+ VANGELO (Mt 5,20-26)

Giovedì 14 giugno 2018

X Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 5,20-26)

Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma Io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Riuscire a perdonare chi ci ha fatto del male è impossibile senza Gesù, mentre con l’aiuto del suo Spirito è abbastanza facile. Perdonare con il cuore è il primo passo ed anche sufficiente se non c’è la possibilità di una ricomposizione.

La Grazia di Dio che agisce nel cristiano e lo trasfigura fino a renderlo una creatura nuova, è l’unico mezzo possibile per rivestirci di una nuova mentalità, di virtù che in passato apparivano lontane e prive di senso. La nuova mentalità contempla il creato con occhi nuovi, perdona tutti e ama anche i nemici.

Se perdonare è difficile, amare i propri nemici è impossibile, ed è proprio così senza la presenza di Gesù Cristo. È Lui che agisce nel cristiano che Lo adora, che prega costantemente e con amore. Ognuno di noi decide il suo destino, determina come vuole vivere ora e nell’aldilà.

È vero che molte circostanze rendono umanamente inattuabile il perdono verso chi ha sbagliato gravemente, questo comunque avviene nell’uomo che vive senza Dio ed è solo. L’uomo da solo è impossibilitato ad elevare l’intelletto verso l’alto e “vedere” Dio che si rende percepibile nella mente.

Se l’uomo è solo non ha una spiritualità, quella che immagina di possedere è vuota e sterile.

Gesù oggi esprime una severità divina che si riscontra in due passi nella Genesi. Si sofferma su alcuni passaggi: insultare l’uomo è lo stesso che insultare Dio di cui l’uomo è l’immagine. Che cos’è l’insulto? Esso è il rifiuto dell’altro, il calpestare l’altro, arrivare anche alla sua eliminazione sociale.

Per chi lo riceve, l’insulto è una ferita profonda, lancinante, che può porlo all’isolamento fino all’abbattimento. Gesù non dice se l’insulto possa essere meritato o no: dice semplicemente che attira, su chi lo proferisce, una pena eterna. Il riferimento riguarda gli insulti che distruggono la buona reputazione e l’onorabilità di una persona. Si chiamano diffamazioni e in molti casi distruggono la vita delle persone buone.

Gesù è severo contro i denigratori, quelli che invidiano prima e poi odiano persone innocenti o comunque non dedite alle cattiverie!

La preghiera e la vita virtuosa, soprattutto la retta intenzione in  ogni occasione, permettono al cristiano di restare in comunione con il Signore e di possedere lo Spirito Divino per poter compiere quelle opere che da solo nemmeno riesce ad immaginare.

Lo Spirito Santo è l’Onnipotenza che viene ad agire nel cristiano se questi dedica del tempo giornaliero a Dio, senza relegarlo nei ritagli di tempo o in quelle preghiere frettolose e che quietano la coscienza.

Non è questo il modo per ringraziare un Padre buono e paziente con tutti.

È indispensabile adorare e pregare lo Spirito Santo, Egli santifica l’anima e le trasmette i sentimenti di Gesù. Lo Spirito Santo agisce e premia il cristiano che si sforza di vivere il Vangelo, e nel silenzio attivo rende ogni giorno migliore quel cristiano che compie sforzi spirituali.

Se l’uomo lontano da Dio non riesce a perdonare né può amare i suoi nemici, il cristiano che mette in pratica il rinnegamento insegnato dal Signore, avverte un amore spirituale verso tutti e con grande sorpresa si accorge che non cerca più alcuna vendetta verso i suoi nemici e li perdona nel suo cuore.

Arriva anche a desiderare ogni bene per i suoi nemici.

Quindi, l’uomo da solo non può mai perdonare né amare chi lo ha danneggiato, insieme a Gesù e formati alla scuola spirituale della Maestra di santità, riesce serenamente a “dimenticare”, non riguardo la memoria, ma al torto subito. La memoria purificata addomestica il ricordo.

La sostanziale differenza tra chi non crede e chi compie un impegnato cammino di Fede viene dimostrato anche dalla capacità di perdonare i nemici. Se l’occhio dello spirito umano è intorbidito da basse passioni: sensualità, orgoglio, cupidigia, avarizia, malizia, invidia, egoismo, menzogna, odio, risentimento, disprezzo dell’altro, stoltezza, non può vedere Dio.

Dio è Amore, non può essere che Egli voglia ciò che impedisce l’amore e dove non c’è pace interiore non può esserci comunione con Lui.

A tutti è possibile scalare la montagna spirituale ed elevarsi fino a distaccarsi dalla mentalità vecchia e meschina. Gesù crede in ognuno di noi, continua a dare nuove possibilità ai tiepidi e agli scoraggiati, a quanti non hanno ancora scoperto la bontà e il vero Amore di Dio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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