2 aprile 2011: “Giornata Mondiale dell’Autismo” promossa dalle Nazioni Unite

 

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Il 2 Aprile si celebra in tutto il mondo la quarta edizione della Giornata Mondiale dell’Autismo istituita, a partire dal 2008, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Troppo spesso i genitori dei piccoli con Autismo sono costretti a rivolgersi a centri privati affinché i loro bambini possano beneficiare di programmi psico-educativi e abilitativi appropriati, accollandosene i costi. A dispetto della ratificazione da parte dell’Italia della Convenzione per i Diritti delle Persone con Disabilità e i conseguenti obblighi che ne derivano per gli Stati parti, giovani e adulti con Autismo non possono contare su alcuna forma di abilitazione sociale e lavorativa, formazione professionale e sostegno al di fuori delle cure parentali. Persino per i casi di Autismo ad alto funzionamento, non esistono percorsi di inserimento lavorativo, di vita indipendente e opportunità di svago. Troppo spesso, ormai, i genitori devono investire tutte le proprie risorse umane ed economiche e le loro “capacità imprenditoriali” per creare in privato per i loro figli esperienze di inserimento lavorativo e servizi abilitativi diurni o residenziali nella comunità, alternativi agli istituti, esponendo la famiglia all’ impoverimento e tutti i suoi membri al rischio di discriminazione per associazione e di esclusione sociale. Se è vero che dall’ Autismo non “ si guarisce”, è pur vero e dimostrato che si può fare molto per potenziare l’autonomia personale e lavorativa, incrementare le abilità adattive, sociali e comunicative, favorire l’inclusione sociale e l’ inserimento lavorativo delle persone con Autismo. Le persone con Autismo, e le loro famiglie, possono migliorare la qualità della loro vita e, come gli altri, realizzarsi come cittadini a pieno titolo all’interno di una comunità che non li discrimini. Ciò è possibile esclusivamente se i loro diritti fondamentali ad una educazione permanente di qualità, all’abilitazione e all’inclusione vengono rispettati e garantiti attraverso servizi sanitari, educativi e abilitativi accessibili e di qualità che offrano programmi d’intervento appropriati e adeguati alle necessità individuali. Alla formazione specifica e qualificata degli specialisti, degli operatori, degli insegnanti, va affiancata infatti capacità di progettazione e di ri – organizzazione dei servizi che rispondano alle necessità individuali e “tipiche” dei Disturbi dello Spettro Autistico. Le persone con Autismo e le loro famiglie (quindi, qualche milione di cittadini italiani!) aspettano da troppo tempo un ”Piano d’ Azione Nazionale” che dia impulso a un modello organizzativo efficace dei Servizi e che, innanzitutto, permetta loro di godere realmente – come gli altri cittadini – dell’inalienabile diritto all’opportunità di una vita piena e dignitosa e alla possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e potenzialità.

E-mail: ddalbora@alice.it; francesca.mazzuoccolo@gmail.com;  www.angsaonlus.org; www.autismo33.it

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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