+ VANGELO (Mt 5,27-32)

Venerdì 15 giugno 2018

X Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 5,27-32)

Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma Io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma Io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La società ha virato da diversi decenni verso una rotta che umanamente non potrà avere un ritorno, è una nave che ha perduto l’orientamento e in balia delle correnti si lascia trascinare, anche per il guasto dei motori. Senza bussola e la capacità di governarsi, non potrà che schiantarsi nel tempo.

Senza guida la nave andrà inevitabilmente ad infrangersi contro un enorme iceberg o sulle massicce rocce che spuntano sull’acqua vicino la costa.

La mentalità corrente è pure in balia di correnti immorali e prive di buonsenso, afferma che tutto è lecito, non ci sono più limiti alle azioni più abominevoli e quanti le commettono se ne vantano anche con i loro conoscenti. Personaggi pubblici senza autostima e incancreniti nei loro smisurati disagi anche psichici, provano una forma di lussuria anche quando raccontano nelle interviste le loro vergogne.

Non provano più rossori che invece si riscontrano nelle persone perbene, il fior fiore della società non tanto per l’appartenenza aristocratica ma per la comunione con Gesù Cristo e per questo sono in grado di mostrare la bellezza dei valori umani.

Verifichiamo alcuni dei valori umani, sconosciuti anche a molti cristiani. Li elenco senza determinare l’importanza, tutti vanno bene.

Verità, giustizia, affetti, aiutare altre persone, onestà, purezza, aiutare la società, qualità delle cose che si compiono, integrità, reputazione, lealtà, rispetto di sé, serenità, salute, merito, frequentare persone oneste, saggezza, amicizia, ordine (tranquillità, stabilità, normalità).

Sono tanti i valori umani che ogni persona è chiamata ad osservare per definirsi tale, valori che molti (anche tra i cristiani) non conoscono per mancanza di interesse e la loro guida si stabilisce nei pensieri mutevoli e di sconosciuta provenienza.

Tantissimi errori si commettono per abitudine, senza un confronto con quanto insegna Gesù e con la coscienza, se è pura e suggerisce il bene.

Se mancano i valori morali e quelli umani neanche si considerano, nel quotidiano di quanti sono lontani da Gesù si stabiliscono la tristezza e la disperazione. Cercano nuove alternative per soffocare queste malattie morali. Ma i disvalori trionfano e sono quelli che portano al vuoto.

Il disvalore si vince se vengono coltivati i valori veri.

La società poggia la sua ragione di vita sui disvalori, predica che non c’è limite al soddisfacimento di ogni pensiero, anche se colpisce il matrimonio e l’onestà. Tutti i pensieri di quanti omaggiano i disvalori non vengono da Gesù, qualcun’altro li ispira.

Quando non c’è una scossa nella vita dei peccatori, dei tiepidi e degli atei, rimangono abitudinari e sconfitti in tutto il loro agire, anche se si tratta di persone ricche e famose. Non hanno la capacità di capire l’importanza dei valori, del bene da compiere e del male da evitare, e non si smuovono dai comportamenti che arrecano solo esaltazioni di piaceri effimeri.

L’abitudine sbagliata si può facilmente cambiare in bene, ma i lontani da Gesù non hanno la voglia di abbandonare la vita vuota e senza le preghiere dei buoni cattolici che pregano per la conversione dei peccatori, incalcolabili persone finiscono nell’inferno.

Perché il cattolico deve pregare per la conversione dei peccatori e degli atei, e magari fare penitenze giornaliere per ottenere tantissime Grazie dal Signore? Lo ha detto Gesù, lo ha fatto per prima Lui morendo in Croce per salvare tutti noi, condannati e privi di Grazia.

È un atto di amore infinito pregare per tutti quelli che soffrono e per i peccatori.

Non è un obbligo, è amore puro, il più grande amore. Lo comprende chi scopre veramente Gesù Cristo e assimila la sua vita a quella del Salvatore. Così hanno fatto Padre Pio, Papa Giovanni Paolo II, Natuzza Evolo e altri mistici degli ultimi decenni.

Tutti i cristiani devono imitare Gesù secondo le loro capacità, chi si impegna giornalmente si lascia trasfigurare dallo Spirito Santo.

Nonostante la perdizione di questa società e la dissolutezza dei costumi, è possibile crescere nella Fede e compiere un profondo cammino spirituale. Occorre inevitabilmente l’aiuto del Padre spirituale o di un confessore del luogo molto preparato e di vita santa. Sono le opere che fanno riconoscere la religiosità del Sacerdote.

A questa santità di vita ci chiama ancora oggi il Signore, chiede ad ogni suo seguace di diventare Luce in questa società che è spenta nei valori, anche se le luci artificiali che illuminano strade e palazzi sono abbondanti e colorati. È tutta una finzione!

Non puntate sull’apparenza perché Gesù conosce tutto, conosce ogni fibra di ognuno di noi!

Gesù rimane sempre comprensivo quando il cristiano sbaglia per debolezza, ma deve rialzarsi e proporsi un cambiamento. Gesù è buono e ci dona ogni giorno molti aiuti per diventare migliori e abbandonare la mentalità vecchia, a noi spetta impegnarci con più convinzione per evitare ogni forma di male proposto dalla società e per compiere solo opere buone.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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