Al Sig. Sindaco del Comune di Caserta

Pio Del Gaudio, sindaco Caserta

Egr. Sig. Sindaco,

al rientro da una assenza forzata, sono venuto a conoscenza di una “innovazione”, di codesta amministrazione, sulla quale desidero esprimere il mio modesto parere, non certo per amore di polemica, ma perché avverto di essere spinto dalla inderogabile necessità di rendere pubblico quanto risulta dannoso per i cittadini, particolarmente le persone anziane, e quelle tantissime che vivono da sole, un siffatto “espediente”, partorito dalle menti di soggetti affetti da schizofrenia, o nel migliore dei casi, da sfrenati desideri di quella vanagloria, che è propria degli stupidi e degli inetti, ma sia nell’uno che nell’ altro caso, sì tratta, a mio modesto parere, di gente che non sa che cosa sia la Politica, ancor meno è in grado dì amministrare per il Bene della collettività e per la Giustizia sociale.

E’ il caso della “cura risolutiva” riservata alle tante discussioni intorno alla istituzione delle “zone a traffico limitato”, la cui soluzione ha lasciato perplessi e fortemente amareggiati non pochi cittadini, commercianti e gente comune, per cui si spera che siano i preposti del Palazzo del governo a porre un freno alla stupidità.

Orbene, i residenti in Caserta, portatori di handicap, sono tenuti a esibire presso l’ufficio “traffico” il contrassegno invalidi, di cui sono titolari e i libretti di circolazione, delle auto, non più di due, con le quali intendono circolare nelle zone a traffico limitato.

I residenti in altri comuni, sono tenuti, ogni volta che hanno intenzione dì venire a Caserta, di preannunziare la partenza con un fax, allegando copia del documento di possesso dell’auto e del contrassegno invalidi,

Non le sembra, sig. Sindaco che tale “innovazione” non fa altro che rendere la vita quotidiana del cittadino ancora più difficoltosa e, direi, invivibile; non le è capitato, nel discutere tali balordaggini, di pensare, per un solo attimo, agli anziani, a quanti non hanno al loro fianco chi li possa aiutare?.

Capisco che tale espediente è utile per elevare, democraticamente, un sempre maggiore numero di contravvenzioni, e ciò perché è indispensabile dover rimpinguare le casse comunali,   rese vuote   per i miliardi  occorsi per quelle che sono state le grandi opere di particolare interesse culturale e sociale (basti ricordare il rifacimento del mano stradale di corso Trieste, fatto e rifatto decine di volte e centuplicato, ovviamente, nel costo finale), ma è altrettanto vero che è peccaminoso, se non addirittura criminale, portare i cittadini alla esasperazione, già duramente provati dalle drammatiche conseguenze derivanti da un governo “plutocratico”.

Le sembra, sig. Sindaco logico, umanamente e socialmente accettabile, che una persona anziana, peraltro con gravissime malformazioni, priva di accompagnamento, obbligata a venire a Caserta, anche per motivi di salute, debba, ogni giorno, essere  autorizzata dal Comando della PM, previo l’inoltro di un fax, fornito degli allegati. Va da sé che tali operazioni richiedono tempo e si rivelano dannose, in ogni ordine grado, per chi, fra l’altro, a stento riesce a camminare, peraltro, “beneficiario”  di una “pensione  di 260.00 euro mensili.

Potrebbe lei, sig. sindaco e così pure l’assessore al “traffico, vanaglorioso per tale sua “iniziativa”, provare, solo provare, per un breve tempo, a vivere con tale somma?

Non sarebbe stato più logico, anziché crocifiggere i portatori di handicap, provenienti da altre località, che meriterebbero ben altro rispetto, con siffatte insensate procedure, consentire alla P.M. di rilasciare ai richiedenti una regolare autorizzazione, anche se momentanea, semestrale o annuale, che consenta loro di  circolare nelle le zone a traffico limitato con quella necessaria e indispensabile serenità di cui essi hanno estremamente bisogno?.

Ho assistito ad una discussione tra un invalido e un vigile, il quale alle richieste di conoscere meglio le procedure per accedere nelle ztl, rispondeva che tali innovazioni hanno carattere nazionale.

Se è vero ciò, dobbiamo convenire che si tratta di una schizofrenia generale, generata dalla persistente, forsennata volontà di accumulare, in ogni modo e con qualsiasi mezzo, lecito o illecito, il “vile denaro”, l’unico Dio vivente, a tutto danno, ovviamente, dei deboli, dei pensionati, insomma di quelle persone, meglio dire, quelle anime sole al mondo, bisognose di tanto affetto e comprensione.

Distinti saluti

Michele Falcone

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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