+ VANGELO (Mt 18,12-14)

Martedì 6 dicembre 2016

II Settimana di Avvento

 

 

+ VANGELO (Mt 18,12-14)

Dio non vuole che i piccoli si perdano.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità Io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei Cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Lo smarrimento spirituale è sempre dietro l’angolo, nessuno può sentirsi sicuro di conservare integra la Fede. Questo avviene quando si trascura ciò che della vita è più importante: l’anima. Chi pensa alla propria anima e cerca di capire la sua condizione spirituale?

La preoccupazione del corpo è più ricercata perché esso si percepisce, si vede e si prova dolore in qualche sua parte quando subentra un malore. Il corpo fisico viene curato per l’igiene personale, per superare le malattie, per prevenirle e qui c’è una vigilanza sul cibo e altro, per evitare il deterioramento.

È un dovere prendersi cura del corpo, è sbagliato invece trasformarlo in un idolo da adorare e per cui si spendono molti soldi.

Il corpo si percepisce e si cura, mentre l’anima non si vede e si trascura. Questa potrebbe essere la giustificazione di un ateo ma anche di un cristiano che vuole assolversi. Tra i credenti non sono molti quelli che si preoccupano dell’anima e la curano attentamente.

Perché l’anima dà molti segnali della sua sofferenza, ma non si percepiscono se la mente è dissipata o si preoccupa solo dell’esteriorità.

I sentimenti negativi colpiscono quasi tutti ma quanti hanno una Fede robusta non cadono mai nella trappola dell’abbattimento. Innumerevoli persone sono colpite molto spesso da un senso di opprimente tristezza, con rimorsi esagerati e persistenti, con una convinta indegnità che risulta dannosa per l’autostima personale.

Sono stati d’animo pericolosi. Deprimono e tolgono la serenità, mettono incapacità di ragionare e allontanano la vera gioia.

Gesù nella parabola spiega che Lui si mette alla ricerca delle pecorelle smarrite e vuole abbracciarle tutte, senza considerare i loro errori e dopo il loro sincero pentimento. Se seguiamo veramente il Signore dobbiamo preoccuparci anche noi se tra quelli che conosciamo qualcuno risulta effettivamente smarrito.

In famiglia spesso c’è qualcuno che vive uno smarrimento religioso profondo e si lascia “tranquillo” per non urtarlo. Di sicuro bisogna pregare molto per la sua conversione, fare penitenze e rinunce, ed è opportuno dialogare sui motivi dell’allontanamento, anche se con discrezione e nei momenti propizi.

Oggi chiediamoci se qualche familiare o conoscente è smarrito e vive lontano dalla Grazia di Dio. Cosa dobbiamo fare per il bene della sua anima? Quando l’anima è nella gioia, vive sentimenti buoni, come la bontà, l’amicizia, l’amore, la generosità, l’altruismo, la  gentilezza, la simpatia, la cordialità, l’affabilità, la fiducia, la devozione.

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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