Caserta –Rettorato: lettera aperta al Presidente Zinzi ed al Sindaco Petteruti.

 

Zinzi in provincia

      “Viviamo con  sempre più mortificata sofferenza  – scrive in una nota Pasquale Sarnelli – il  negato onore e il diritto  di dare  alla nostra università casertana il nome di “Università Di Caserta.”

     Viviamo, altresì, con rabbia e rancore,  la mancata  presenza  del Rettorato a  Caserta, questo previsto da norma  di legge:  art. 1 DPR  29 aprile 92.

    Abbiamo sempre avuto chiara, per la prima vertenza, le difficoltà  di  una “lotta” molto   “politica” perché attraversata da scelte  in mano a   poteri forti, alle baronie, ad  interessi professionali ed a  maldedotte ragioni di opportunità.

  Ma questa seconda vertenza – quella del Rettorato – ci appare insopportabile – attesa l’illegittimità imposta e protratta da  parte di una istituzione che è formativa,  educativa, culturale, etica,  e  che , impunemente,  disattende doveri di legge,  lasciando come  sede ufficiale quella di Via Santa Maria di Costantinopoli, 104, ()   Napoli

    Per questo, dopo vent’anni, ancora una volta, come “Comitato pro Università di Caserta”, in quanto soggetto interessato al ripristino della legalità abbiamo chiesto alla Seconda Università -  in nome dell’art 22 legge 241/90di conoscere ufficialmente  lo stato dell’arte sul trasferimento del Rettorato a Caserta, al di là dei soliti proclami che la SUN  ha prodotto  nel tempo   dando solo false aspettative,  per  questa o quella allocazione, ultima quella di una anno fa nella Reggia di Caserta.

    La risposta della SUN non si è fatta attendere: scontata, becera, saccente, supponente, carica di  un’autoreferenzialità ormai dilagante a tutti i livelli, tristemente formale ed inesatta.

       Il  tutto a discapito di una dovuta  trasparenza, di un auspicato coinvolgimento e di  senso  di servizio e    non disgiunto da  doverosa informazione.

    La stessa, infatti, ci ha scritto che nessuna risposta era dovuta, perché soggetto non  riconosciuto quale portatore di interessi nella questione e/o abilitato: ma il ripristino di legalità, il ritorno d’immagine ed il rilancio  economico collegati alla risoluzione delle due vertenze  non sono interessi legittimi ed inalienabili di ogni cittadino casertano e  della  civitas casertana tutta come ci ha insegnato padre Vescovo Nogaro che insiste da tempo immemorabile, inascoltato, su questo irrimandabile trasferimento di sede?

   Invochiamo, allora,  il  Presidente Zinzi ed il  Sindaco Petteruti, certamente soggetti interessati ed abilitati a chiedere pubblica risposta al Rettore, di chiedere essi – pubblicamente – lo stato dell’arte del trasferimento  del Rettorato nel Capoluogo. Di farlo con insistenza e non blandamente come si sta facendo per il  cambio di  nome attenti a che l’università non procrastini  le proprie mosse ad infinitum, come fa se stretta all’angolo, vedi l’ultima trovata di nominare un’inutile commissione ad hoc per la nuova denominazione, quasi  ci fosse altra possibilità di poterla chiamare in altro modo   e non semplicemente portare subito  in Senato Accademico una delibera ad hoc con la scelta:    “Università di Caserta”.      

   Per quanto ci riguarda, sapremo controbattere,  nei tempi previsti, nei modi consentiti e nelle sedi opportune alla risposta ricevuta ma riteniamo doveroso promuovere a breve un altro (purtroppo) dibattito pubblico che coinvolga istituzioni, enti, sindacati, associazioni categorie professionali e cittadini per denunciare ai nostri amministratori quanto queste illegittimità -  rettorato e nome – scippino alla nostra Provincia in termini  di immagine, prestigio e vantaggi economici”.

 

Pasquale Sarnelli

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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