CASERTA –Libano: medal parade per i militari della “Garibaldi” alla presenza del Vescovo di Caserta Mons. Farina

Generale_Tota

 

di Nunzio De Pinto

 Ieri mattina, nella base di Shama, che ospita il Comando del Settore Ovest di UNIFIL e del contingente nazionale, si è svolta l’attesa cerimonia del “MEDAL PARADE”, cioè la consegna delle medaglie ONU ai peacekeepers italiani, quale ricompensa per il servizio prestato, in nome della Pace, sotto le insegne delle Nazioni Unite. Presente il Comandante di UNIFIL, il Generale Spagnolo Alberto ASARTA CUEVAS, che ha  appuntato la medaglia sul petto del Comandante del Settore e del Contingente Italiano, Generale di Brigata Giuseppenicola TOTA, comandante in Patria della “Garibaldi” di Caserta, il vice Comandante di UNIFIL, Generale Santi BONFANTI, il Vescovo di Caserta, Mons. Pietro FARINA, l’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata Italiana dott. Andrea FERRARESE, in rappresentanza dell’Ambasciatore e autorità civili, militari e religiose locali. Nell’occasione è stato sottolineato l’ottimo rapporto che, grazie alla presenza di Unifil, è stato costruito negli anni con i libanesi ai quali ci unisce un rapporto stabile di stima e rispetto reciproco. Un’occasione per Monsignor Farina per incontrare, tra gli altri, i caschi blu impegnati nel fare rispettare il cessate il fuoco tra Israele e le milizie sciite di Hezbollah, e questo in ottemperanza alla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite. Il Vescovo della Diocesi casertana ha potuto constatare di persona l’ottimo lavoro svolto a favore della pace, e all’arrivo alla base lungo la Blue Line, al confine armistiziale con Israele, il responsabile della Curia di Caserta ha espresso parole di apprezzamento nei confronti dei militari italiani. Il comandante, infine, si è congratulato con tutti i soldati italiani per aver meritato questa medaglia che, ha rappresenta l’apprezzamento degli Stati membri delle Nazioni Unite per il generoso impegno e sacrificio fatto da ognuno di voi con professionalità e alto senso del dovere in ottemperanza alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.