+ VANGELO (Mt 5,38-42)

Lunedì 15 giugno 2015

XI settimana del Tempo Ordinario

 

Gesù che parla alla gente

+ VANGELO (Mt 5,38-42)

Io vi dico di non opporvi al malvagio.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Dopo questi insegnamenti di Gesù fondati sull’amore e sul perdono, la società ha conosciuto un nuovo modo di relazionarsi, gli uomini grazie all’apostolato dei primi cristiani e poi di innumerevoli missionari hanno rettificato la vecchia mentalità dell’occhio per occhio. Dove è arrivato il Cristianesimo si è assistito ad un miglioramento dei rapporti sociali e della buona convivenza tra amici, conoscenti e sconosciuti.

Per sua natura l’uomo è più portato a ricambiare il male ricevuto e difficilmente riesce a perdonare di cuore, anche se non a parole. È proprio questo tipo di perdono che conta, si deve avvertire nel proprio cuore il desiderio di porre fine ad una disputa e di perdonare chi ha sbagliato.

Da solo comunque l’uomo non riesce a dimenticare, solo con l’aiuto di Gesù trova la forza per non vendicarsi.

L’occhio per occhio è un gesto primitivo, con Gesù viene annullato almeno teoricamente, perché chi non arriva al perdono vuole realizzare il disegno che naturalmente si forma nella sua mente, ed è quello di rendere pan per focaccia. Vuole ricambiare quello che ha ricevuto dal suo avversario, possibilmente aumentando il carico.

Con il trascorrere dei secoli un po’ tutti hanno ascoltato la necessità del perdono, anche i non credenti, ma non tutti hanno raggiunto la capacità di resistere alla tentazione di vendicarsi. Negli ultimi secoli c’è stato un forte risveglio della pratica primitiva dell’occhio per occhio, facendo regredire la società anche se avanzava nel progresso della scienza ma non della civiltà.

Non si può parlare di miglioramento o di civilizzazione della società, sta succedendo il contrario e ce ne accorgiamo ogni giorno.

L’evoluzione in tanti campi ha lasciato indietro la morale, la formazione umana di miliardi di persone. Non possiamo parlare di sviluppo della società civile, questa è diventata incivile e gli effetti si scorgono ovunque, a cominciare dalla famiglia. In moltissime famiglie non esiste il rispetto reciproco e questo evidenzia l’assenza della formazione umana, mentre di quella cristiana non c’è neanche il sentore.

Prima bisogna possedere queste semplici caratteristiche che si evidenziano nell’agire umano, nelle circostanze di ogni giorno, nelle relazioni tra conoscenti e sconosciuti. Il rispetto tra conoscenti è spontaneo, ancora di più deve esserlo con gli sconosciuti per evitare l’agire maleducato o con una buona dose di scontrosità.

Dove non c’è rispetto emerge l’inciviltà e non occorrono parole per capire che oggi molti vivono senza una morale.

Un grande politico americano, John Fitzgerald Kennedy, ha detto una frase sulla morale, riguardo i doveri propri di ogni persona che sono la base per vivere bene e per questo la pubblico: “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”.

Noi li chiamiamo doveri di stato, intendendo l’applicazione seria e onesta ai propri doveri sotto ogni aspetto. La Chiesa ci ricorda che “per doveri del proprio stato s’intendono quelle particolari obbligazioni che ciascuno ha per causa dello stato di vita, della condizione e di quanto svolge nella vita a livello lavorativo. Quindi, per stato si intendono i suoi doveri di genitore, figlio, lavoratore, religioso, ecc.”.

Se la famiglia non trasmette più i valori e non educa i figli all’onestà e al senso di civiltà, la prossima classe dirigente sarà un disastro.

Giorno 13 è avvenuto a Brescia un episodio davvero paradossale che fotografa molto bene l’involuzione di questa società, l’assenza di educazione del genitore e quindi di conseguenza si arriva al disastro esistenziale dei figli. È avvenuto a Salò, dopo che i Carabinieri avevano fermato alcuni giovani con le tasche piene di marijuana e cocaina. Precisamente avevano 30 grammi tra marijuana, hashish e cocaina, a uno di loro è stato pure trovato un coltello a serramanico.

Li hanno portati in caserma e hanno chiamato i loro genitori. Questi sono arrivati e invece di scusarsi per l’accaduto e rimproverare i loro figli, si sono arrabbiati contro i Carabinieri.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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