VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO! (Mt 5,13)

Domenica 5 febbraio 2017

 

riflessioni pluri-tematiche sul Vangelo della domenica

a cura del Gruppo Biblico ebraico-cristiano השרשים הקדושים

La domenica “del sale e della luce”

Come nell’Antico Testamento il fedele è luce perché cammina nella gloria del suo Signore, e la manifesta al mondo mediante le opere, così il cristiano è luce perché segue Cristo, luce del mondo, e opera come Lui. Più difficile il tema del sale, ma se lo consideriamo come immagine di ciò che purifica o dà gusto (Giob 6,6), e come segno di alleanza (Num 18,19), allora il cristiano appare al mondo come colui che dà senso, e come segno dell’alleanza tra Dio e gli uomini.

Voi siete il sale della terra …

Come, in concreto, il discepolo può diventare “sale della terra e luce del mondo”? Lo dice chiaramente il Vangelo: “Vedano le vostre opere buone”. Non si tratta di parlare, ma di fare. Il discepolo deve pagare di persona, dissolversi come il sale nella pasta umana, come la luce nelle tenebre del mondo. Nel rito del battesimo, il sacerdote consegna una candela, accesa dal cero pasquale: “Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato da Cristo, viva sempre come figlio della luce”. Cristo è la luce, e il battezzato è l’illuminato. Il Vangelo però ci avverte: il sale può diventare scipito, la luce può essere nascosta sotto il tavolo. E allora oggi dobbiamo interrogarci se siamo un segno ben visibile di Dio o uno schermo inutile. Anche se fossimo una caricatura di Dio, nessuno scoraggiamento! Ogni piccolo gesto di bontà non va perduto; è come un filo di erba, che però contribuisce a rendere verde tutto il campo. Oggi si è tentati di misconoscere i piccoli mezzi. E’ un errore, perché di gocce è fatto l’oceano!

Voi siete la luce del mondo!

Che grande responsabilità! Gesù dice queste parole ai suoi discepoli, quindi a tutti noi. Tocca a tutti noi salare e illuminare la grande massa dell’umanità. Dobbiamo però funzionare. Il sale era, in antico, il conservante usato per preservare le vivande dalla decomposizione, come oggi i frigoriferi; un frigorifero rotto o con la spina staccata non serve. Così le luci schermate, i paralumi, non sono di nessuna utilità dove occorre vedere chiaro. Una delle grandezze del Vangelo è che non è mai unilaterale; il Vangelo predica con forte insistenza la necessità di una spiritualità tutta interiore, senza spettacolarità; ma, nel contempo, Gesù vuole che i suoi discepoli siano coraggiosi, pubblici, visibili. Quello di oggi è il Vangelo del nostro dovere missionario, anzi, propagandistico. Messaggio attuale e urgente proprio oggi, tempo di informazioni e di pubblicità. Un noto proverbio popolare dice che “chi ha più sale, condisca la minestra”: il sale è evidentemente il giudizio, la minestra è la vita. Sempre a proposito di sale, mia madre diceva che non sempre quelli che ne hanno di più lo sanno usare: in Medio Oriente ci sono montagne di sale; in Sicilia il sale è stato sempre libero dai vincoli di monopolio dello Stato, eppure il minestrone della vita viene spesso condito assai peggio che altrove. Non basta tutto il sale della terra, non bastano tutte le luci di questo mondo, se manca il sale del cuore e della ragione, la luce della grazia e della sapienza.

A null’altro serve che ad essere gettato via …

Fino a pochi anni fa, sacerdoti zelanti andavano missionari nel Terzo Mondo; ora è il Terzo Mondo che manda missionari nella vecchia Europa cattolica. Il Vangelo, diffuso dai missionari durante il medioevo o la scoperta di nuovi continenti, era così mescolato con lo spirito di colonizzazione, che ormai è corrotto. Esso non ha più molta forza di credibilità, nemmeno fra noi. Parliamo di giustizia, ma abbiamo le mani macchiate di sangue. Parliamo di amore ai poveri, ma noi viviamo nell’opulenta capitalistica. La nostra coscienza porta in sé le lacerazioni della storia, perché c’è in noi una qualche complicità con le malefatte della storia, una presunzione teologica, una mancanza di memoria penitenziale. Noi presumiamo di possedere le formule giuste per convincere gli increduli: ecco l’errore! La peggiore deviazione è il monopolio di una Parola che, al contrario, ci deve possedere e macerare dentro, fino ad aprirci a dimensioni universali. Non “possedere”, ma “essere posseduti” dalla Verità: questo è importante!

Se non spezziamo il pane con l’affamato, se non eliminiamo di mezzo a noi l’oppressione, noi viviamo in situazione di mistificazione. Ogni volta che ripensiamo la nostra fede in termini meramente culturali o cultuali o spirituali, in quel momento abbiamo ridotto il cristianesimo a ideologia per intelligenti o per aristocratici; abbiamo stabilito dentro la Chiesa gli “specialisti di Dio”, che devono insegnare, e i discepoli che devono solo obbedire. Paolo, nella sua prima lettera ai Corinzi, ci ricorda che sono stati i potenti, i sacerdoti, i sapienti di questo mondo a crocifiggere il Cristo. La crocifissione non è una monade mentale isolata della storia, ma il luogo dove le forze del male si radunano e si scoprono. Il compromesso con queste forze del male per giustificare l’ordine esistente sta a significare che ancora crediamo poco alla stoltezza della croce, e che ci fidiamo più delle previdenze umane che della provvidenza divina!

“Vi sarà tolto il Regno e sarà dato ad un popolo che lo farà fruttificare …

Cristo non dice che il Regno sarà tolto agli ebrei per darlo ai cristiani, ma semplicemente “a un popolo che lo farà fruttificare”, cioè ad ogni uomo di buona volontà. Davanti a Dio, Padre di tutti, non esiste più nessun popolo eletto, nessuna razza superiore, nessun salvacondotto privilegiato. Nessun cristiano deve sentirsi al sicuro. È impressionante pensare che numerose e fiorentissime comunità cristiane dei primi secoli (in Africa e Asia minore) sono state cancellate dalla geografia. Che cosa sarà delle comunità cristiane dell’Occidente fra qualche secolo? Saranno chiese fiorenti o la fiaccola dell’elezione passerà nelle mani delle nuove chiese dell’Africa o dell’Asia o dell’America latina? Si parlerà di questa nostra diocesi come noi oggi parliamo della Chiesa di Pergamo, di Filadelfia, di Ippona? Il processo di secolarizzazione, che in molte nazioni ha già ridotto la Chiesa in stato di diaspora o di insignificanza, cancellerà dalle nostre terre ogni vestigio di tradizione e cultura cristiana, o sarà l’occasione per la riscoperta di un nuovo modo di essere cristiani? Buona vita!

Sabato dal 4 febbraio al 24 giugno, ore 16.00 / 18.00

corso intensivo di lingua biblica e mistica ebraica

docenti: Dott.ssa Maria Rosaria Fazio e Don Franco Galeone

* ogni sabato, dal 4 febbraio al 24 giugno 2017, dalle 16.00 alle 18.00

presso la Parrocchia Gesù Buon Pastore (Sala G. Moscati)

Informazioni: 081.229.16.18 //

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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