+ VANGELO (Mt 5,38-42)

Lunedì 13 giugno 2016
XI Settimana del Tempo Ordinario

Sant’Antonio di Padova

+ VANGELO (Mt 5,38-42)
Io vi dico di non opporvi al malvagio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Come ho scritto il 23 maggio scorso, continuiamo a spedire più volte nella settimana le Medaglie Miracolose, ma rimangono ancora tante altre richieste. Le Medaglie sono disponibili e si possono richiedere anche grandi quantità.
Sono arrivate numerose testimonianze di nostri parrocchiani che attribuiscono alla Medaglia la risoluzione di casi difficili o di miglioramenti fisici o di superamento di sofferenze antiche. Questa è la prova che la Medaglia Miracolosa portata addosso con Fede procura le Grazie e viene dimostrato che è davvero un oggetto sacro.
Continuiamo a preparare molte confezioni di Medaglie che vengono spedite anche all’estero e questa è stata la richiesta della Madonna: diffondere le Medaglie ovunque. Questo prezioso oggetto sacro ci è stato indicato dalla Madonna come mezzo per proteggerci dagli assalti dei diavoli e per ricevere molte Grazie.
Ricordo che le Medaglie vengono anche inserite nel pacco delle immagini della Madonna e si trovano nel lembo piegato della carta d’imballaggio che viene utilizzata per avvolgere le immagini. Anche su questa riproduzione del Volto della Madonna farò conoscere molte testimonianze di Grazie ricevute, perché l’immagine aiuta la Fede, si prega con maggiore fervore e si apre il cuore alla Madre di Dio.
Così hanno fatto sempre i Santi. Nella meditazione restavano ogni giorno ad adorare l’Eucaristia per diverse ore in silenzio, o davanti una immagine della Madonna rimanevano in profonda venerazione. Venivano ricolmati di Spirito Santo e la loro trasfigurazione in Gesù cresceva.
Uno dei più grandi è stato Sant’Antonio di Padova. Ha vissuto il Vangelo con una umiltà incantevole e divenne un sommo predicatore.
I Santi devono necessariamente compiere un cammino spirituale improntato sulla radicalità del Vangelo, nessuno di Loro ha mai utilizzato una via di mezzo. Tutti i Santi li veneriamo con profonda ammirazione per la vita penitente che hanno condotto, per la rinuncia anche delle cose necessarie.
Chi legge la vita di Sant’Antonio o di San Francesco rimane scosso e allo stesso tempo edificato, perché Li considera degli eroi.
Da alcuni decenni si è diffusa nei seminari e nelle facoltà di Teologia l’assurda teoria che i Santi non si devono imitare. Chi ha escogitato questa ridicola idiozia deve avere seri problemi di natura spirituale. È comunque una tesi prettamente protestante.
I Santi hanno imitato Gesù Cristo, quindi, dire di non imitare i Santi significa rifiutare di diventare come Gesù, il nostro sublime modello.
Cosa hanno in testa i fautori di questa teoria e quelli che la diffondono, forse canigghia? Questa parola indica in siciliano il residuo della macinazione di cereali, costituiti di varie semenze, ed utilizzate specialmente per l’alimentazione degli animali.
I Santi sono modelli da imitare perché hanno conosciuto più di tutti quanti le vere sofferenze e dinanzi ad esse non si sono tirati indietro. Al contrario di molti cristiani, i quali corrono in Chiesa non appena affiora una sofferenza o se c’è una malattia da superare. Ma non appena termina, ritornano alla solita vita dissipata e si contaminano con le volgari mondanità.
Forse questi cristiani continuano a frequentare la Chiesa, ma hanno la testa altrove e il cuore mira altre cose. Diventano mansueti con la testa bassa quando soffrono e cercano aiuto, per essere pronti a correre fisicamente o almeno con la mente lì dove c’è qualche idolo da adorare, non appena è passata la sofferenza.
Però potrebbe arrivare improvvisa una sofferenza irreversibile o una prova molto forte e senza la santa abitudine alla costante e prolungata preghiera, questi cristiani quasi cadono nella disperazione.
Al contrario dei Santi.
Quante persecuzioni e sofferenze patì Padre Pio? Eppure era sempre fiducioso in Dio, la sua preghiera anzi aumentava.
Contemplare le storie dei Santi e leggere libri che narrano la vita condotta in questa terra, è una meraviglia. Si trovano tantissimi esempi edificanti e si comprende con maggiore facilità il significato del cammino spirituale.
Molti credenti non lo hanno mai compreso e continuano a camminare nella loro via e non conoscono la Via di Gesù Cristo.
Sono tanti i comportamenti dei Santi che devono farci riflettere. Una Loro caratteristica è la capacità del dominio dei sensi. È una conseguenza del controllo della volontà, e arrivare a dominare i sensi è una conquista straordinaria.
È il passaggio inevitabile per camminare dietro Gesù e non dietro se stessi… convinti che tutto quello che arriva alla mente è verità.
Ecco, il discernimento è una conseguenza della conquista della propria volontà, perché in questo cammino lo Spirito Santo elargisce abbondantemente i suoi doni e il credente non ragiona più come faceva in passato. Non ripete i vizi di un tempo. Non usa la furbizia maliziosetta per fare di nascosto quello che gli piace ma che è uno spreco davanti a Dio.
Questo aspetto potete verificarlo da voi stessi, bisogna chiedersi se i pensieri sono instabili, molteplici e se vengono assecondati sempre.
Una mente che genera di continuo pensieri non attinenti alla spiritualità sono evidentemente opposti alla realtà, adora la propria persona e non Gesù. In questa situazione lo Spirito Santo non può stabilire la sua dimora e la persona continua ad adorare se stessa. Si tratta comunque di una illusione.
La forza dei Santi è stata la completa sottomissione alla volontà di Dio e pregavano molto per conoscerla, chiedevano per comprenderla.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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