+ VANGELO (Mt 9,27-31)

Venerdì 2 dicembre 2016

I Settimana di Avvento

 

 

+ VANGELO (Mt 9,27-31)

Gesù guarisce due ciechi che credono in Lui.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi Lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che Io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra Fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Anche in questi mesi si aggirano due ciechi in Italia, sono due rappresentanti immaginari del fronte del No e del Sì al prossimo referendum. Effettivamente solo uno è cieco mentre l’altro afferma di vedere perfettamente, non voglio però dire che chi vota in un determinato modo è cieco, né affermare quasi dogmaticamente chi è il vedente.

Il cieco che in realtà vede, è anch’esso lontano da Gesù Cristo. Ciechi sono e ciechi rimarranno perché privi della morale cattolica.

Sono ciechi nell’intelletto in quanto non vedono Dio con la Fede, entrambi senza Dio come sono tutti i Partiti politici italiani.

Domenica prossima vincerà il No o il Sì, ognuno di voi ha determinate e legittime valutazioni da seguire nella scelta del fronte. Secondo i sostenitori del No, se dovesse vincere il Sì, gli italiani non avranno più il potere di scegliere i senatori, in effetti sarà il segretario del Partito a indicare i nuovi senatori. E la sovranità del popolo italiano?

Già quasi due mesi fa vi ho espresso la mia convinzione ma non intendo convincere nessuno, ho la libertà di esprimere la mia opinione.

Chi mi segue da anni ha compreso che non seguo la politica come passione e ne sono interessato soltanto per il bene della Chiesa e degli italiani. Per me un presidente del Consiglio vale l’altro, non è importante la persona ma i suoi ideali cristiani, la vicinanza ai valori morali.

La Chiesa non fa politica ma la segue per ricordare i principi non negoziabili, e nella sua Dottrina Sociale, indica l’insieme di principi, teorie, insegnamenti e direttive, in relazione ai problemi di natura sociale ed economica del mondo contemporaneo.

La Chiesa non può restare a guardare e deve indicare anche alla politica gli orientamenti morali, ed è un compito etico da adempiere.

La Chiesa deve indicare ai fedeli la direzione per trovare i valori cristiani, indipendentemente dal politico che dirige.

Non devono piacere i politici dal punto di vista umano né è una buona valutazione apprezzare qualche sua capacità per seguirlo. È assolutamente primaria la ricerca dei nostri valori, come la famiglia, la scuola, l’educazione, la vita, la pace. Senza dimenticare la cura degli ammalati, dei poveri, degli anziani, la possibilità del lavoro per tutti, ecc.

In Italia non avviene questo principalmente per una questione di sopravvivenza, colpevole è stata la crisi economica, scaturita dalla scellerata scelta dell’euro. Proprio il padre dell’euro, Prodi, da alcuni anni è contro questa Europa e nei mesi scorsi ha espresso il suo No al referendum.

Ma, fatto stranissimo, due giorni fa ha indetto una conferenza stampa per affermare che vota Sì anche se non condivide la riforma.

Prodi da presidente del Consiglio traghettò l’Italia nel mare inquinato dell’euro insieme ad altri economisti, e per decenni ha difeso l’Europa.

L’altro ieri ha compiuto un altro dietrofront.

Libero di scegliere e nessuno può criticarlo, sorprende la retromarcia proprio a pochi giorni dal voto, anche per le sue espressioni criptate, come se fosse stato costretto. È solo una impressione, ma è stato lui a dare questa impressione.

Cosa ci vuol dire questo atteggiamento di Prodi? Solitamente se una cosa non piace non si sceglie. Perché Prodi allora è contrario ma la vota?

I poteri internazionali vogliono la vittoria del Sì, sarebbe la fine della democrazia in Italia e definitivamente della sovranità nazionale.

Non voglio convincere nessuno ed esprimo solo la mia opinione, chi vota Sì non lo condanno, però bisogna riflettere. Anche sulle parole del Presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Caruso: “Chi vota Sì commette un errore storico grave come quello dei sostenitori della Repubblica di Salò”.

Per la storia, la Repubblica Sociale Italiana (RSI) fu il regime, esistito tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, voluto dalla Germania nazista e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi.

Oggi la Germania si ripropone come titolare di un piano economico per dissanguare l’Italia e altre Nazioni, continuando a controllare tutto.

Il Presidente del Tribunale Caruso attacca il Sì evocando la Repubblica di Salò. Avrà buone ragioni per esporsi in questo modo!

“Una maggioranza spuria e costituzionalmente illegittima non può cambiare la Costituzione trasformandone l’anima, rubando la democrazia ai cittadini e non basta il plebiscito dell’eventuale vittoria del Sì a sanarne i vizi di legittimità. I sinceri democratici che credono al Sì riflettano. Nulla sarà come prima e voi sarete stati inesorabilmente dalla parte sbagliata, come coloro che nel ’43 scelsero male, pur in buona fede”.

I due ciechi del Vangelo furono guariti da Gesù, non sarà lo stesso domenica prossima perché chi vincerà non potrà considerarsi guarito.

Parlo della guarigione interiore, impossibile da realizzare per chi sta al potere o comunque in questa politica senza valori. Il popolo domenica sera resterà sovrano oppure perderà ogni autorevole scelta per la composizione della Camera e del Senato.

Si potrebbero dire molte cose sulle contraddizioni del Sì e sul grande interesse mostrato senza ritegno dai poteri forti, mi soffermo solo su un dettaglio. Prima aggiungo questo. Quelli del Sì affermano che si abbasseranno i costi di 500 milioni di euro, ma non è vero, perché la ragioneria dello Stato ha detto che saranno solo 50 milioni, però con questa legge si andrebbe al ballottaggio spendendo 300 milioni di euro.

La perdita sarà di 250 milioni di euro e con questi soldi si potrebbero aiutare milioni di italiani senza lavoro e in difficoltà!

Non volevo però precisare questo, ma sono tante le contraddizioni che abbiamo ascoltato in queste settimane. Quelli del Sì affermano che il Senato sarà cancellato ed è un’altra falsità, ma arrivo al punto: dicono che i senatori saranno solo 100 oltre i 630 deputati. In tutto 730.

Non farebbero meglio ad annullare veramente, sinceramente, il senato e portare i deputati da 630 a 400, massimo 450?

Questa sarebbe la vera riduzione dei parlamentari, solo così si risparmierebbero centinaia di milioni di euro l’anno, da versare (possibilmente…) agli italiani poveri, alle famiglie senza lavoro, a chi ha la pensione minima, ai disoccupati, agli ammalati per curarsi, alla Sanità per non fare più pagare 203 prestazioni mediche, da poco tempo obbligatorie.

«Per la Dottrina sociale della Chiesa Cattolica, sono lasciati ai cittadini la responsabilità ed il compito di determinare, a seconda delle mutevoli esigenze, l’organizzazione politica, tecnica ed istituzionale dello Stato. Questo deve rispondere, sempre e comunque, ad alcuni requisiti:

Favorire la convivenza civile.

Garantire la giustizia.

Perseguire il bene comune, dell’intera comunità e non di un gruppo a detrimento delle legittime esigenze degli altri.

Garantire ed assicurare le giuste libertà individuali e sociali.

Rispettare la libertà religiosa ed i diritti della Chiesa».

Sarà possibile mantenere questa struttura dopo lo scrutinio di domenica sera?

Ognuno voti liberamente e mi scuso se ho turbato le convinzioni di quanti sono favorevoli al Sì. Se si trattasse di elezioni politiche non indicherei politici né un Partito, ricorderei solamente l’importanza dei valori morali da difendere e valorizzare.

Domenica però saremo dinanzi ad un bivio!

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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