+ VANGELO (Mt 6,1-6.16-18)

Mercoledì 17 giugno 2015

XI settimana del Tempo Ordinario

Gesù che parla alla gente

 

+ VANGELO (Mt 6,1-6.16-18)

Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei Cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità Io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità Io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità Io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ben sette volte Gesù utilizza il verbo ricompensare al presente e al futuro, considera in questo frangente molto importante la spiegazione ai discepoli quanto guadagneranno di spirituale e di eterno nel servire Dio. Per quattro volte utilizza la parola ricompensa e per tre ricompenserà, ogni volta lega un ragionamento o un esempio per facilitare la memorizzazione.

Invece per tre volte alla parola ricompensa unisce un ragionamento negativo e che per il credente è un fallimento esistenziale.

“Hanno già ricevuto la loro ricompensa”, indica che i credenti preoccupati delle cose materiali, in cerca di continui appagamenti mondani, sollecitati da una piacevole compensazione elogiativa nei loro riguardi, ricevono già qui tutto quello che essi considerano buono. Ma buono non è.

È buono solo quello che ci indica il Signore e inserisce anche l’allegria, la gioia, l’amicizia che si rafforza quando si rimane sinceri.

Questa frase: “Hanno già ricevuto la loro ricompensa”, risuona come una condanna verso quanti scelgono male o scelgono quello che essi considerano perfetto, ma sbagliano perché si lasciano guidare da una spiritualità minima o inesistente. Sono sazi dei piaceri terreni e non cercano neanche la salvezza eterna, avendo consumato nella loro vita dissipata i santi desideri.

Gesù è fin troppo chiaro quando spiega che è impossibile ricevere una ricompensa dal Padre se non si osservano in questa vita i suoi Comandamenti. “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei Cieli”.

La giustizia spirituale è quando si dà a Dio l’adorazione e il posto centrale, oltre al rispetto sincero e pieno verso i fratelli e le sorelle.

In questo modo si pratica la giustizia intesa come rettitudine, onestà, correttezza. Chi è giusto nella vita, mette Dio al primo posto e ama i fratelli con sincero amore, li ama perché lo ha detto Gesù, li ama perché il Cristianesimo è la Religione dell’amore, del perdono, della misericordia. Ma tutto nella verità.

In questa pagina del Vangelo Gesù indica l’atteggiamento corretto che conduce alla vera spiritualità, ed è un ottimo esercizio rileggere lentamente la Parola di oggi e fermarvi a meditare gli insegnamenti che vi colpiscono maggiormente.

Gesù spiega il modo per fare l’elemosina, senza ostentare o compiacersi interiormente. Deve rimanere segreta perché Dio vede.

Spiega che la vera preghiera è quella interiore, silenziosa e fiduciosa, essa permette di entrare in contatto con Dio, perché è il raccoglimento a creare questo contatto. È impossibile pregare bene nella confusione o con la televisione sempre accesa: non solo la mente ma soprattutto l’anima vuole cercare il suo Dio nella pace.

Dio ricompensa la preghiera intima e raccolta, in questo modo si riesce a stabilire la comunione con Lui e si ricevono molte Grazie.

Dio non accetta quella preghiera fatta per esibizionismo negli incontri dei gruppi, mentre i veri incontri guidati dallo Spirito Santo sono quelli dove predomina l’umiltà, il raccoglimento, il vivo desiderio di piacere a Lui e non agli uomini.

Ricordate che Dio vede e ascolta tutto, conosce i pensieri e quindi anche la parola che non è ancora arrivata alla lingua. “Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Dio è ovunque e nulla gli può sfuggire, ci vede e ascolta ininterrottamente, l’uomo se ne accorge questo dopo un peccato prova tristezza e un senso di vuoto, mentre dopo un’azione virtuosa assapora molta gioia interiore.

Non si può ingannare il Creatore, occorre memorizzare bene questa verità, rimane ingannato chi si illude di commettere peccati senza essere visto da Dio… o giustifica peccati e vizi con ragionamenti che non stanno in piedi e anche gli Angeli ridono…

Vale di più il riconoscimento e il pentimento dei peccati commessi per poi ricorrere alla Confessione, provando interiormente dolore per l’offesa arrecata a Colui che ci ha dato la vita, ce la conserva, ci dona innumerevoli aiuti e continua ad amarci nonostante le nostre miserie.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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