parroco apparentemente innocuo, dall’aria innocente e debole, con una grande Fede atterriva i diavoli e otteneva miracoli di continuo.
La sua piccola Chiesa divenne ancora più piccola per accogliere milioni di persone.
La Chiesa lo ha insignito anche del titolo di Patrono dei parroci, e noi chiediamo a lui di intercedere per tutti i parroci del mondo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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