+ VANGELO (Mt 20,20-28)

Sabato 25 luglio 2015

XVI settimana del Tempo Ordinario

 

SAN GIACOMO APOSTOLO

 

+ VANGELO (Mt 20,20-28)

Il mio calice, lo berrete.

Gesù con gli apostoli

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che Io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’Uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Viene minimizzata la figura di San Giacomo nel brano del Vangelo proposto, si può notare però che l’iniziativa è stata della madre e non sua. Un gesto un po’ avventato da parte della madre, sicuramente fatto in buonafede ma a vantaggio della gloria dei figli. Con le sue parole contraddiceva il messaggio principale che annunciava il Signore.

Non tutto quello che si dice è sempre opportuno, ci sono circostanze in cui bisogna pazientare per parlare quando il clima è calmo, in altre è preferibile tacere per non suscitare una reazione imprevedibile. La correzione è sempre una cosa buona, ma non si possiede alcun diritto nella correzione di un conoscente pericoloso o di una persona molto lontana dalla verità.

È preferibile pregare molto per chi è violento o ha reazioni strane, molto spesso è inutile voler correggere questa persona.

La madre di Giacomo e Giovanni non aveva atteggiamenti strani, non perseguiva disegni personali, cercava solo di sistemarei suoi figli. Qui sta l’errore, l’avventatezza che non permette di riflettere prolungatamente e di agire seguendo la volontà di Dio.

Se ella avesse pregato prima di prendere la decisione di fare quella richiesta, non sarebbe inciampata in questa pretesa fuori luogo.

C’è un altro aspetto che colgo ed è l’ambizione che colpiva anche lei, era l’effetto del pensiero della santa collocazione dei figli.

Mi fa venire in mente le raccomandazioni che sono di moda in questa società. La raccomandazione, volendo, si differenzia dalla segnalazione, quindi sa meno di corruzione segnalare una persona onesta e brava nella sua professione, ma se la segnalazione viene fatta da qualcuno che conta, diventa quasi un dovere assecondarlo.

Allora la segnalazione da indicazione e consiglio si trasforma subito in raccomandazione, che comporta la spintarella e la sollecitazione.

Cosa voleva fare la madre di Giacomo e Giovanni? Dalle sue parole tutte e due, segnala e raccomanda a Gesù i suoi figli, anche se non cercava denaro o gloria umana per i due giovani. Ella cercava di assicurare ai figli i migliori posti nel Regno di Dio, ma non si rendeva conto della portata della sua richiesta. Non c’era malizia in lei, ha agito come una madre in apprensione che non conosceva ancora il Vangelo di Gesù.

“Dì che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno”.

Anche quando si chiede qualcosa di spirituale si può nascondere un interesse umano, il più delle volte emerge l’interesse materiale. Questo succede ai nostri giorni mentre la madre degli Apostoli non puntava ai beni materiali. Si trattava sempre di una richiesta non opportuna.

Bisogna saper chiedere le Grazie a Gesù, Lui vuole concedere tutte le Grazie utili per la nostra salvezza eterna, ma si sbaglia quando si richiede il suo aiuto per situazioni che nascondono odio, rivalsa, invidia verso altri. Già la preghiera è fallita sul nascere, non potrà avere alcun effetto.

La vera preghiera deve essere umile, fiduciosa, perseverante. La preghiera umile include la bontà, l’amore, la verità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...